FATTERELLI

NON CORRERò IL BUIO DI UNA NON RISPOSTA


Sì, perché parlerei di mostri, non quelli splatter e i compagni di merende che sarebbe troppo lunga, li paragonerò ai mostri di quelle donne che hanno già energia negativa e lunaticità e celebralità e rottura di comunicazione nel non rispondere alle domande rivolte e non abbracciarti alla stazione mentre un uomo le accoglie con mille dolcezze...parlerei di lei, ma non ho voglia ancora di rispondere col silenzio....parlerei di amore nato su un autobus e un corto scritto per un concorso di storie per l'autobus per il Festival dei Popoli di Firenze e che non ho fatto in tempo a girare, non ho voglia di amore. Non ho voglia ancora di anticiparvi tutto, nei prossimi post. Per ora ho voglia di rabbia. Perché da oggi non correrò in autodromi dove una donna rigiri una frittata: Lui -io la mia libertà finisce dove inizia quella dell'altro-. Lei: -si è sentito dire tante volte, io invece mi mimetizzo con la sofferenza causata agli altri, questo è dare libertà-. Lui:- e allora non lo fare, no?non schiacciare il piede a nessuno, perché hai detto la stessa cosa che volevo dire io ma per istinto di contraddizione...-. Lei: -Voglio una guida, ma non mi piace il modo-. Lui: -allora si fa così, senti...per ...- Lei: -non voglio un maschilista....- Bla bla bla....da bandire le ragazze protagoniste della canzone di Elio e le storie tese "Cara ti amo...". Lei: -E come fa la canzone?- Ecco, avrei dovuto diffidare da una che non conosce Dario Fo e non si informa e non conosce nessun comico....Perché non sa ridere....ah, sì? non sai ridere....allora tieniti questo e rigirati 'sta frittata! Voglio scandalizzarti e non farti prendere sul serio i miei desideri, le mie virtù, i miei vizi, le mie propensioni non scoperte ma richieste. Tu che hai fatto guerra agli spontaneismi! Eccoti Pace e droga! Lo scandalo è un diritto, fratello o sorella come i cazzoni di cacarelle di bischeri di intellettuali in canotta bianca come chi ce l’ha duro tanto la vita è bella in culo al debito pubblico chi se ne accorge che s’è rotto il tavolino del chiosco di piazza Indipendenza?! O quel vaso sangue quando ti confessai che...e sul ponte vecchio che sull’Arno ha tanti colori solo quando gli ricordano di non far scherzi, discorsi di professoresse maiale coi ragazzini violentati della loro verginità, sogno infranto ma arenato, una coppia che parlava e lui s’incazzava perché come padre avrei fatto To’ To’ a mio figlio sulle manine e che questo non si fà ma non è mica quella gran tragedia e mica mi diventerà Pacciani tanto è un sogno ricordare per noi maschi la prima volta, l’eccezione non sarà mai la regola, gli insediamenti della Nuova Pignone son cartelli come quelli dei diamanti e il nero sporco fra le dita dei piedi dei bambini me s’è riproposto tra le unghie ma sta a te sapere perché, l’ataf vuole pedonalizzare tutto il centro, quando le simpatiche puttane di lungarno Colombo credono alla strage di mondane brutalmente assassinate da bande di finocchi armati e che muoian come le mosche –panico fra i protettori- come strillava Noiret/Perozzi in «Amici Miei»  e sogno di soffrire d’insonnia se penso a lui Alfredo proiezionista in Nuovo Cinema Paradiso e sparare negli occhi una mia conoscente pazzoide ansiolitica che parlava durante il romanticismo e lo bollava noioso il bacio di quel film, o che interrompe gli altri per parlare di lei e al rogo tutto...il tutto in un quartiere che alle 6 passano tutti gli autobus dai magazzini e si spargono per la città e se ci si mette il mio coinquilino che non sente la sua sveglia, la goccia al naso che avevo sempre il raffreddore in moto e la mosca sporca d’inchiostro e di grasso mentre aggiusto bici prese all’abbandono e i nasoni belli dei film di Sorrentino, amici di famiglia come i mafiosi religiosi e nella testa acefala è come il niente senza pane con il corpo senza organi la cipolla bianca cucinata ma non mangiata, o come la donna che è amica dell’ uomo pari a pulirti il culo e ti accorgi che non hai defecato me lo dice sempre Antonio Sperandeo, lui Ama i dei, e anche lo zabaione che con le uova fresche è montato col Moulinex che quando avevo 11 anni mi alzavo da solo la mattina per la scuola e me lo montavo, ma non lo scherzo del tiramisù in frigo che c’è o non c’è? E guarda, no? Tu che odi tutto, Il jazz brasiliano, il revival, balla il culo all’acqua santa i vescovi sì che sono spiritosi mica il segretario del Papa che è suscettibile visto che è soltanto Monsignore! Il rosso e il nero nel secchio e la nerchia in via D’annunzio che s’interseca con viale Eleonora Duse e vanno verso la villa di Settignano a Firenze, sul 17 incontro sempre Carlo Monni quello che con Nuti andava dallo psicanalista che sognava uno che russava e tutte le notti sognava uno che russava più forte di lui ed anche lui sognava uno che russava ancora più forte e svegliava tutti, ma conosco le coincidenze del 60 notturno lo prendo sempre per venir da te, al semaforo giallo rosso VERDE bianco rosso VERDE tiro fori il crick per legittima difesa ma non mi chiamo Rino Gaetano, i cartoni animati non me li ricordo, la ficaia è una linea di frontiera come l’ago della bilancia, le lamette Wilkinson 4 lame non tagliano, pensavo che ce l’avevi piccolo poi ho visto il pantalone difettoso e il boxer che nasconde bene e mi sono ricreduta, dicono che quando si passa davanti al cinema di Moretti sembra che il tempo si sia fermato che lo stesso film ci sta tre mesi dico tre non si scherza, ma chi è Moretti? e senza una donna io sto bene cantava lo zucchero, io sto bene rispose la checca di circostanza, aspetti un bambino? Te lo avevo detto che Ogino Knauss aveva tanti figli e la ritirata francese è sempre rischiosa per gli ormoni sballati! Tanto ballati per poter augurare, pace e droga, fratello o sorella…cazzo di cacarella che scorre come i bischeri puritani scandalizzati…e non guardate no?