Infondo mi drogo...

Sono quello che sono.


Sono quello che sono.Angoscia, ansia, paura, piena di di rimpiantie di ripensamenti...Piena di sogni e di speranze legata a catene corte, catene di paglia, che volgono la mia testa a ieri impedendomi di vedere il domani.Ma sono quello che sono.Sono qui, in croce offerta ai denti aguzzi, agli strazi, agli scherni ed ai falsi sorrisi.Io sono l'elemento di disturbo.Sono quella dalla faccia da circostanza, dalla maschera di bronzo.Sono la ragnatela sul soffitto, troppo lontana, invisibile, irraggiungibile, incomprensibile, come il silenzio dopo lo schianto, lo strappo sulla tela, la stella che si spegne con lentezza, l'anello debole, la macchia di colore.Sono quella con mille idee e mille domande, con troppo in arretrato per essere mai concluso. Io sono il dolce e l'amaro, la delizia e lo strazio. Io sono l'incoerenza, l'interferenza, la luce che acceca, il buio che annega. Perchč questo č ciņ che sono e se questo vi disturba, beh, siete liberi di andare e di chiudervi la porta alle spalle, non vorrei mai essere la causa del vostro malessere.Io rimarrņ nel mezzo alle vostre frasi, ai vostri giudizi, a disegnare i miei contorni, a ribaltare i vostri sguardi.Sono quello che sono, senza voleri, senza pretese.Eternamente sospesa sul filo del rasoio, fra cielo e precipizio.Ho una gran voglia di scoprire se riesco a volare.