Occhi di Dio

Post N° 85


Entro piano dalla porta di casa, oggi non c'è stato bisogno di correre a casa. Lentamente mi tolgo le scarpe, mi svesto e mangio un pezzo di pane senza neppure mettere la tovaglia. Le briciole hanno coperto il tavolo e alcune sono cadute per terra. Non ho voglia di pulire. Per quindici giorni qualsiasi cosa nella mia fredda casa è inutile. Tu non ci sarai.Cerco la tua maglia...non c'è più, l'hai portata via.Il bagno sembra vuoto: il rasoio, le lamette, la schiuma, il profumo, il dopobarba, il beatycase....più niente!La sedia della scrivania non è più ammassata di vestisti smessi, la poltrona è vuota. Provo a dormire. Appoggio la guancia sul grande e pesante cuscino di piume...il tuo odore fa salire immediatamente un nodo alla mia gola e non posso più placare quel pianto che continua a tormentarmi. Il mio lavoro oggi è solo un peso, mangiare è inutile, dormire non è più un bisogno. Ti penso in continuazione e porto le mani sul mio volto cercando di imitare le tue carezze ma le mie mani sono fredde. Sento un senso continuo di nausea...è la lontananza, non riesco più a digerirla. Ripenso alle mille  carezze ricevute in questi 14 giorni insieme, mi basterà il loro ricordo per sopravvivere lontano da te? Temo di no! Ma tutto deve continuare, bisogna lavorare e lavorare e lavorare...e io mi struggo al pensiero che 3/4 della mia vita passerà lavorando e per te alla sera riserverò le ultime forze.