Infondo mi drogo...

Senza Catene.


“Concerto di mille tamburi. Come colpi battenti, amori destati, accesi e poi spenti. Clamore d’accento sovrano, perduto nel tempo, fuggito di mano. Una vita accaduta, una nota stonata all’orecchio profondo dell’innominata.”Non so chi abbia scritto questa frase, io l’ho trovata qualche anno fa leggendo Dylan Dog, so soltanto che è una delle frasi più belle che abbia mai letto. Sinceramente…Non so perché sono qui, ma ci sono. Vedo questa idea come una cosa terapeutica, ho bisogno di esprimermi e di dedicarmi un po’ a me, lontano dal mondo che conosco, che mi sta avvelenando, lentamente. La vita di tutti i giorni allontana dalla realtà molto più di quanto non avvicini, essere sempre nella solita routine, aliena la mente e fa si che smetta di pensare e di creare. Questo fa male, ma spesso neanche ce ne accorgiamo. Essere inseriti in dei canoni dalle persone che ci sono intorno, ci fa sentire accettati, forse, ma al tempo stesso ci imprigiona, rendendoci poi schiavi di quello che siamo, scordandoci ciò che vorremmo essere. Ecco perché sono qui. Sono io, stanca di non essere capita, compresa e di essere criticata per quello che faccio, perché magari non si addice al modo di pensare degli altri. Sono qui perché solo chi non mi conosce può farsi di nuovo un idea di me.Sono partita prendendo questo come un gioco e dopo aver scritto questo gia mi sento molto meglio.Sono partita cercando di scrivere qualcosa di sensato che mi rappresentasse ed alla fine è stato il mio istinto a prendere il sopravvento.Perché è l’istinto, l’anima, l’essenza ciò che deve parlare, al bando di tutto ciò che appare e di tutto ciò che incanala la persona nella condizione dell’essere.