Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

Messaggi di Agosto 2019

Rincorrendo un sogno di libertà

Post n°785 pubblicato il 31 Agosto 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Dignitosissima nell'aspetto e nel porsi mi raccontava la sua storia.

*Mi sono laureata nel mio Paese in letteratura italiana. La mia laurea non è riconosciuta però qui.
Ho conosciuto in chat Enrico. Ci siamo visti 4 volte a metà strada in territorio neutro.
Di lui mi colpirono le attenzioni che da noi non esistono in una coppia.
Mi innamorai e decisi di iscrivermi a un master di italiano in Italia: era un modo per consolidare la lingua ma anche per stare con lui.
 La trafila per accedere è stata lunga e costosa; le certificazioni sono d'obbligo come pure i permessi di soggiorno.
Non avendo reddito, lui mi propose di sposarci e così successe un anno fa.
Lui lavora, mi mantiene, io studio, faccio la moglie e curo la casa.
Spesse volte però mi prende  una tristezza dentro che sconfina in angoscia: mi mancano le mie radici e la mia famiglia.
Tra me e Enrico fila tutto bene ma se le cose dovessero cambiare?
Lui potrebbe sostenere di avermi mantenuta e di avermi dato l'opportunità di rincorrere il mio sogno di libertà. Potrebbe dire che il mio sentimento nei suoi confronti era d'interesse.
E la mia parola di straniera varrebbe nulla.
*

Fa riflettere un rapporto d'amore che nasce e cresce non in parità.
Resta sempre quel sapore dolce e amaro per cui non si è mai sullo stesso piano: tu hai fatto un favore a me quindi io ti sarò riconoscente comunque vada.

























Sono tante le donne dell'Est che con pazienza trovano sistemazione qui e alcune per necessità, altre per opportunismo si adattano.
All'onestà di Alina, però, credo.

Ma se non fossero intrappolate dentro leggi e burocrazie che non lasciano scampo alla realizzazione personale cercherebbero ugualmente un anello al dito pur di uscire da una realtà, la loro, spesso misera e miserabile ?



 

 
 
 

Cantando con le lacrime agli occhi ;)

Post n°784 pubblicato il 29 Agosto 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 




E  di risposta rilancio:

 

 

Governare, governare , governare questo è  il vostro  vivere.

Fingere, fingere, fingere, vi ha preso anche la dignità.

 

 

 

... riuscirete mai a farmi smettere di canticchiare 'sti ritornelli?

 

 
 
 

OK! Il prezzo è giusto! Anzi, un affare!

Post n°783 pubblicato il 26 Agosto 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

E vissero tutti felici e … gabbati!

0,99 euro! 9,99! 19.99! e così via.

I prezzi che terminano con il 9 attirano e lusingano.

Un oggetto che espone il cartellino di 49.99 euro non costa 50.00 euro, ma 49.00.
Pare infatti che si arrotondi per difetto: i 99 centesimi come per incanto scompaiono dalla vista e dal portafogli.
Sembrerà incredibile ma anche un centesimo fa la differenza nella mente del consumatore che si convince dell'affare o del giusto prezzo.


Così come la qualità di un prodotto è per il consumatore direttamente proporzionale  al suo prezzo secondo il sempreverde adagio per cui chi più spende meno spende.

Sappiamo che il nostro prodotto deve avere un prezzo relativamente alto, che faccia capire che si tratta di un "prodotto premium", affermano gli studiosi di marketing.

Perché  alcuni di noi  preferiscano le marche premium è intuibile: coccarde e bandiere, loghi propri, dichiarazioni di qualità , giochi di parole o espressioni del linguaggio comune
fanno del prodotto il prodotto da scegliere, quello che fa per noi, che ci soddisfa.

Al contrario puntando su prezzi bassi e prodotti a marca bianca, le tecniche pubblicitarie danno rilievo e mettono in risalto gli aspetti internazionali del prodotto.

E che dire del 3X2?
Ahhh, lì capita di fare man bassa! Scaffali svuotati e carrelli strapieni. Una scorta che potrebbe tornare utile in caso di carestia!





























E voi nell'immenso mondo di tecniche e strategie di marketing come vi districate?

Puntate l'occhio sulle cifre che finiscono con il 9?

Pensate che prezzo e qualità vadano a braccetto?

 

 
 
 

Per un boccone " avvelenato"

Post n°782 pubblicato il 22 Agosto 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

L'ultimo in ordine di tempo succede a Treviso:  una 12enne allergica al latte ha uno shock anafilattico in pizzeria e muore nonostante l'adrenalina prontamente somministrata. La ragazzina conviveva da tempo con lʼallergia ed era stata sempre attenta a ciò che mangiava.

Prima di lei un 15enne ha una reazione allergica fatale perché mangia un panino al sesamo in aereo.

E ancora prima la cronaca ci ha riportato parecchi casi di morti per un boccone 'avvelenato'.




















Di solito un allergico sa quali alimenti bandire ed è attento. Nel dubbio evita.

Era il 13 Dicembre 2014 quando si rendeva  obbligatorio a ristoranti, pizzerie, gastronomie, gelaterie e pasticcerie  scrivere sul menù  la possibile presenza di allergeni nelle pietanze offerte.
A febbraio del 2018 la Gazzetta Ufficiale pubblicava il decreto con le disposizioni, le applicazioni e le sanzioni relative (da 3mila a 24mila euro)  alla mancanza di etichettatura sugli allergeni.

Vi risulta che sia così?
A me no, o meglio, nella stragrandissima maggioranza dei menù, non ho trovato alcuna dicitura.

Vergognoso, certo!
Ma non è su questa gravissima inadempienza che mi focalizzo.


Il proliferare di allergie alimentari a volte fatali e di intolleranze sono sintomo che ci siamo indeboliti come razza?

O invece

alla base di risposte esagerate del sistema immunitario che ci sia un'accanita manipolazione dei cibi che spiegherebbe l'aumento esponenziale di allergici anche in tarda età?


 

 
 
 

All'improvviso... ricchi e infelici?

Post n°781 pubblicato il 19 Agosto 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

A Lodi sono stati vinti  duecentonovemilioni_centosessantamila_quattrocentoquarantuno euro: la cifra più difficile da scrivere e il jackpot è il più alto nella storia non solo del Superenalotto, ma anche di tutte le lotterie mondiali.

Non sempre chi viene baciato dalla fortuna vivrà una vita migliore.

 

Il denaro non dà la felicità;
ma ti permette di sceglierti l'infelicità che più ti piace.

P. J. Vaillard

 

Il denaro che si possiede è strumento di libertà;
quello che si insegue è strumento di schiavitù.

J.J. Rousseau

 

 

 


Secondo i dati  della Società italiana di psicologia per più di un neomilionario su tre la qualità della vita peggiorerà.

Rischierebbe la "depress
ione post -vincita" o "sindrome da ricchezza improvvisa". 
























Ritrovandosi improvvisamente sommersi da banconote piovute dal cielo scatterebbe l’impulso poter fare  e comprare tutto ciò che si vuole con la conseguenza di  andare in crisi  perché  "il nostro cervello,  non programmato per una stimolazione di tale intensità, andrebbe in autodistruzione".

Inoltre  per uno strano meccanismo si sarebbe portati a compiere azzardi e gesti platealmente generosi  elargendo a destra e a manca e delapidando così il gruzzolo
Parrebbe infatti che l'87% dei vincitori di alte cifre dopo due anni torni povero.

Siete d'accordo con queste teorie ?

E ancora, se foste voi il vincitore del jackpot come vi sentireste?

Ma soprattutto che combinereste con così tante banconote?

 

 

 

 

 
 
 

Ferragosto è sempre Ferragosto?

Post n°780 pubblicato il 14 Agosto 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

La tradizione popolare della gita turistica di Ferragosto nasce durante il ventennio fascista.

Il regime organizzava, attraverso le associazioni dopolavoristiche  centinaia di gite popolari.

Grazie all'istituzione dei "Treni popolari di Ferragosto"    con prezzi fortemente scontati,   le famiglie italiane avevano per la prima volta la possibilità di vedere   il mare, la montagna e le città d'arte. Siccome le gite non prevedevano il vitto,  è nata  la tradizione del pranzo al sacco.

Negli anni d'oro, quando la crisi non premeva forte le città si svuotavano del tutto.

Oggi, in ogni regione italiana Ferragosto viene vissuto come una festa esplosiva.

A partire dai prezzi che tradizionalmente aumentano,  ai disservizi per l’esubero di turisti, ai gavettoni, ai falò, alle notti bianche, alle tradizioni in cucina, ai centri commerciali e ai musei aperti, fino alla smorfia che assegna al giorno di  Ferragosto il numero 45.

 

[…]I cittadini italiani [...]

Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto.

Erano l’immagine della frenesia più insolente.

Ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi,

che parevano in uno stato di «raptus»:

era difficile non considerarli colpevolmente incoscienti.

Pier Paolo Pasolini

Pazienza se il massiccio afflusso di turisti rende qualsiasi spostamento una vera e propria odissea e se le previsioni meteo sono incerte: Ferragosto è Ferragosto!

 

Per moltissimi di noi  Ferragosto è solo una data sul calendario.

Per alcuni resta una festa comandata il cui imperativo è divertimento.

Per altri ancora una scelta da evitare: alla calca indisciplinata si preferisce dire  *no!*  perchè  divertimento  fa rima con  rilassamento.


E voi dove  n o n  andreste a Ferragosto?


                                                           comunque sia...






un vecchio post riadattato

 
 
 

Come una gomma che cancella tutto, senza sosta

Post n°779 pubblicato il 13 Agosto 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Un vecchio e un bambino si preser per mano
e andarono insieme incontro alla sera;

[…]

con l' anima assente, con gli occhi bagnati,
seguiva il ricordo di miti passati...

[…]

I vecchi subiscon le ingiurie degli anni.

 

E i familiari con loro.

Come in questo video toccante perché percepisci tutto l’amore del nipotino verso il nonno.

Sì, perché un malato di Alzheimer resetta l’intero organigramma familiare.

E non si è mai preparati abbastanza .
Loro, i malati, sono bimbi che però non crescono, al contrario il loro cammino è in costante discesa.
Non sentono il caldo, il freddo, la sete, la fame però ti sorridono e tante volte manco ti riconoscono.
Sai che  da soli non potrebbero vivere, se vita è, e allora anche l'imboccarli o l'aiutarli a bere è gioia di dare, di dire   ci sono  come tu c’eri  per me.

































Non c’è più passato perché come una gomma senza sosta l'Alzheimer cancella ogni loro ricordo.
Probabilmente non le loro emozioni.
Non c'è presente e non c’è futuro.

Della persona resta solo l'involucro che giorno dopo giorno si fa più gracile e più fragile.
E tu, familiare, godi di quei rari momenti in cui quegli occhi vispi un tempo e quel carattere deciso di allora riaffiorano solo per un attimo e, mentre dentro di te si accende la speranza,
vorresti fermarlo quell'attimo.

Ma sai di essere inerme e impotente di fronte a una malattia degenerativa e subdola.
Invalidante.

Neppure la burocrazia  è dalla tua: pratiche cavillose e visite inutili  per stabilire punteggi che daranno diritto a quello che di diritto dovrebbe spettare a quei malati a cui è tolta anche la dignità.


Coinvolge migliaia di anziani , 700.000 solo in Italia e non ha cure.
Mamma è fra questi.

 

 

 
 
 

A proposito di estate

Post n°778 pubblicato il 11 Agosto 2019 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Un'estate rovente , questa, non solo di caldo e di afa ma anche di tuoni e fulmini.






























Qualcuno a ciel sereno.
Qualcun altro su un terreno già troppo surriscaldato da rabbie e rancori, da mosse sibilline e manovre sporche.

Teste calde o mosse studiate a tavolino poco importa.
Ai colpi bassi ci hanno abituati anche in agosto quando la gente comune ha meno voglia di rogne e meno tempo di perdersi fra meandri cervellotici di giochi di potere… che poi potere non sono.

Mi martellano dentro le parole di quegli sconosciuti stranieri che parlando fra di loro dell'Italia interrompevano le mie capriole di pensieri inconsistenti.

Inafferrabili come farfalle a cui non puoi togliergli le ali

                                ma neppure mettergliele.


Ero in modalità off:  piacevolmente, intenzionalmente, gioiosamente  disinformata.

Diceva tra il sornione e il divertito:

Ma non lo sapete  che sta per cadere il vostro governo. Anche questo. Avrete ancora elezioni, voi… italiani, ma vi divertite a entrare nelle cabine? Siete buffi, lo sapete? Da noi ci sono anche barzellette sulla vostra politica.

E c' abbiamo riso su quelle barzellette. Peraltro vere. 
Non era un riso amaro. Era spiazzante.
Siamo stati al gioco limitandoci a battute che dicono niente per dire tutto. O forse dicono tutto per dire tutto il disgusto.

Ho provato vergogna, quella sì! Non perché volutamente avessi deciso di estraniarmi dal mondo con i suoi casini e i suoi dovrei, ma semplicemente perché sono italiana.

E anche non volendo mi toccherà sentire le gag di Salvini, Di Maio, Zingaretti, Renzi. Nessuno escluso
Senza pudore e senza ritegno.

 
… intanto il cestello della lavatrice si riempie di acqua prendendo forma di quotidianità …

 

 

Ben ri_trovati :)

 

 
 
 

 

 

 

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