Infondo mi drogo...

Lo scorrere lento del sangue nelle vene...


Se il sangue continua imperterrito a scorrere nelle mie vene un motivo ci sarà, se ancora il mio cuore non si è rifiutato di smettere di battere lento e incessante.Ciò che non uccide può solo rendere più forti, ma a che prezzo? La perdizione dell'anima? L'estirpazione del sentimento?Quanto è sottile e vaga la linea che separa l'uomo dal mostro?Quanto dolore fa un pugnale infilato nel cuore arrovellato sui carboni ardenti che macella quella carne già più volte martoriata? Fino a dove è giusto spingersi per non sentire più alcun tipo di dolore?Fino a dove? Al di là dell'uomo? Agli estremi del mostro?Lo scorrere lento del sangue nelle vene segna inesorabile lo scorrere del tiranno sulle nostre teste, tempo maledetto, benedetto, amato, odiato ma sempre e comunque inevitabile.Lo scorrere lento del sangue nelle mie vene provoca ad oggi un eco talmente potente da disturbare il silenzio imperterrito che mi regna dentro. Eco nella landa desolata, nel vuoto assoluto, sui campi bruciati, vuoto...totale astinenza di presenza, totale mancanza di qualsisai tipo di sensazione, solo il sordo tonfo del battito cardiaco, solo il fiume cremisi del mio sangue che, lento, scorre.Annaffiare prati immaginari non serve a far crescere niente...Quanto è vaga e sottile la linea che separa l'uomo dal mostro?