Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

Messaggi di Gennaio 2019

Come una famiglia in miniatura

Post n°712 pubblicato il 31 Gennaio 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

* Ammazza, che freddo! * si lamentava stamattina.

* Eh, siamo nei giorni della merla. I più freddi.

Vi è mai capitato di vedere un nido di merli?
 

Lei costruisce il nido. Lo arreda con ramoscelli e pagliuzze.

Depone le uova.

Poi lei non esce più.

Lui invece fa la spola e le porta da mangiare.

A volte cova anche lui  ma sotto l’occhio vigile di lei.

Nascono i piccoli : bruttini all’inizio …senza pelo e con gli occhi chiusi.

Ma per la mamma sono gioielli da proteggere e da nutrire.

Li imbocca passando dal suo becco frammenti di cibo che lui, il papà, procura.

 

Passano i giorni e mamma e papà si alternano nel custodire il nido.

 

Quando i piccoli avranno forza sulle ali , abbandonano tutti insieme e per sempre il nido.

Mamma merla davanti, i piccoli al seguito iniziano a volare: giri concentrici  ma sempre più ampi fintanto che irrobustiti e sicuri spiegano le ali verso la libertà. * raccontava.



 





























Come una piccola famiglia in miniatura.

Spesso  dalla Natura c’è da imparare.

Noi , come genitori,  siamo così bravi, audaci  e attenti a lasciare i nostri figli, dopo aver  costruito loro le ali?

O invece siamo mamme e papà chioccia?


E come figli ci siamo sentiti liberi di andare verso e incontro al nostro futuro o invece 'ste ali stentavano a crescerci?



 

 

 
 
 

Da Nord a Sud, passando per il Centro

Post n°711 pubblicato il 29 Gennaio 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 














































Padova:  Una signora  di origine straniera,  in  autobus,  fa notare al conducente che   sta correndo troppo.   Ecco la reazione dell'autista:
 




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Salento:  Alhayi Turay, 22 anni , della Sierra Leone, lavora come custode di impianti sportivi Stava dormendo nella sua abitazione quando alcuni giovani prima di colpirlo con una sedia gli urlano addosso:

"Bastardo di un negro!"
"Vai via negro… questa non è casa tua…"
"Vattene in Africa"


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Rignano sull’Arno (Firenze):  Tiziano Renzi si rivolge così a un suo ex lavoratore nigeriano, Omogui Evans, che deve ancora ricevere 90mila euro.





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Di queste ultime ore è l'episodio verificatosi all'ipercoop di Monza: bersaglio una donna cinese.




Razzismo?
                   Xenofobia? 
                                      
Rabbia repressa?
                                                                      Ignoranza?
                                                                                          Inciviltà?
                                                                                                          O…?


Come definereste queste vergognose esternazioni  che  da Nord a Sud passando per il Centro  sono avvenute in poco più di una settimana?


 
 
 

Senza alcuna irriverenza

Post n°710 pubblicato il 27 Gennaio 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 



Sarà forse vero che la vita di un Ebreo vale più della vita di un Cambogiano?

 

di più di quella di un Uomo della Ruanda?

 

di più di quella dell'Armeno?

 

di più  di quella del Curdo?

 

e di tutte quelle sommerse nell'Arcipelago del Gulag?

 

 

Eppure la Storia, la letteratura,  la filmografia, la memoria collettiva   quelle vite  spezzate le ha dimenticate.

Chissà come mai, vien da chiedersi.

Senza alcuna irriverenza verso l'olocausto ebreo, sono convinta che c'è  sicuramente una ragione.

Lo pensate anche voi?

 

 

Da un vecchissimo post riadattato

 
 
 

Oggi come vi sentite?

Post n°709 pubblicato il 21 Gennaio 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Già è lunedì e il lunedì  per definizione  è il peggiore della  settimana.

Se poi è il terzo lunedì di gennaio, allora, pur senza alcun fondamento scientifico,  è anche il giorno più triste dell’anno.

La bufala del Blue Monday nasce dalla mente di uno psicologo britannico e da un'arguta  campagna pubblicitaria e di marketing del 2005 che aveva l'unico scopo di far sì che più persone prenotassero a breve una vacanza.
Cosa c’è di più energizzante di preparare le valigie e  andare lontano  per ricaricare le batterie scariche dopo che le luci di Natale si  sono spente e le giornate  sono ancora fredde e grigie e bigie?

Da allora l'epidemia di tristezza del terzo lunedì di gennaio divenne virale tanto che  alcuni  studiosi  si prodigarono e si prodigano ad elargire vari suggerimenti  tanto simpaticaticamente  idioti quanto oggettivamente empirici per  contrastare la malinconia che pervade gli animi. 

Sarà che a me il blu in tutte le sue nuances  piace un sacco e non lo abbinerei mai alla tristezza.

Sarà che non sono depressa né triste.

Sarà che ho ripensato a un bambino con cui la sorte non è stata affatto  magnanima e che un giorno mi diceva:
* Le giornate sono divise in tanti colori a seconda di quello che provi.
Ci sono ore gialle e ore verdi, ore rosse e ore blu, ore nere e ore marroni.*

E aveva ragione da vendere.

Sarà che , per me,  è assurda solo l'idea che esista sul calendario una giornata melanconica per tutti.





























Oggi  per me è un lunedì come un altro: mancano solo 4 giorni al sabato…

E voi  oggi nel  Blue Monday, il giorno più triste dell’anno ,  come vi sentite?

 

 

 
 
 

Cronaca di un anniversario

Post n°708 pubblicato il 18 Gennaio 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Era il 18 gennaio 2017 quando si leggeva increduli della tragedia di Rigopiano.
Nei giorni precedenti un'ondata di gelo aveva fatto cadere metri di neve e i bollettini metereologici segnalavano pericolo.
Quel giorno all'Hotel Rigopiano c'erano 40 persone fra ospiti e personale di servizio.
L'ultima angosciante  telefonata diceva così: È caduto, è caduto l'albergo!
I soccorsi tardarono. Per svariati motivi, ma tardarono.
29 di quelle persone morirono.
Si aprirono inchieste e pullularono polemiche.
Colpa sua,
                colpa tua, 
                               colpa di nessuno,
                                                         ma le 29 persone non resuscitarono.
Tutto intorno si respirava aria di macerie di uno Stato assente.



















18 gennaio 2018:
nel primo anniversario di commemorazione i politici non  furono graditi.
Tutto intorno si continuava a respirare aria di macerie di uno Stato assente

18 gennaio 2019: Scorre la musica suonata da un ragazzo di Rigopiano.
Gaia che ha perso entrambi i genitori porta in mano un mazzo di rose rosse:  vuole salutare i vicepremier Salvini e Di Maio.
Una mamma,  accarezzando la foto di un figlio che non c’è più, dice:  A cosa ci serve oggi la corona di fiori di Mattarella?


Fra  dolore e lacrime  risuonano gli appalusi:  sono  per Di Maio che sfila con la nuova candidata e per Salvini che promette 10 milioni.

Fra rabbia e  strette di mano , la gente di Rigopiano dice:

Ci fidiamo di voi,  per fortuna ci siete voi.
I responsabili non ci hanno messo la faccia, il vecchio governo non si è occupato di noi.
Grazie di cuore siete dei veri papà.

 

 

… e intanto il prossimo 10 febbraio in Abruzzo si voterà…


Che dite, dovrei correggere il titolo così:  Ennesima cronaca di una propaganda?


Eppure, pare che la gente di Rigopiano abbia deposto  e riposto molte speranze.

 

 
 
 

Eppure ci si era vestiti di speranze

Post n°707 pubblicato il 11 Gennaio 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

nell'augurarci vicendevolmente un mare di cose belle per questo anno che s'è appena affacciato.
Quello vecchio s'era concluso faticosamente.
Questo nuovo non si è aperto diverso né poteva farlo :  non è certo il buttare il vecchio calendario   e neppure  il brindare allo scoccare della mezzanotte a ribaltare lo scenario collettivo.

Però  tutti noi viviamo   anche di speranze e tante volte ci si agghinda l'animo e la mente di leggerezza e di quella sana voglia di buono.
Umano, normale, sano atteggiamento.

Invece , lo riporta l’Ansa, il 42% di noi mostra un crescente atteggiamento di preoccupazione e sfiducia nei confronti del futuro sostenendo  che neppure le feste appena passate siano state così rigeneranti da lavar via i brutti pensieri e le pesanti apprensioni.
























Un 2019 partito senza energia, fiacchi dentro, rinsecchiti fra tormenti   e poca spensieratezza.

Quasi 7 italiani su 10 hanno paura di perdere il lavoro
Un italiano su 3 teme che la crisi economica aumenti  condizionando anche il tran tran quotidiano e la vita di coppia.


Risultati esageratamente   pessimistici? 

o


invece vi ci ritrovate un po’  in questa foto degli italiani 2019?

 

 
 
 

Una profezia diventata realtà

Post n°706 pubblicato il 08 Gennaio 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Tra breve, senza dubbio, sarà letteralmente ovunque, […]
  La capacità di istruire e commuovere

con l'immagine unita alla parola e al suono è enorme.

Le possibilità di fare del bene o del male altrettanto vaste.
L'Italia sarà in un certo senso, ridotta ad un paese solo […]
Praticamente la vita culturale sarà nelle mani di pochi uomini.
Luigi Barzini

Era il 3 gennaio 1954 quando  Fulvia Colombo disse:


































Quel giorno i televisori accesi furono 80.000.  
Tre anni dopo il segnale arrivò su tutto il territorio nazionale e gli abbonati erano 360.000.

Io, come molti di voi, non c'ero.  Neppure nei sogni di mamma e papà che di lì a poco si conobbero, si innamorarono e si sposarono.

Mamma racconta che nonni la TV ce l'avevano.
Un  sacrificio economico enorme per le loro possibilità e la tenevano là sul mobiletto  coperta con una tovaglietta perché non prendesse polvere. Guai ad avvicinarsi!
"Sono ricchi!" dicevano i parenti che si riunivano il giovedì  sera per guardare Lascia o Raddoppia?
Perché  allora  avere la TV era un lusso : costava circa 450.000 lire, quasi quanto un'auto.

Le regole  dell'epoca prevedevano il rigetto  di scene conturbanti e turbanti la pace sociale ed incitanti all'odio di classe e promuovevano la moralità e il rispetto dei valori familiari e religiosi.

Verso la fine degli anni cinquanta nacque il primo telegiornale.
Nonno ne  fu affascinato:  fosse caduto il mondo non si sarebbe perso quel momento.
Immagini e audio in simultanea  era un assistere in diretta a ciò che accadeva intorno.
Seguì Tribuna Elettorale e Tribuna Politica
Quando vi fu il primo collegamento via satellite tra Italia e Stati Uniti,  dall’emozione, pare,  gli salì la febbre.

Intanto Carosello divenne un appuntamento per tutti.
Mamma canticchiava Nel blu dipinto di bluL’Edera che vinse Canzonissima  e  all’indomani di Sanremo, Modugno fu il suo secondo amore, dopo papà.
Le signorine buonasera  con garbo entravano nelle case ; Corrado, Mike Buongiorno e Mario Riva  sprigionavano simpatia e una sorta di soggezione.

Una televisione in bianco e nero che però aveva tutti i colori delle emozioni.

Forse perché era una novità? Forse perché si era meno esigenti?

 

Negli anni molto è cambiato.

Tant’è che qualcuno la TV non la guarda più,  molti la criticano e tanti altri la definiscono spazzatura.

Oggi, che TV vorreste? 

 

 

 

 
 
 

E l'Epifania ogni festa porta via

Post n°705 pubblicato il 06 Gennaio 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Che cosa resta delle feste?

Ce lo chiedevamo
Per lei  resta  il timore di salire sulla bilancia
 Per lui i giorni senza orari da rispettare e cartellini da timbrare
Per quell’altro un dente scheggiato dal mandorlato e un probabile quanto certo conto salato dal dentista. Per alcuni  il calore stemperato degli affetti e  del riunirsi insieme

Per me?
Le ore passate in cucina fra i fornelli.
























E mentre riponevo stoviglie e pentole pensavo al piacere dell'ospitare.  
Poco importa se quasi quasi è un trasloco tanto rivoluzioni la casa per fare posto a tavoli e sedie.
Diverte  "arredarela tavola e ancor più  i piatti.

Non sono un’amante  del timer che scandisce i minuti, dei 5 fuochi a tutto gas, del forno a 180°,  delle ore che passano relegata in un metroquadrato di piano cottura e che poi in meno di  batter baleno tutto l'impegno e le fatiche vengono ingoiate da forchette voraci e palati esigenti.
Per molte vedere i piatti  ripuliti è un trionfo, una gratificazione senza uguali, un appagamento a 360°… ma io non ne sono poi tanto sicura…
forse perché  cucinare mi succede 365 giorni all’anno, escluse le ferie.

Comunque,  dei libri di ricette che negli anni mi sono stati regalati mi stimola  leggerne alcune che poi , come al solito, non riesco a seguire modificandole con accostamenti talvolta azzardati.

Vi va di lasciarmi qualche dritta,  per esempio elencando il vostro piatto dolce o salato preferito?

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=tEB5023ROxM

 
 
 

*Mi prendo un anno sabbatico*

Post n°704 pubblicato il 03 Gennaio 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Prometteva all'indomani della maturità una diciannovenne.
E così ha fatto.
Durante l’anno scolastico aveva lavorato nei fine settimana per racimolare quello che serviva per il biglietto d'aereo.
Ad agosto, espletate tutte le lungaggini burocratiche e super vaccinata,  insieme al suo ‘moroso’ 23enne, è partita destinazione India.































Due foto mandate al gruppo di WhatsApp e nulla più.
Poi, come spesso avviene,  con l’arrivo del nuovo anno, un suo lunghissimo messaggio vocale di auguri e di racconti.


 

L’esperienza che stiamo vivendo, ragazzi, è unica.
Non solo perché abbiamo messo in  stand-by la vita di ogni giorno,
  né perché ci confrontiamo con culture nuove,
ma perché ogni giorno è  diverso.
E’ come vivere fuori dagli schemi e spingersi oltre i nostri limiti.
Oggi viaggiamo in treno, domani su un cargo, dopodomani faremo l’autostop.
Ogni giorno è una sorpresa: ti svegli e non sai che accadrà.
Ci mettiamo in gioco ogni giorno  scoprendo il nostro spirito di adattamento.
 
Non ci pesa non avere le comodità di casa
perché vivere con 10 euro al giorno significa anche dormire per strada
e c’è capitato già 4 volte .
Sapete che abbiamo fatto anche l’elemosina?
Sì, a piedi nudi e a mano tesa abbiamo guadagnato quel che ci serviva per mangiare.
Da una settimana  in cambio di vitto e alloggio lavoriamo in una specie di fattoria.
Lì non c’è connessione. 25 chilometri per connetterci al mondo,  ‘na f….a!
Siamo quasi a metà esperienza, purtroppo…e dopo?... non voglio pensarci
… non ce la faccio …

Buon anno, mitica ex5^B




Questo  è stato il messaggio che *Angela* ha inviato a una delle mie figlie, sua ex compagna di classe alle superiori.

Dirvi che, come mamma, mi è venuta la pelle d’oca e ho sentito un brivido lungo la schiena, sarebbe dirvi ancora poco.

19 anni appena compiuti lei, 23 lui  e  chilometri&chilometri di distanza da casa, vivendo così giorno dopo giorno senza alcun progetto.

Non so se sia  educativo  ostacolare un sogno, anche alternativo,  di un figlio.

Non so neppure se sia coraggioso o incosciente lasciarlo andare...

… voi che ne pensate?

 

 

 

 

 
 
 

 

 

 

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