Occhi di Dio

Post N° 98


Pensavo che ormai questo blog non ci sarebbe più servito ma credo che mi servirà per altri due anni, la durata del tuo corso. Mentre io ti scrivo, tu stai per tornare a casa tua. Dopo una lunga convivenza, staccarmi da te anche solo per un giorno è diventato un dramma. Mi dispiace esserti così appiccicata, so che non dovrei, che anche tu hai bisogno dei tuoi spazi, di ricaricare le tue pile che spesso ti scarico! Però sono qui, depressa come quei lontani giorni di agosto in cui il treno mi strappava dalle tue braccia e guardavo il tuo ultimo sorriso da dietro il finestrino che lentamente ti cancellava. Già, sono triste come quelle tre lunghe ore di treno che mi riportavano a casa. Sarei partita con te stasera ma quella maledetta campagna politica mi sottrae dal viaggio e comunque so che tu hai bisogno di stare un pò solo. Ti starei addosso giorno e notte, vorrei mimetizzarmi nell'aria per starti vicina, in silenzio, senza farmi sentire. Ma sono consapevole che non va bene. Ti sto soffocando lo so ma vedi...nessuno mi ha mai amata così tanto, in questo modo delizioso. Nessuno mi ha accarezzata tanto. Ormai erano anni che non venivo ascoltata, capita, compresa, coccolata, perdonata. Scusa...mi dispiace essere così stupida, così bambina, così immatura e sciocca. Scusami se ti amo così tanto!