FATTERELLI

L'ESTATE STA FINENDO E UN ANNO SE NE VA


Ci aspetta un anno straordinario, ora che l’estate è finita. E’ così: quando siamo sulla linea di confine, sia anche il confine di una stagione, abbiamo bisogno del coraggio che serve per ripartire e ci diciamo scemenze, ci facciamo insensati auguri o musoni da “sob” che servono solo a darsi la forza di muovere un passo e poi un altro ancora, a non fermarsi. Perciò sarà straordinario, ci diciamo, ma sapendo di no: sarà, se va bene, un anno ordinario ma è proprio lì che ci vuole coraggio per dire a sé stessi che potrebbe peggiorare ancora un po’ di più.Per esempio, cosa mi è restato di questa estate olimpionica? Sarà che in Italia in agosto tutto si ferma, ma fino ad ora non si è vista né una bandiera arcobaleno né una piccola manifestazione per la pace in Ossezia: sarà mica che i pacifisti erano tutti in ferie? Rizzo è ancora dal barbiere, Caruso fa la guardia forestale, Casarini ed Agnoletto non sono reperibili, Diliberto legge le tesi di diritto romano delle sue allieve, i centri sociali sono in ristrutturazione.Pare che Gesù poi, prima di pronunciare il famoso “sinite parvulos…”, abbia chiesto agli apostoli di prendere le impronte digitali a quei ragazzini coperti di sbucciature e di lividi che lo andavano infastidendo strappandogli la veste. Pare anche Roberto Maroni (noto esegeta neotestamentario) abbia fatto seguire alla richiesta questa massima tratta dal Libro dei Proverbi e da sempre adottata dalle alte sfere ecclesiastiche: “Più vale prudenza che carità”.E’ in corso però anche dopo fine agosto la beatificazione della Marchesa Alessandra Carlotti Starabba Di Rudinì a cui un certo Gabriele (non l’arcangelo, quell’altro) dedicò “preghiere” del tipo: “Verrai a me tutta ardente come una torcia accesa in una notte di vigilia”. La chiesa ha tanto da fare.Cosa resterà di questa estate? Direbbe una canzone se venisse riscritta. Il mio sport è stato quello di proiettare e scrivere (non come Jack Torrance in Shining, anche se la pallina di tennis era con me). Non ho vinto nessuna medaglia, la mia corsa ad automotivarmi per un lavoro migliore e ad essere stimato dura tutt’ora, né più mi occorrono le prenotazioni e le coincidenze e gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede (vero, Eugenio?). Noto però che sul gozzo ecologico ha vinto lo Yacht straricco e salvavita: il mare crudele ha punito l’intellettuale Benigni con una multa per l’attracco fuorilegge al porto e ha premiato il napulitano mieloso D’alessio che salva la vita a un naufrago. Lo dico sempre: ci aspetta un anno straordinario, ora che l’estate è finita. E leggiamo le notizie più strane, come quelle del caro libri, della classifica delle veline, del 5 in condotta, se siano meglio le puttane per strada o in tv, e poi per questo ci facciamo coraggio. Ma solo ora che l’estate è finita.