Occhi di Dio

Giocando a carte con la vita


Già, ricordo la tua faccia quando hai udito quel lievemente sussurrato "Ti Amo". Ti sei fermato e mi hai guardata negli occhi: "Cos'hai detto?" "Niente, non ho detto niente" "No, ripeti quello che hai detto" "Nulla, proprio nulla" "Ripeti quello che hai detto" ......"Ti amo".....credo che il tuo cuore abbia rischiato di esplodere. Eri così felice quel venerdi notte! Ed io mi ero finalmente liberata di quella voce che continuava a sfiorare le mie labbra ma che gli impedivo di uscire, non volevo farti sapere che ti amavo. Perchè? Non ero certa che avrei potuto amarti sempre. E tu non meriti briciole del mio amore, non meriti qualche week-end, non meriti una ragazzina insicura che parla d'amore ma non sa cos'è!Alla fine quelle parole hanno messo la base alla nostra "storia". Non so come finirà, se finirà, se vivrà in eterno. Dal resto sei arrivato da me nel periodo peggiore della mia vita, proprio quando la voglia di seguire Dio era la cosa che mi rasserenava di più. Ero ormai quasi convinta che sarei entrata in una comunità...e poi arrivi tu. Un fulmine di primo mattino. Accidenti a te! E così le carte si rimescolano e la partita ricomincia a scottare e io, che non sono per niente brava nel scegliere le carte, mi sono ritrovata ancora una volta nel caos!!! Finirà mai questo gioco? Giocala tu la carta vincente e portami via! (Nel mio negozio è entrato un gatto nero e viene a cercare coccole poi scuriosa tra gli scaffali. Buffo...molto buffo. Il capo era alla sua scivania e io passavo avanti e indietro dalla porta per cercare di prenderlo e metterlo fuori. Al capo non piacciono tanto i gatti. He he, non si è accorto di niente per fortuna, poi ho dovuto chiuderlo tra la finestra perchè il capo era entrato nel mio ufficio-laboratorio. Oh che ridere. Appena il capo è uscito l'ho riaperto e mi ha detto "Mao". E così ho trascorso 20 minuti divertenti tra 8 ore di palloso lavoro.)