Il portale dei sogni

Huginn e Muninn


“Huginn e Muninn sono due corvi presenti nella mitologia norrena, associati al dio Odino. Huginn e Muninn viaggiano per il mondo portando notizie e informazioni al loro padrone. Odino li fa uscire all’alba per raccogliere informazioni e ritornano alla sera, siedono sulle spalle del dio e gli sussurrano le notizie nelle orecchie. È da questi corvi che deriva il kenning dio-corvo che rappresenta Odino. Entrambi i nomi dei corvi derivano dall’antico norreno, Huginn significa pensiero mentre Muninn memoria. Così è detto nel poema eddicoGrímnismál, al XX canto: 
(NON) « Huginn ok Muninn fliúga hverian dag iörmungrund yfir; óumk ek of Hugin at hann aptr ne komit, þó siámk meirr um Munin.»(IT) « Huginn e Muninn volano ogni giorno alti intorno alla terra. Io ho timore per Huginn che non ritorni; ma ho ancora più timore per Muninn.»
 LA SAPIENZA E IL FUROREIl re degli dèi, lo stregone capace di inaudite metamorfosi, il vagabondo che viaggia per le strade del mondo, il sapiente che disputa con i giganti sul sapere remoto, il guerriero che assegna la vittoria e la morte: tutto questo confluiva nella figura sinistra e inquietante di Ódinn.Una curiosità: esiste un parallelo con la cultura classica. La dea Atena, cieca da un occhio come Odino, inviava per il mondo una civetta, che alla sera ritornava per informarla; anche la civetta perciò simboleggia la conoscenza.Il Corvo è un animale dai grandi significati simbolici in tutte le culture antiche europee. In quella cristiana con significato negativo: il corvo è nero, è un simbolo di morte, è portatore di sventura, viene utilizzato per rappresentare la morte rituale etc etc... è anche, se non ricordo male, l'animale che Noè "sacrifica" per scoprire se c'è terra ferma nelle vicinanze e uno di quelli che, prima della partenza dell'arca, procrea andando contro quanto era stato detto da Noè.
Stendardo del corvo.Nelle culture pagane invece è simbolo di possenza bellica ed è soprattutto un mesaggero divino, un animale che incarna saggezza e capacità di divinazione (non a caso i nomi di quelli di Odino sono Pensiero e Memoria). Tra i celti c'era pure una leggenda che racconta che in principio il piumaggio del corvo era bianco e il suo colore nero è una maledizione che l'uccello si guadagnò non tenendo fede a un compito impartitogli dagli dei (nello specifico controllare che una fanciulla restasse vergine). Veit ek, at ek hekk vindgameiði á nætr allar níu, geiri undaðr ok gefinn Óðni, sialfur sialfum mér, á þeim meiði er manngi veit hvers af rótum renn. Lo so io, fui appesoal tronco sferzato dal ventoper nove intere notti,ferito di lanciae consegnato a Óðinn,io stesso a me stesso,su quell'alberoche nessuno sadove dalle radici s'innalzi.Við hleifi mik sældu né við hornigi, nýsta ek niðr, nam ek upp rúnar, æpandi nam, fell ek aftr þaðan. Con pane non mi saziarononé con corni [mi dissetarono].Guardai in basso,feci salire le rune,chiamandole lo feci,e caddi di là.Edda poetica > Discorso di Hár [138-139
En þik síða kóðo  Sámseyo í, ok draptu á vétt sem völor, vitka líki fórtu verþjóð yfir, ok hugða ek þat args aðalDissero che avevi fatto incantesimiin Samseye battevi sul tamburo come le veggenti.In veste di magahai viaggiato tra i popoli,e a me questo sembra da frocio.Edda poetica > Gli insulti di Loki [23]En Suttungamjöð gaf Óðinn ásunum ok þeim mönnum, er yrkja kunnu. Því köllum vér skáldskapinn feng Óðins ok fund ok drykk hans ok gjöf hans ok drykk ásannaÓðinn diede l'idromele di Suttungr agli Æsir e a quegli uomini che sanno comporre versi. Perciò noi definiamo l'arte poetica ora bottino di Óðinn, ora sua bevuta, ora suo dono, ora bevanda degli dèi.Snorri Sturluson: Edda in prosa > Discorso sull'arte scaldica Hétomk Grímr,hétomk Gangleri,Herjan ok Hjálmberi, Þekkr ok Þriði,Þuðr ok Uðr, Helblindi ok Hár; Mi chiamo Grímr,mi chiamo Gangleri,Herjan e Hjálmberi, Þekkr e Þriði,Þuðr e Uðr, Helblindi e Hár;Saðr ok Svipallok Sanngetall,Herteitr ok Hnikarr, Bileygr, BáleygrBölverkr, Fjölnir, Grímr ok Grímnir,Glapsviðr ok Fjölsviðr;  Saðr e Svipalle Sanngetall,Herteitr e Hnikarr, Bileygr, BáleygrBölverkr, Fjölnir, Grímr e Grímnir,Glapsviðr e Fjölsviðr;Síðhöttr, Síðskeggr, Sigföðr, Hnikuðr,Alföðr, Valföðr,Atríðr ok Farmatýr; eino nafni hétomk aldregi,síz ek með fólkom fór. Síðhöttr, Síðskeggr, Sigföðr, Hnikuðr,Allföðr, Valföðr,Atríðr e Farmatýr; con un nome soltantonon mi chiamo maiquando io tra le genti viaggio.Grímne mik hétoat Geirröðar,en Jálk at Ásmundar, enn þá Kjalar,er ek kjálka dró;Þrór þingom at,Viðurr at vígom,Óski ok Ómi, Jafnhár ok Biflindi, Göndlir ok Hárbarðr með goðom;Grímnir son chiamatopresso le genti di Geirrøðr,e Jálkr presso le genti di Ásmundr, e poi Kjalarr,perché tirai una slitta,Þrór nelle assembleeViðurr nelle battaglie,Óski e Ómi, Jafnhár e Biflindi, Göndlir e Hárbarðr tra gli dèi;Sviðurr ok Sviðrir er ek hét at Søkkmímis [...]Sviðurr e Sviðrir sono chiamato presso Søkkmímir [...]Óðinn ek nú heiti, Yggr ek áðan hét,hétomk Þundr fyrir þat, Vakr ok Skilfingr, Váfuðr ok Hroptatýr, Gautr ok Jálkr með goðom, Ofnir ok Svafnir,er ek hygg at orðnir sé allir af einom mér. Óðinn ora io chiamo,Yggr un tempo avevo nome;chiamato Þundr ancor prima, Vakr e Skilfingr, Váfuðr e Hroptatýr, Gautr e Jálkr tra gli dèi, Ófnir e Sváfnir,i cui pensieri vengonotutti da me soltanto! Edda poetica > Discorso di Grímnir [46-50 | 54]
  Sköld kalla mik:skipsmið Viðurs,Gauts gjafrötuð, grepp óhneppan,Yggs ölbera,óðs skap-Móða,hagsmið bragar.Hvat's skald nema þat?Scaldo, mi chiamano:fabbro del liquore di Viðurr,scopritore del dono di Gautr,poeta senza avarizie,dispensatore della birra di Yggr,Móði, per natura, dell'ispirazione,abile fabbro di versi.Se non è questo, che cos'è un poeta?