C'est la Vie

E l'articolo 4 si ribalta


C'è fibrillazione, oggi. Tutti al lavoro per varare domani, proprio il 1°maggio, il decreto lavoro che presumibilmente e salvo cambiamenti dell'ultim'ora, porterà l'Italia a raggiungere il suo record di precariato. L'incentivare i voucher e contratti a termine per il governo Meloni equivale a rendere  l'occupazione flessibile, esattamente quella che non piace ai sindacati, all'opposizione e soprattutto nemmeno ai diretti interessati, cioè i lavoratori stessi. Oggi i precari sono oltre 3.000.000 (6 zeri, eh!) e quasi 8 contratti su 10 sono a termine. Cioè precari. Tutti noi conosciamo almeno qualcuno che da anni fa il precario. Per il 13% di loro l'occupazione è un'emergenza.
A questo si aggiunge il no espresso tassativamente  dal governo sul salario minimo che per noi non addetti ai lavori risulterebbe uno sgravo sulle condizioni di povertà per alcune categorie di lavoratori. Quattro italiani su dieci si ritengono infatti sottopagati. Siamo l'unico paese, insieme alla Spagna, in cui salari sono rimasti fermi negli ultimi anni.Tutto il resto invece è aumentato.   Tanto per acchiappare applausi, il governo ci racconta dell'aumento in busta paga medio mensile, che solo per capire la cavillosità dello scritto ci va un commercialista + un consulente del lavoro + un avvocato, di quelli bravi, eh! e si dimentica però di dire che questi aumenti dureranno cinque mesi.  Poi tutto torna come prima, forse peggio. Solo la precarietà aumenterà. Aumenterà a scapito di tutti, soprattutto dei giovani, gli stessi giovani che vengono tacciati per indolenti, senza voglia di fare e fannulloni. Gli stessi giovani a cui vengono offerti tirocini talvolta non pagati e a cui risulta difficile progettare la propria vita: sanno già in partenza che invecchieranno più poveri di quanto siano nati.E pensare che l’Articolo 4 recita:La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.  Oggi lo stesso articolo potrebbe essere ribaltato così:                                    Il lavoro, cari cittadini, non è più un dirittoChe dite, c'è davvero da festeggiare questo 1°maggio le cui radici affondano in una pagina di Storia importante e che tutti conosciamo?