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Lascia sempre briglie sciolte alla fantasia...

Post n°9 pubblicato il 26 Giugno 2006 da eufemia_g
 
Foto di eufemia_g

 Lascia sempre briglie sciolte alla fantasia: il piacere non è mai in casa nostra”(J. Keats- poeta inglese 1795-1821. Fancy I,1-2)[1] 

A volte chiudendo gli occhi ci abbandoniamo ad una dimensione sospesa tra realtà e sogno, dove tutto pare sia possibile. Dove anche i desideri più nascosti paiono avverarsi.

E’ come se avessimo bisogno di costruirci una sorta di reale immaginario, entro il quale potere dare forma a desideri, illusioni, sensazioni e fantasie.

Le persone hanno bisogno di sognare, di evadere dalla realtà spesso opprimente dove le vicende della vita pesano come macigni.

Per fortuna una parte di noi è rimasta ancora ancorata ai sogni dell’infanzia, da sempre rincorsi e rimembrati, benché gli anni scorrano  inesorabili. E’ come se quella parte di noi si ribellasse alla logica - ammesso che ve ne sia una – del mondo degli adulti e si lasciasse vivere senza chiedersi il perché e il per come delle cose che accadono nella vita.

Esattamente come fanno i bambini quando si abbandonano  ad una dimensione sospesa tra realtà e sogno, dove tutto pare sia possibile e dove anche i desideri più nascosti ed impossibili paiono avverarsi.

E magari pensare di essere un mago, una fata, un elfo, un folletto dispettoso o fare un viaggio volando, verso l’isola che non c’è o poter visitare paesi abitati da strani omini come Gulliver.

Noi essere umani diamo per certo e “reale” solo cio’ che vediamo, quella che comunemente chiamiamo “realtà sensibile”. Ma chi può dire  che questa sia l’unica dimensione esistente?

E se fossimo noi incapaci di vedere oltre il dato fenomenico? E se avessimo perso attraverso il tempo, la capacità, posseduta dagli antichi popoli per esempio,  di vedere oltre il reale? Di percepire la “magia” di cui siamo circondati?

Con questa rubrica mi piacerebbe poter esplorare e narrare di cose reali e di cose immaginarie, fino ad inoltrarmi nei meandri di quella che viene definita “magia”.

Vorrei poterlo fare parlandovi di popoli antichi, di culture che appartengono  ad un tempo remoto, e narrarvi di miti e leggende, mescolando l’elemento storico e quello fantastico, quello reale ed immaginario.

Vorrei poter approfondire eventi storici realmente accaduti e fatti frutto di miti e storie antiche.

Ma anche parlarvi di scrittori e poeti, ed artisti in genere, che senza dubbio, appartengono, tra gli esseri umani, alla categoria dei sognatori.

E’ un percorso ambizioso, me ne rendo conto e non so se riuscirò nel mio intento.

La rubrica ospiterà, come primo contributo, un articolo sui Celti, coloro che potremmo definire gli abitanti dell’antica Europa e che con le loro saghe e leggende ed un immenso patrimonio culturale -  per altro nemmeno da tanto tempo oggetto di attenzione da parte degli studiosi -  hanno ispirato moltissimi scrittori, musicisti e disegnatori che sapientemente hanno unito, nelle loro opere,  realtà ed immaginazione, fino a fondare uno dei generi piu’ belli – ma questa è una mia opinione - della moderna letteratura. Quella chiamata comunemente Fantasy.

 “La fantasia non è altro che un modo della memoria emancipato dall’ordine del tempo e dello spazio”. 2

 scritto da Eufemia

per www.theaspirants.ch nel luglio 2005

 

 

 



[1] Ever let the fancy roam/Pleasure never is at home

 

2 The fancy is indeed no other than a mode of memory emancipated from the order of time and space. Tratto da “Biographia Leteraria XIII.

 

 
 
 
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