El Diablo

Caron Dimonio


 Ed ecco verso noi venir per naveun vecchio, bianco per antico pelo,gridando: "Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo:i' vegno per menarvi a l'altra rivane le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo. E tu che se' costì, anima viva,pàrtiti da cotesti che son morti".Ma poi che vide ch'io non mi partiva, disse: "Per altra via, per altri portiverrai a piaggia, non qui, per passare:più lieve legno convien che ti porti". E 'l duca lui: "Caron, non ti crucciare:vuolsi così colà dove si puoteciò che si vuole, e più non dimandare".
 Quinci fuor quete le lanose goteal nocchier de la livida palude,che 'ntorno a li occhi avea di fiamme rote. Ma quell'anime, ch'eran lasse e nude,cangiar colore e dibattero i denti,ratto che 'nteser le parole crude. Bestemmiavano Dio e lor parenti,l'umana spezie e 'l loco e 'l tempo e 'l semedi lor semenza e di lor nascimenti. Poi si ritrasser tutte quante insieme,forte piangendo, a la riva malvagiach'attende ciascun uom che Dio non teme. Caron dimonio, con occhi di bragia,loro accennando, tutte le raccoglie;batte col remo qualunque s'adagia. Il III canto si svolge nell’antinferno dove sono puniti gli ignavi e poi sulla riva del primo dei fiumi infernali, l’Acheronte, che circonda il primo cerchio. Qui Dante e Virgilio, che per volere di Dio farà da guida al poeta attraverso l’Inferno e il Purgatorio, arrivano dopo aver oltrepassata la porta dell’Inferno ed è qui che le anime dannate vengono traghettate dal demone pagano Caronte alla riva opposta, dove ha inizio l’Inferno vero e proprio. Caronte, accorgendosi che Dante è ancora vivo gli ordina di tornare indietro perché da lì non può passare, ma Virgilio lo rassicura dicendogli che il viaggio di Dante è voluto da Dio.