FATTERELLI

POESIA


La rosa della spilla pungente fā da bālia al mio fiume. / E quel fiore nulla ha di mio, / forse solo il plauso di colei che tace la sua bellezza,/ o fors'anche di colei che la mostra./ Quel fiume ha un biglietto sola andata,/ obliterato dal lastrico delle chiatte che portano alla mia vita d'ogni giorno, / ma hanno tutti debiti verso la parola./ Anche io sono indebitato fino al collo/ per aver creduto fino all'ultimo/ nell'inflazione del tempo./ E' per questo che ho deciso la stima delle mie miniere:/ da grande farō l'usuraio, / per avere crediti con la veritā./ Quando la grancassa di questo cielo/ e il fragore ti soccorre, lo sterminio delle meduse č fortuna/ per lumache che galleggiano forzando pertugi./ Quella rosa si prende cura del nostro andare,/ di quelle fioche linee di fiammelle aggrappate a briciole,/ a possessi di ali,/ limoni elettrici, voce dei figli,/ garrire dei piedi, prezzi di momenti./Ascoltare non  č capire né aver visto con gli occhi degli altri.I binari dei miei treni erano chiusi verso i cancelli degli ippodromi.La leggenda parla di suicidi di orecchi,/ e di momenti inumiditi in cui la secchezza non sarā un dolore,/ma una pietra sbattuta con orgoglio nel sole.
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