Carissimi Soci,sento il dovere di pubblicare la lettera che trasmisi con fax al presidente Dall'Olio, dopo che lo stesso non si é degnato neanche di rispondermi.A Voi ogni commento.Grazie.Luciano Nicola Casalino ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^Foggia, 5 Maggio 2010Alla cortese del Presidente Dall’OlioSEDEDistinto Presidente,appena due anni sono passati da quando riuscimmo a sfatare il losco disegno sotteso a sfiduciare il Presidente Spagnesi e il nuovo Consiglio di Ekoclub.Penso che oggi sia iniziata la fase del nostro decadimento associativo dopo questi anni di sacrifici dedicati al rilancio, alla crescita della immagine associativa, alla sua identità, al suo risanamento economico e morale. Me lo lascia pensare il silenzio che in questo periodo precede la nostra scadenza elettiva del 12 giugno: non è dato a sapere chi guiderà la nostra Associazione, da chi sarà composto il nuovo Consiglio e quale sarà il suo programma futuro.Su questi argomenti mi sarei aspettato il dialogo ed il confronto tra noi e la dirigenza della F.I.d.C. Mi sarei aspettato il Suo buon senso nel voler convincere il Presidente Spagnesi a rimanere alla guida di Ekoclub. Niente di tutto ciò. Solo mezze verità, complice silenzio che rasenta l’omertà e designazioni al tavolino! Capacità e meritocrazia gettate nella spazzatura all’insegna della ingratitudine! Non intendo fare alcuna retorica nel permettermi di evidenziare alcuni miei trascorsi.Quando, nel lontano 1997, il caro amico lungimirante Michele Coppola di Ostuni - all’epoca dei fatti Presidente regionale della F.I.d.C. - mi propose di occuparmi di Ekoclub, mi riconobbe doti e capacità che avevo acquisito in altri contesti associativi (WWF dal 1971-ENPA dal 1991). In quegli anni “avevo capeggiato le barricate” contro il colosso EniChem nella mia ex città di residenza (Manfredonia). Mai fui prevalso dall’ardire alle cariche in Ekoclub. Continuai a lavorare in silenzio occupandomi solo della segreteria organizzativa associativa.Da allora, l’immagine di Ekoclub fu in continua ascesa che già dal 1999 riuscimmo ad organizzarci su tutto il territorio provinciale creando non pochi problemi alle altre associazioni antagoniste. Occupammo diversi “spazi” di loro precedente dominio e ci inserimmo in tutti gli organismi previsti dalla legge 157, e non solo in questi, a tutto beneficio della F.I.d.C. I riconoscimenti non mancarono, tanto che il sempre caro amico Felice Buglione propose la mia candidatura nel Consiglio Nazionale di Ekoclub “non in quanto espressione della F.I.d.C. ma per tutto quello che avevo costruito per l’ Ekoclub”. In questo Consiglio, ritengo di avere collaborato proficuamente per la sua crescita, nonostante i miei trascorsi problemi di salute, organizzando Ekoclub in tutta l’Italia meridionale . Avrei voluto fare anche di più, come noto a tutti quelli che mi conoscono, ma il risanamento economico di Ekoclub è prevalso rispetto ai miei e rispetto ai progetti ambiziosi proposti da tutto il nostro Consiglio. Fatte queste doverose premesse, ritengo che la meritocrazia dovrà prevalere nella composizione del nuovo Consiglio, altrimenti si assisterà alla graduale spendita della rendita acquisita solo da chi ha lavorato in Ekoclub e si ritornerebbe ai tristi ricordi del nostro passato associativo remoto. Gradirei conoscere il Suo pensiero e quale potrebbe essere il Suo orientamento. Ritengo di meritarmi almeno questo dopo tanto lavoro. Non crede ?Grazie. Luciano Nicola Casalino
LETTERA APERTA PER IL PRESIDENTE DALL'OLIO
Carissimi Soci,sento il dovere di pubblicare la lettera che trasmisi con fax al presidente Dall'Olio, dopo che lo stesso non si é degnato neanche di rispondermi.A Voi ogni commento.Grazie.Luciano Nicola Casalino ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^Foggia, 5 Maggio 2010Alla cortese del Presidente Dall’OlioSEDEDistinto Presidente,appena due anni sono passati da quando riuscimmo a sfatare il losco disegno sotteso a sfiduciare il Presidente Spagnesi e il nuovo Consiglio di Ekoclub.Penso che oggi sia iniziata la fase del nostro decadimento associativo dopo questi anni di sacrifici dedicati al rilancio, alla crescita della immagine associativa, alla sua identità, al suo risanamento economico e morale. Me lo lascia pensare il silenzio che in questo periodo precede la nostra scadenza elettiva del 12 giugno: non è dato a sapere chi guiderà la nostra Associazione, da chi sarà composto il nuovo Consiglio e quale sarà il suo programma futuro.Su questi argomenti mi sarei aspettato il dialogo ed il confronto tra noi e la dirigenza della F.I.d.C. Mi sarei aspettato il Suo buon senso nel voler convincere il Presidente Spagnesi a rimanere alla guida di Ekoclub. Niente di tutto ciò. Solo mezze verità, complice silenzio che rasenta l’omertà e designazioni al tavolino! Capacità e meritocrazia gettate nella spazzatura all’insegna della ingratitudine! Non intendo fare alcuna retorica nel permettermi di evidenziare alcuni miei trascorsi.Quando, nel lontano 1997, il caro amico lungimirante Michele Coppola di Ostuni - all’epoca dei fatti Presidente regionale della F.I.d.C. - mi propose di occuparmi di Ekoclub, mi riconobbe doti e capacità che avevo acquisito in altri contesti associativi (WWF dal 1971-ENPA dal 1991). In quegli anni “avevo capeggiato le barricate” contro il colosso EniChem nella mia ex città di residenza (Manfredonia). Mai fui prevalso dall’ardire alle cariche in Ekoclub. Continuai a lavorare in silenzio occupandomi solo della segreteria organizzativa associativa.Da allora, l’immagine di Ekoclub fu in continua ascesa che già dal 1999 riuscimmo ad organizzarci su tutto il territorio provinciale creando non pochi problemi alle altre associazioni antagoniste. Occupammo diversi “spazi” di loro precedente dominio e ci inserimmo in tutti gli organismi previsti dalla legge 157, e non solo in questi, a tutto beneficio della F.I.d.C. I riconoscimenti non mancarono, tanto che il sempre caro amico Felice Buglione propose la mia candidatura nel Consiglio Nazionale di Ekoclub “non in quanto espressione della F.I.d.C. ma per tutto quello che avevo costruito per l’ Ekoclub”. In questo Consiglio, ritengo di avere collaborato proficuamente per la sua crescita, nonostante i miei trascorsi problemi di salute, organizzando Ekoclub in tutta l’Italia meridionale . Avrei voluto fare anche di più, come noto a tutti quelli che mi conoscono, ma il risanamento economico di Ekoclub è prevalso rispetto ai miei e rispetto ai progetti ambiziosi proposti da tutto il nostro Consiglio. Fatte queste doverose premesse, ritengo che la meritocrazia dovrà prevalere nella composizione del nuovo Consiglio, altrimenti si assisterà alla graduale spendita della rendita acquisita solo da chi ha lavorato in Ekoclub e si ritornerebbe ai tristi ricordi del nostro passato associativo remoto. Gradirei conoscere il Suo pensiero e quale potrebbe essere il Suo orientamento. Ritengo di meritarmi almeno questo dopo tanto lavoro. Non crede ?Grazie. Luciano Nicola Casalino