FATTERELLI

COME SI INVENTA STRAPPANDO LE PAGINE, LASCIANDO CHE PIOVA.


Come si costruisce il personaggio di un romanzo? Se lui ha bisogno, a un certo momento della narrazione, di far incontrare, per esempio, il protagonista con una ragazza giovane, questo nuovo personaggio comincia a costruirselo a parte. Prima di tutto, sentendolo parlare, vale a dire scrivendo su di un foglio le parole che secondo l'ideatore usa di più, alcune sue frasi che possono anche non avere alcuna attinenza col romanzo, gli intercalari, le pause. Non si rifà mai a persone realmente esistenti e conosciute, lui. Naturalmente, fa diversi tentativi e finisce con lo scegliere quello che ritiene il più adatto, anche in base all'importanza maggiore o minore che questa giovane donna avrà nello sviluppo della vicenda. Solo a questo punto, quando l'ideatore sa come parla, riesce poi a vederla, se è bionda o bruna, come veste, se è esile oppure bene in carne, come ride, com piange, come cammina. Insomma, desume tutto dalle sue parole. Crede che questo modo d'inventare un personaggio derivi dalla sua lunga frequentazione con testi teatrali. Quando ritiene che il personaggio sia pronto, vale a dire che può vederlo gironzolare nel suo studio, l'ideatore lo introduce nel romanzo, lo mette a contratto col protagonista. Spesso però gli capita che quel primo incontro tra i due lo costringa a delle modifiche non sostanziali, a piccole correzioni del linguaggio del personaggio nuovo. Nel confronto col linguaggio del protagonista, già sperimentato e collaudato in pagine e pagine, quello nuovo finisce col risultare o non bene messo a fuoco o troppo schematico, o scopertamente funzionale. Allora fa un'accorta operazione di definizione, di ulteriore personalizzazione, riscrivendo più e più volte quel dialogo fino a quando l'ideatore non sente, se non di avere ottenuto ciò che aveva in mente, almeno di essersi avvicinato abbastanza. Soprattutto se l'ideatore, fa all'anagrafe Camilleri Andrea.