Occhi di Dio

In un giorno senza te...


...penso a te.Penso a te da ieri, da quando te ne sei andato. Siamo stati così bene insieme domenica e anche ieri mattina presto e a pranzo nel nostro rifugio.Oggi, chiusa nel mio negozio, seduta alla scrivania ricordo i momenti vissuti con te da quando ti ho incontrato e credo che il ricordo più piacevole sia proprio il momento che sei venuto a prendermi alla stazione. Sono scesa dal treno e un pò smarrita mi guardavo attorno, ti cercavo ma non conoscevo bene il tuo volto. Di te ho visto soltanto una piccola foto che ora, se ci penso, non sembri nemmeno tu. Ad un tratto ti ho visto salire la gradinata che portava al mio binario, non sapevo esattamente se eri tu ma da come mi hai guardata, non potevo aver dubbi. L'immagine che ho visto in pochi secondi si è stampata tra i miei ricordi e di tanto in tanto torna alla mia mente accendendomi il sorriso. Quei tuoi occhi profondamente azzurri in quell'istante, la tua camicia bianca e un sorriso beato. Come un angelo.Sai, non te lo dissi mai, ma desideravo stringerti forte. Tu ti limitasti ad un abbraccio ed io, rispettosa, mi ritrassi da quell'entusiamo. Leggevo ogni giorno il tuo blog, leggevo la tua anima, le tue amarezze, le tue piccole gioie che subito si ritraevano in quell'angosciante solitudine che ti teneva per mano. Molte volte, leggendoti, stupidamente accarezzavo il monitor perchè volevo e desideravo accarezzare te così lontano e per me ancora irraggiungibile. Non ti amavo ma volevo esserti vicina in quei momenti grigi della tua vita, sentivo che avevi bisogno di qualcuno che ti ascoltasse, che ti accarezzasse, che ti amasse.E finalmente ti ho chiesto se potevo venire da te. Fondalmentalmente volevo in qualche modo colmare la tua solitudine  e cercare qualche giorno di tranquillità nella mia vita. Il tuo essere così calmo e dolce mi ha attratto e in particolar modo volevo essere ascoltata da qualcuno che sapevo poteva parlarmi e rispondermi con saggezza. E di quel meraviglioso sabato che dire? Ero parecchio stanca dal viaggio e dalla lunga chiacchierata avvenuta sul tuo divano, mi ero svuotata l'anima e per me parlare è uno sforzo incredibile perchè non ci sono abituata. Ma con te è stato tutto molto spontaneo. Poi siamo usciti a visitare la città. Certo non mi aspettavo che tu sapessi così tante ma tante cose sulle chiese, sull'arte, sulla storia...accidenti! Ero sfinita da quella guida turistica. E poi la passeggiata sulle mura....come dimenticarla. Le nostre parole mescolate all'aria fresca di quel sabato si sono unite in un unico canto. Finalmente qualcuno si è seduto con te su quella panchina che guardava uno scorcio di case colorate dal tramonto e profumate dai fiori. Tu eri felice, si capiva. Ed io ero libera, lontana dal frastuono della mia realtà quotidiana. E finalmente venne sera e ci facemmo la nostra carbonara!!! Ma che buona, che sapore indescrivibile.  Aveva il dolce di un'amicizia profonda che già si disperdeva in amore senza saperlo, senza volerlo. ..