FATTERELLI

Post N° 226


VERGOGNA! CAMBIO AI VERTICI. LO STATO ARRESTA GLI EREDI DI PROVENZANO E IL VATICANO SPOSTA IL PRETE ANTI-NDRANGHETA.Il governo ora potrebbe agire infatti con un’ingerenza nello Stato del Vaticano? E le stesse parole di mons. Giancarlo Maria Bregantini, per 13 anni vescovo di Locri, da poco promosso ad arcivescovo e destinato alla diocesi di Campobasso, lasciano intendere che la partenza dalla terra di frontiera dove ha sempre combattuto, con le parole della fede, l'egemonia criminale della 'ndrangheta, non sia stata vista come il raggiungimento di un nuovo ed importante traguardo nella propria missione pastorale. «Per obbedienza sono venuto e per obbedienza parto». «Se un capomafia fa da padrino di battesimo, da testimone o si sposa, istituisce un'alleanza militare e giuridica con un’altra famiglia. Si dovrebbe indagare meglio su come, attraverso i sacramenti, cambiano per esempio i traffici di droga. Secondo me ciò non è sufficientemente percepito in ambito ecclesiale, perché sfugge la vera dimensione del fenomeno». Su questo silenzio della Chiesa, che nel contempo non perde occasione per esprimersi in materia di etica sessuale, come fosse questa la vera emergenza, molto si può ipotizzare. Certo è che la mafia è un potere forte, fortissimo: la Confesercenti dirama dati allarmanti. Cosa nostra sarebbe infatti la prima azienda italiana, con un fatturato di 90 miliardi l'anno, pari al 7% del Pil. Chi tace - la Chiesa, nella fattispecie - acconsente?Fu lui invece a imporre che fossero i parroci, e non i genitori, a scegliere i padrini dei sacramenti, così da interrompere il perpetuarsi di uno strumento mafioso per sancire alleanze e affiliazioni. Fu lui a lanciare la scomunica contro gli esponenti della ‘ndrangheta, a incoraggiare i ragazzi di Locri, dopo l’omicidio Fortugno, a promuovere cooperative di lavoro nella regione con la più alta disoccupazione d’Italia, per sottrarre dal bisogno potenziali manovali del crimine. Perché la legalità si costruisce col lavoro, e lui, già prete-operaio, lo sa bene.Ma è stato promosso, dicono gli alti prelati. Per farlo riposare o per evitare di farlo diventare troppo potente o scomodo? Per evitare un altro don Puglisi, dicono, per evitare un altro martire. Per evitare di intercedere con la vera voglia di cambiamento che desidera la gente calabrese inerme davanti ad uno Stato che non la protegge. Perché i politici non usano quella ingerenza che invece il Vaticano usa spesso all’interno dello Stato italiano?Voglio però cercare di rasserenare gli animi – aggiunge Bregantini -, che molto di quello che ho insegnato loro è stato maturato insieme, con i giovani e con i collaboratori, cresciuti ormai fisicamente e spiritualmente. E, quindi, molte volte la mia voce era la loro voce, che io ho soltanto raccolto. Loro restano qui, ma hanno imparato un metodo, lo vivranno comunque e sempre intensamente e saranno quindi capaci, ne sono certo, di viverlo nella fede di Dio e con colui che verrà a sostituirmi.Tradotto, significa: la gente non avrà più un intermediario con un potente carisma per parlare e protestare contro la Ndrangheta, si vivrà ancora nella speranza, speranza che per Cesare non vale niente. Più che Cristo, qui agiscano i politici calabresi! Altrimenti avremo uomini sempre più soli su questi aranceti.