FATTERELLI

w l'amore!!! innocente o furbo che sia!


Bianco e nero anni 70. Su un autobus viaggiante. Scena di massa: Una signora si agita nervosamente sulla sedia, freme, suda, è seduta tra la folla del bus. La gente sembra accorgersene: solo qualche anima pia, tra l’indifferenza imperante, capisce che ha bisogno d’aiuto. La signora si scopre il pancione: è incinta, le si rompono le acque in quel momento. Qualcuno invoca un dottore. Qualcun’altro avverte l’autista. L’autista ferma il bus e di colpo fa scendere tutti. Tra i lamenti della partoriente che aumentano e i viaggiatori che protestano perché continuano a chiamare un ostetrico, il tempo passa in fretta e la donna partorisce tra le mani dell’autista. La gente da fuori è commossa, applaude.  L’autista è incredulo, emozionato, ha nelle mani una cosa sanguinante ma viva. La mamma del bimbo è risollevata dopo il parto. Poi il primo piano degli occhi di un bimbo che sorride.Esterno giorno. Per strada, sotto la pensilina della fermata dell'autobus. Anno 2006.Scesi a terra, un giovane ma severo controllore tira fuori il blocchetto delle multe nei confronti di una ragazza incinta: le sono appena passati dei dolori improvvisi. Ma il controllore tergiversa guardandosi attorno, prima di farle la multa: aspetta che l’autobus sia andato via per agire nei confronti della ragazza, la quale avrà preso una bottiglietta d’acqua dalla borsa per bere e calmarsi. La ragazza successivamente avrà un comportamento fascinoso ma da ritrosa. Lui cambierà tono di severità.Ragazzo controllore(Lui): Senta, come va la gravidanza?Ragazza incinta(Lei): Bene, ora sto meglio…ma prima, sa’…forse troppa gente, il caldo…Lui: Ha già visto con l’ecografia? Maschio o femmina?Lei: Nnno...non l’ho voluto sapere…voglio la sorpresa, però…se facciamo presto…perché dovrei scappare…Lui: No, dove va? Signorina. Non le faccio mica pagare l’aria!Lei: Ci manca solo quella! Con tutte le spese che ho!Lui: Signorina non esageri! …non sarà sola, avrà qualcuno che l’aiuterà a casa…se vuole le presto il mio cellulare per chiamare qualcuno che la venga a prendere…Lei: No, non si preoccupi, semmai uso il mio, ma ora sto meglio…grazie (è imbarazzata, prende il cellulare)Scriva pure intanto…prendo la mia carta d’identità.Lui: (particolare della mani della ragazza senza anello da fede al dito)Certo che voi donne quando siete in stato interessante sprigionate bellezza anche dalle mani, vedo…Lei: Guarda i particolari, lei…ma vuole scrivere o no?Lui: Lei? (si guarda attorno) Lei chi? Tu, piuttosto. Mi puoi dare del tu.Lei(con un’espressione da scocciata per le avances) Su, forza, non sono scema…Lui: Suvvia, non si arrabbi…fa male alla salute arrabbiarsi…l’aspetta un’altra vita da accudire e lei…Lei: (espirando forte e interrompendolo) Potresti far arrabbiare qualcuno che mi aspetta a casa.Lui: A casa, chi? Sei senza fede al dito!Lei (con uno sguardo accattivante ed una sopracciglia ammiccante) Uhm, meglio di uno sbirro! quindi se io posso dimenticare di mettere la fede al dito lei…anzi Tu… per questa volta…puoi chiudere un occhio! (allude alla multa che lui sta scrivendo)Lui: Basta poco, il tuo numero di telefono.Lei: Il mio numero ha un prezzo.Lui: Se sei corretta e leale quasi quasi ti confido un segreto. Sempre se il prezzo non è troppo alto.Lei: Uhm, vedo siamo in confidenza ormai (si sfila il finto pancione  che aveva usato come messa in scena per non pagare il biglietto dell’autobus). Che mercato dei pegni, sia! Io faccio teatro, mi devi perdonare, se non mi esercito per strada… Lui: Cambia registro: dal finto severo all’incantato innamorato.Lei: Cambia registro: dalla restìa a quella felice di esser stuzzicata. Mentre pronuncia la battuta gli da uno schiaffetto sul braccio facendo cadere per terra sia il blocchetto multe che la tessera di riconoscimento del controllore.Lui: -Rischiare, mi piace questo verbo. Comunque mi chiamo Michele.- Per strada passa una carrozzina con un bambino, il controllore lo guarda distratto. Poi rivolge di nuovo lo sguardo verso la ragazza, zoom sugli occhi del giovane che si confondono (dissolvenza incrociata) con gli occhi di un bambino in una scena in bianco e nero.Bianco e nero, anni 70. Un autobus viaggiante. Flashback iniziale della signora che freme seduta tra la folla nel bus. Qualcuno capisce che ha bisogno d’aiuto. La signora si scopre il pancione: è incinta, gli si rompono le acque in quel momento. Qualcuno invoca un dottore. L’autista ferma il bus e di colpo fa scendere tutti. Tra i lamenti della partoriente che aumentano, il tempo passa in fretta e la donna partorisce tra le mani dell’autista. La gente da fuori è commossa, applaude. L’autista ha nelle mani una cosa sanguinante ma viva. La mamma del bimbo è risollevata dopo il parto. Poi il primo piano di un bimbo che sorride.Dagli occhi di un bambino in bianco e nero agli occhi a colori del giovane controllore. Dal particolare degli occhi la camera si allarga verso l’intera scena di prima tra lui e la ragazza. Zoom all’indietro, il loro dialogo scema…mentre i due da lontano continuano a parlare incantati mimando giochi d’innamoramento, dall’altro lato della strada li sovrappongono gli autobus che passano davanti.All’improvviso il giovane si accorge che deve scappare, sale su un altro autobus perché il lavoro lo chiama. La ragazza lo saluta entusiasta, ma una volta partito lei si accorge che ha dimenticato per terra gli attrezzi da lavoro: blocchetto multe e tessera. Cerca di richiamarlo ma ormai è tardi.Interno di un autobus viaggiante. Il giovane controllore osserva curioso e insistentemente una ragazza incinta. C’è un gioco muto e mimico alla guardia e ladro, sembra un rincorrersi da imbrocco da marpione. Ma lui prende improvvisamente l’iniziativa quando cerca di tirar fuori una sua tessera che non troverà mai nelle sue tasche.Il giovane controllore chiede severo il biglietto a quest’altra ragazza incinta che tutto d’un tratto si sente male. Lui le annuncia la multa perché pensa sia una scusa. Tenta di farla scendere, ma lei gli dà uno schiaffo perché pensa sia il solito cretino che ci provi fingendosi controllore e che ingrato non rispetti neanche lo stato della ragazza madre.SCHERMO NERO. IL DESTINO INGRATO DEL CORDONE OMBELICALE. FINE