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   ...Ho diluito pensieri su pensieri correndo immobile sotto l’acqua calda ad occhi chiusi in  lacrime che tanto mi ricordano il mare ….Il mio vestito è pregno di troppe identità … io dove sono? Non mi vedo quasi più …Così immensa è stata la voglia di viver la gente che ho perso Elo strada facendo, eppure ancora riesco a sentirla nell’odore della terra bagnata, tra il battito cieco di un’incerta impressione, dove anche le parole sono mute e soffocate dal frastuono dell’indifferenza in una vita che fluisce inarrestabile …Investita da orge di assenze mi lascio annegare sul ciglio di una via scoscesa tra ramificazioni lignee che fendono il viso … … adesso lo sento quel mancarmi: un abbraccio sfuggito per noia, per incapacità, per la non voglia ... per paura …Ritrovo la veste originale che tanto avevo insensatamente rivestito di stupida leggerezza … Ho provato l’odio verso i panni sconosciuti che mi cingevano l’anima … un odio folle e potente … un odio che mi ha coperto gli occhi, legato il cuore, fasciato le mani, le gambe, frustato la schiena … persuaso il buon senso fino a spingermi forzatamente dentro il centro di una grande paura che tenta di sbattermi al tappeto …E dopo aver riprovato a vivere con più coraggio mi sono chiesta: quanto di noi ci rimane poi addosso? Elo …