C'est la Vie

c'è arte e...arte

Lei ha una storia lunga lunga, un sapore che piace e un valore energetico da non disdegnare.
Oggi conta, secondo la Coldiretti, circa 100.000 addetti ai lavori e nel fine settimana dà lavoro ad altri 50.000.

Era il 997  quando a Gaeta si scriveva  per la prima volta la parola pizza.
Già nell'antichità però esistevano focacce schiacciate, lievitate e non.

Lei,  la verace,  nasce a Napoli.
E’ fatta con acqua, farina, lievito e sale.
E’ rotonda , con i bordi rialzati quasi a trattenere il cuore  morbido di pomodoro e mozzarella decorato con pezzetti di origano in ordine sparso e foglie di basilico.
E’ cotta rigorosamente al forno.
Su di lei circolano alcune leggende.

Negli anni la pizza diventa al taglio e a metro.
Si fa piccina e diventa uno stuzzica appetito.
Può essere senza glutine e bianca.
I pizzaioli si inventano nuove farciture e si fanno acrobati maneggiando il disco di pasta.
 Qualcuno la cuoce nel forno elettrico.
Nel mondo ce la invidiano.
Ce la copiano, ma nessuna ricetta o fantasia dello chef supera l’originale.
perché manca l’arte.

Se dal 2010, infatti, è ufficialmente riconosciuta come specialità tradizionale garantita della Comunità Europea, oggi la pizza italiana è ciò  che meglio ci rappresenta nel mondo, lo ha deciso unanime la Commissione Nazionale per l’Unesco .

L'arte dei pizzaioli napoletani  sarà l'unica candidatura di casa nostra nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
E’ la prima volta che a  un piatto o  a un cibo viene dato così tanto prestigio.

... quando stasera o domani sera ordineremo la pizza penseremo che non è solo una pizza ... ma un'arte.



  A voi come piace la pizza?

Semplice e tradizionale o seguite la fantasia del pizzaiolo?