Edizioni il Papavero

Mendicante d'amore


 Nessun pudore, nessuna ristrettezza, nessuna sabbia nelle mani, sembra suggerire la poesia di Maurizio Picariello. Nessun pudore nel raccontare, con parole in un combinato disposto lineare, mai sporco, i sentimenti strazianti e innanzitutto vivi, che hanno una loro consistenza a prescindere da chi li vive e li scrive. Nessun pudore nel chiamarsi protagonista della sofferenza d’amore, protagonista delle lacrime della vittima dei sentimenti e del carnefice, della richiesta d’amore che avvolge tutto il quaderno di poesia “Mendicante d’amore”. E non ha paura nelle sue parole di costruire un altare alle fragilità dell’uomo: “In me ripiego,/per le tue parole/che fan male./Col capo chino...” Attraverso il dolore sento più fortemente la nobiltà dell’amore, dice Maurizio.Nessuna ristrettezza. Non c’è spazio sufficiente per dire, costruire, inventare parole d’amore. Non c’è un limite, la parola è nuda, completamente svelata, nulla da capire, tutto è detto obbedendo solo al proprio strazio , alle proprie emozioni: ” In piedi sul bordo,/riapro gli occhi,/non si può morire per amore,/ma del suo amore/sono appena morto./” Descrivendo il bisogno che muove l’autore si parla un linguaggio universale, facile da trasportare da persona a persona . Ognuno , facilmente, troverà in queste liriche passaggi emozionali violentemente propri.Nessuna sabbia nelle mani. Sono tante le cose che aspetto, sembra dire l’autore. Sono tante le cose che ho vissuto perdendone la traccia. Resta sempre quel po’ di mare, ci accompagna fedele il ricordo che ha una traccia persistente e insistente. La sabbia, però, testimone dell’amore perduto, scivola per tornare a vivere, puliti, puri, senza pregiudizio. Non basta mai l’amore e lo sguardo volge al futuro anche quando il passato è un  doloroso margine. Si coltiva così, tra le righe, una speranza inquieta e sottile: “Sotto questo cielo/che stasera rapita guarderai/ho dipinto una nuova stella./”Per amore, solo per amore, nella sua crudeltà, senza complessi, senza tabù. Mendicante, appunto, alla ricerca dell’infinito più inospitale che l’uomo conosca: l’Amore.Silvana Pasanisi