COINCIDENTIA OPPOSIT

FORZA E DIRITTO (Riflessioni)


Se penso che quel fantasma chiamato società ci rende senza possesso e la forza ci viene estorta, l’essere non ha alcun diritto. Il "liberalismo" umano ci rende scettici al diritto della forza individuale; è come se l’uomo voltasse risolutamente le spalle a se stesso, si svincolasse da una critica che lo assilla, lasciandolo solo con le sue obiezioni, contrapponendosi a tutto ciò che di umano gli appartiene. Diviene una massa umanamente irrisoria, anzi inumana, un’infinità di mostri! Lo spirito pensante non ha forza!… perciò non ha diritto! E’ proprio la nostra storia che è crudele e continua ad esserlo, mettendo in gioco i concetti più sacri dell’umano, trascinandoci verso princìpi e sistemi grossolani, senza moralità e senza ordine! Da questo, ne consegue che proprio il diritto non ha capacità sufficiente, non ha ragione di esistere. Ogni idea apparirebbe rivoluzionaria se il singolo avesse la destrezza per espletarla. Non può! questa idea non avrebbe forza, non avrebbe dunque diritto di essere! Bisogna obbedire! Non c’è difesa dunque! Ancora oggi si continua a dividere gli uomini in due classi: i colti e gli incolti. I primi probabilmente sembrerebbero degni dei loro pensieri, gli incolti invece, soggiacciono al dominio dei pensieri, credo però, che nessuno è così incolto da non avere pensieri o idee edificanti, ricche di teorie. In ogni caso, tutti hanno un analogo diritto alla vita, non solo per la semplice appartenenza alla specie biologica. E’ triste sapere che proprio chi sostiene la dottrina della sacralità della vita, avvalora altresì la distinzione tra i loro simili. Il genere umano continua stupirmi! Forza e diritto dovrebbe essere un binomio perfetto ma bisogna inevitabilmente soggiacere all’onnipotenza del potere, MAI PIU’ ALLO SPIRITO! Si deve obbedire senza ragione! Vivo con gioia e terrore, amarezza e disincanto. Illustri magistrati e direttori di giornali, additano con soddisfazione tanta gente e la ritraggono come esempio di totale immoralità schiacciandola come scarafaggi solo per una diversa scelta amoroso-sentimentale; neanche la forza dell’amore può dare il diritto di agire, di espletare gesti che fanno valere il diritto di quelle persone. Questo mi provoca una convulsione di disgusto. Ciò che dice Baudelaire, mi stimola a riflettere, non mi stacca sicuramente da una realtà che mi appartiene e che è ammantata di malinconia dove ognuno deve recitare una parte. Scrivo queste righe e penso a tutto ciò che di insulso mi conferirebbero uomini pubblici verso i quali dovrei avere grande forza per esprimermi con giudizi osceni e feroci parolacce, se non altro per suscitare uno scontro tra pensieri che lottano per essere qualificati come "il migliore". Che tristezza! E che schifezza! Ogni mattina continuo a svegliarmi estenuata dai serpenti dei miei pensieri ai quali dovrei elargire un sacrosanto Vaffanculo.