FATTERELLI

ASPIRANTE DONATORE EQUO E SOLIDALE. CERCASI RICEVENTE.


Se un giorno finissi in un catalogo avrei una denominazione d’origine controllata. E le clienti lo sapranno. Il mio mito è Donor 401. Il mito del padre perfetto. Altezza 1.95, occhi azzurri, pelle chiara che al sole non arrossa ma abbronza. Il migliore sportivo della scuola. Il migliore poeta. Il migliore poeta per la mamma che adora. Anche io, ho una venerazione quasi non terrena per mia mamma. Non importa niente che i neonazisti americani della Comunità nazionalista bianca hanno trovato l’idea magnifica e dal loro sito hanno invitato le donne intelligenti a scegliere un donatore bianco di qualità. Sì, un donatore. Oggi è difficile trovarli. Così come lo è Donor 401. Non mi lascio intimidire da questi facili tranelli politicamente corretti. Nel catalogo selezionano uomini tra i 18 e i 39 anni, risalgono fino ai nonni per verificare che non ci siano malattie ereditarie, fanno esami clinici accuratissimi e lunghi colloqui personali. Non più del 3 per cento supera gli esami. Io l’ho superato. Per questo il mio mito è il Donatore 401. Donor 401 non ha nome né volto, sul catalogo della banca Fairfax Cryobank è un curriculum che promette qualità, un nome diventato un marchio. Io ho già offerto la mia fidelity Card. Le mamme, sapete, si sono innamorate di lui, bastava pagare 175 dollari di una dose. I dottori ne avevano bidoni pieni, e chi entra nella sua scuderia ancora oggi si impegna a fornirne due campioni alla settimana, per un minimo di sei mesi. In cambio riceve ogni volta 150 dollari ma visto che sono laureato 200. Le donne che si servono sono single professioniste. Il mito di Donor 401, quel donatore sparito perché sposatosi, quella sigla fra tante, ha alimentato la ricerca della mamme single che si sono rivolte alla banca del seme: ne è nata un’isteria collettiva in Tv, tutti a cercarlo. Ma io? Gli altri? Siamo in tanti che scalpitiamo per essere considerati. Pensate che un paio di donne si sono ricordate di avere ancora qualche campione inutilizzato in fresco e l’hanno offerto gratuitamente per una lotteria. Ho comprato un numero, ci hai visto mai?! Per questo ho anche offerto la mia fidelity card. Siamo quello che compriamo: due pacchi di pasta, un chilo di sale grosso. Una provetta di sperma. Sabbia per gatti, parmigiano, angurie a ripetizione, prosciutto crudo, vino, gelati, pannolini e latte detergente. Un salvagente, alcune magliette 0-3 anni. Il mio scontrino settimanale è robusto, quindi sono un cliente pregiato. Sono un cliente coltivabile. Sanno chi sono, quanti siamo in famiglia, se c’è un cane o un gatto: ma a voi che parlo non ve lo dico. Mi interessa che lo sappiano loro che mi controllano, che mi esaminano, ci tengo al loro catalogo. Sanno quando ho comprato l’olio l’ultima volta e quanto e quale compro di solito. Se sono un tipo che non si lascia scappare un’offerta speciale, oppure uno di quelli che degli sconti se ne fregano. Così sono entrato al Supermercato con questo sentimento, l’altro giorno. La commessa mi ha messo in mano i sacchetti e mi ha detto: "il solito?", un sorriso e via. Il mio mito anche qui è la loro bellissima raccolta punti, è una vita che sogno il tostapane che scongela gli spermatozoi e ne codifica i geni, nonché li mantiene ad una temperatura costante.Non sapete come funziona? Via via che si spende arrivano il regalo e gli sconti. E via via che si spende nel cervellone elettronico del supermercato si stratificano una fotografia dettagliatissima del titolare della carta e soprattutto delle sue abitudini quando decide di mettere mano al portafoglio. Informazioni. Eccole, ve le do. Sono un ruffiano, e beh?! Qualcosa su cui ridire? E il garante della privacy in Italia, le associazioni di consumatori contro le invadenze nella privacy delle carte elettroniche in America, tutti figli del perbenismo…A maggio è stata bloccata l’attività di una catena alberghiera che conservava i dati di tutti i suoi clienti e aveva ceduto a compagnie aeree e società di noleggio automobili, gli elenchi. Poverini, li hanno beccati! Ve l’ho detto. Il mio mito è Donor 401. Voglio che mi controllino anche cosa mangio. Fate pure.Non vi è mai capitato che vi chiami qualcuno di una compagnia telefonica per chiedervi qualcosa, sondaggio o qualche altra minchiata sia, e voi gli rispondete che non siete nell’elenco…"e chi vi ha dato il mio numero"? Ci avete pensato perché riattaccano o cade la linea? Pensate che a me chiamò uno della Tim sul numero Vodafone, ed io chiesi chi aveva dato loro il mio codice di chiamata, e loro limpidi mi dissero che la concorrenza in Italia è come il rosso del semaforo napoletano.Furbi, sono. Il futuro è loro. Donor 401 l’ha capito da molto tempo. Per questo è sparito. Ma purtroppo non sarò mai come lui. Meglio sperare, ci hai visto mai?