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Maxi aumenti per i libri scolastici


In alcune classi i testi del primo anno delle medie arrivano a costare 394 euroBottino: "C´è il diritto di scegliere". La Cgil: "Una situazione molto grave" Iscrivere un figlio alla prima media è un investimento. E non solo per il futuro, ma anche nel presente. Stangata in arrivo sui libri di scuola per chi frequenta le medie: il ministero dell´Istruzione ha indicato un tetto di spesa per i testi scolastici di 280 euro per la prima classe, ma quasi la metà delle scuole in Italia (il 44 per cento) lo ha superato, secondo un´inchiesta di Altroconsumo. La maglia nera spetta a Napoli dove la spesa media è di quasi 300 euro e le scuole "troppo care" sono il 65 per cento. In alcune scuole del capoluogo campano i testi del primo anno di Media arrivano addirittura a costare 394 euro. L´inchiesta di Altroconsumo si basa sull´elenco dei volumi di 355 classi di Napoli, Milano e Roma.«Provo un certo fastidio nel sentire che si fanno le competizioni per chi si debba aggiudicare la maglia nera per la spesa dei libri di testo», commenta secco il direttore scolastico della Campania, Alberto Bottino. Per Bottino è necessario attendere una comunicazione del ministero e poi, eventualmente, intervenire per «ripristinare le regole». «Il provveditorato può domandare agli istituti scolastici le motivazioni che hanno spinto alla scelta dei libri - continua - ma nel diritto all´insegnamento c´è anche il diritto di scelta dei testi». Più critico Luigi Bifulco, segretario provinciale Cisl-Scuola: «Spesso i libri cambiano solo la copertina da un anno all´altro. È una situazione molto grave, soprattutto per una città in cui sono parecchie le famiglie monoreddito e i precari». Secondo il segretario provinciale dei Verdi, Mario Cacciola, «i dati di Altroconsumo confermano una sensazione già avvertita da chi aveva cominciato a curiosare tra gli scaffali in vista del nuovo anno scolastico». E il presidente provinciale del Sole che ride, Carlo Ceparano, annuncia: «I Verdi sono pronti a raccogliere le segnalazioni e a ricorrere alle vie legali».