FATTERELLI

Il mestiere di dire le cose che uno non direbbe


OVVERO COME I GIORNALISTI DIARISTI HANNO INVIDIA DEI CITIZEN JOURNALIST”(Ora vi faccio vedere come trasmigra un blogger)CliccaSpesso ci chiediamo perché scriviamo. Per difendere la nostra battaglia? Ignoranti di quanto sia spesso più nobile, persino opportuno, che il mestiere delle armi si eserciti anche per casta o per denaro. Com’era prima che le rivoluzioni e la perniciosa epoca moderna inventassero la coercizione dell’esercito di massa obbligatorio per tutti. Mutando un mestiere che può essere solo per pochi e che non dovrebbe riguardare tutti, in un obbligo civile, peggio ancora in una qualche mania ideologica. Napoleone, Hitler o Stalin: non c’è despota che negli ultimi due secoli non abbia preteso di mettere in armi il popolo. Una catena di montaggio col pretesto di un ideale.Il mestiere del soldato sottratto alle sue regole di casta, rendere quindi ancora più selvaggia la guerra.La guerra come nel mondo dell’informazione dei blog? Ora il cittadino si fa da solo la notizia, come nel sito FAI LA NOTIZIA di Radio Radicale o in vari link di giornalismo partecipativo o open source. Ma il giornalista professionista oggi potrebbe anche trasgredire alla linea editoriale e diventare mercenario. Nel senso bello della parola che voglio ammorbidire.Per fare una metafora cruda, un povero Quattrocchi che disse “ora vi faccio vedere come muore un Italiano” fucilato dai Talebani, fa scandalo a quelli che hanno la maglietta di Che Guevara, il quale sudamericano era devoto a imprese militari fallite.Ecco dunque un "senza mestiere", un mercenario! Perché ignobile?Il problema non è se la guerra sia cosa buona o cattiva. Ovvio che non può esistere una guerra giusta per l’umanità. Ma se fossimo in stato di belligeranza con qualche popolo extraterrestre, con quale linguaggio delle armi punteremmo la nostra lingua? Avanti, citizen journalist free e open source web partecipativi! Unitevi!