Creato da BanlieuedeParis il 09/04/2008

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BêTE NOIRe

Post n°8 pubblicato il 28 Aprile 2008 da BanlieuedeParis

Sophie subiva la fascinazione del male, ma non lo applicava.
Allo stesso modo, il suo piacere non era collegato al cazzo che la fotteva,
ma allo sbattere del suo buco di culo sul tavolaccio di marmo.
Ritmico. Sempre più freddo. Sempre più duro.

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Commenti al Post:
elektrykshokbogbrush
elektrykshokbogbrush il 29/04/08 alle 09:01 via WEB
l'ho visto. Era il macellaio.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/04/08 alle 10:29 via WEB
e certo che era lui,finora ci stanno solo lui e Sophie.
 
The_Lord_Shade
The_Lord_Shade il 29/04/08 alle 16:22 via WEB
Certo che queste immagini sembrano materializzarsi quasi fossero dei distillati pregiati. Sembra che prima di nascere, queste parole seguano un percorso intimo, intensissimo e doloroso, che ripulito dell'inutile, viene esposto qui nella sua essenza. Ed un poco questa sophie seduce, con la crudezza del suo degrado e della sua, mi permetta il termine, "fragilità". Quest'atmosfera dai tratti noir, dai sapori crudi e forti, essenziali e funzionali che viene attraversata nella sua sottigliezza dai tratti geniali che lei, gentile ospite, ci riserva. Così la carne diventa moneta in cambio di altra carne, ed il sangue una sorta di fiele da iniettare nelle vene. Trovo che questo suo racconto proceda di pari passo con la mia dipendenza da esso. E, mi permetta la sfacciataggine, trovo che lei sia molto attraente. le auguro di passare bene quel che resta del giorno...
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/04/08 alle 17:32 via WEB
potrei cedere alle lusinghe,non ho mai avuto la forza d'animo di ritrarmi.Dagli inviti a pensare e dagli sbalzi dati dal mio carattere troppo bizzarro e volubile.Sophie è passata attraverso la sofferenza,ma ha smesso di soffrire.Perchè l'ha trovato più degradante della vita che conduce.Dentro è nera,per assenza di luce.Volontaria.
 
   
The_Lord_Shade
The_Lord_Shade il 29/04/08 alle 19:11 via WEB
non volevo assolutamente lusingarla con frasette da circo. la mia era semplicemente una considerazione. tornando a Sophie quindi, Lei mi sta dicendo che questa persona vive una forma di orgoglio che la innalza sopra la sofferenza? é così che si fa? si spengono i pensieri e ci si abbandona volontariamente al degrado per non continuare a scappare dalla sofferenza? è un'idea impegnativa.. Rileggendo il post poi, mi ha colpito il suo collegare il piacere all'ipnotico sbattere del suo corpo nudo. quasi il piacere di sophie fosse direttamente ralazionato al suo venir abusata, all'essere un oggetto...
 
     
BanlieuedeParis
BanlieuedeParis il 30/04/08 alle 10:34 via WEB
Sophie non ha orgoglio:sarà che anche io odio il concetto di orgoglio.E non è un oggetto:per una donna è normale quanto per un uomo fare sesso a seconda della sua volontà.In questo caso,nessuno abusa di Sophie.E' solo lo sbattere ritmico sul tavolo e il freddo che lei prova sbattendo il buco del culo sul marmo a darle piacre, non l'uomo, che è semplicemente un mezzo per mangiare,in questo caso.Lui è l'oggetto.Sophie compie la propria azione.E ciò che la conduce nel mondo è il suo menefreghismo,non venato da opportunismo.Ma il distacco dal dolore e dalla sofferenza.E' un'atarassica.Ma la scelta di esserlo viene da lei e non le pesa.
 
     
The_Lord_Shade
The_Lord_Shade il 30/04/08 alle 11:29 via WEB
interessante questo rivoltarsi del soggetto e dell'oggetto. devo ammettere che in quest'ottica tutto prende una forma diversa, più consapevole. e, con questa consapevolezza, la complessità di Sophie assume tratti diversi, più semplici, comprensibili. e ammirevoli. Questo racconto assume ogni giorno riflessi nuovi. tuttavia, Lei non ha ancora risposto alla mia domanda.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/04/08 alle 11:37 via WEB
la sofferenza è degrado se ci si lascia sopraffare:è questa la domanda a cui non ho risposto?
 
     
The_Lord_Shade
The_Lord_Shade il 30/04/08 alle 17:55 via WEB
lei ha descritto Sophie come una donna che ha sofferto ed ha superato il dolore perchè più degradante della vita stessa. nella mia mente basilare il concetto s'è condensato nell'immagine di una roccia che, dopo milioni di anni di terremoti, di uragani, di tempeste, se ne stà là, distaccata,irraggiungibile ed intangibile, davanti al mondo. Come se quel superamento della sofferenza l'avesse portata a porsi di fronte al mondo con "orgoglio" (ma questa è una parola che so che non le piace...), con una "dignità" e un menefreghismo (Questa invece ho notato che è una costante fra le sue parole)distaccato da darle i contorni di un santone indiano (!?!?!). Ma allora mi chiedo: è questa la via? l'abbandonarsi al degrado, come una sorta di "inevitabile" per distaccarsi dal mondo e diventare più forti? l'amputazione consapevole della propria "anima"/"coscienza"/"rispetto di se" ( o come preferisce definire il pacco di emozioni che ci relaziona al mondo) per poter cinicamente planare sull'esistenza senza aggrapparcisi disperatamente in una sorta di "via per la liberazione" degna del ben più famoso Budda? Non rischia forse sophie, in questo percorso ad eliminazione, di ridurre la propria esistenza ad un foglio di velina trasparente, con la contemporanea negazione stessa dell'esistere...? sono dubbi. se vorra chiarirmeli gliene sarò grata. In caso contrario so che troverò la risposta fra le parole che scriverà in questo racconto. una sincera buona serata.
 
makavelika
makavelika il 30/04/08 alle 10:48 via WEB
Interessante. Affascinante. Piacevolmente cinico ma questo blog mi lascia più perplessità che intuizioni.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/04/08 alle 11:38 via WEB
me le elenchi.Non credo di lasciare intuizioni in giro.La perplessità va collegata forse alla mancanza di spiegazioni.Ma io non saprei che dire.
 
   
makavelika
makavelika il 30/04/08 alle 12:03 via WEB
Non ho l'abitudine di fare le pulci al lavoro altrui quindi salterei gli elenchi puntati come dita. La mia sensazione, per esprimerla con una termine improprio, è che l'atmosfera qui sia artificiale, costruita ad arte, che è una bella arte, ci mancherebbe, ma non percepisco spontaneità. Non sono stata offensiva, vero?
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/04/08 alle 12:27 via WEB
ma figuriamoci,non mi offenderei mai!potrei risponderle solo di no,qui scrivo di getto,e raramente,solo quando sento l'impellenza di continuare il mio racconto illustrato per adulti.Se comincia dal post nr.3 fino a questo,c'è un continuum.Non è autobiografia,così forse l'artefatto può venire da lì,questo è un racconto.Cerco di scrivere in un modo che mi piaccia,in ogni piega e in ogni parola c'è una parte di me.Ma solo io so dov'è.
 
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