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La Vergogna in prima pagina

Post n°8 pubblicato il 22 Settembre 2005 da emergenzanapoli


Di seguito l'articolo apparso sulla rivista Espresso la scorsa settimana.
Onestamente non meriterebbe commenti la cosa visto la drammaticità della situazione che purtroppo, si apre sotto i nostri occhi solo quando viene spiattellata ai quattro venti.
Napoli non è solo questo ma fino a quando la malavita resta l'unica cosa organizzata a Napoli non faremo molta strada.

Ringrazio in anticipo massimoxsempre per aver trascritto l'articolo e per averlo intelligentemente messo sul suo Blog che vivamente consiglio di visitare.


NAPOLI ADDIO

Strade in ostaggio di bande di ragazzini senza futuro. Montagne di rifiuti. Disoccupazione endemica. La rinuncia a imporre le regole. Così muore il sogno di una città

 Napoli, Vomero, sabato 10 settembre, ore 19. In piazza Vanvitelli, come ogni week-end, va in scena la movida nel quartiere bene. È l'ora del branco, le baby gang si affollano per un'altra notte brava. Sono migliaia di ragazzini, da 12 anni in su. Scendono dalla stazione del metro. Moltissimi partono da Scampia, l'area dove si smercia la cocaina a cielo aperto, altri si aggiungono nelle sette fermate intermedie prima di arrivare a destinazione. I più pericolosi nascondono in tasca coltellini e tirapugni, pronti allo scontro con gruppi rivali. Ondeggiano, sciamano nelle vie dello shopping, tra via Scarlatti e Luca Giordano, si aggirano tra negozi di lusso e gli store di Nike e Stefanel. Alle 23, proprio a due passi dalla piazza, qualcuno appicca il fuoco a dei cartoni appoggiati a un cassonetto. Nessuno si muove. Dopo un po', un volenteroso vigile urbano cerca di domare l'incendio. Ci riesce a metà, poi lascia perdere. Si giustifica: "Si spegnerà da solo". Macché, le fiamme si alzano sempre di più. Un passante interviene coprendole con altri cartoni. Rimane solo un po' di fumo. Una ragazzetta di 14-15 anni, resa forte dallo spirito della banda, urla: "Bravo, sei un genio!", suscitando l'applauso corale di 400-500 coetanei. Pochi metri più in là, due agenti sistemati nel camper della polizia assistono alla scena. Domanda: "Perché non fate niente?". Risposta: "Non spetta a noi. È compito dei pompieri". Testuale.

È una giornata di ordinaria follia metropolitana, al Vomero, preso di mira da quando, da qualche anno, i treni da Scampia vi fanno tappa. Sono treni a rischio di vandali: vetri rotti o frantumati. Per questo quattro guardie giurate si imbarcano sull'ultima corsa, quella delle 22 e 57, per 'accompagnare' a casa quel carico umano. Qui, al Vomero, lo scorso novembre quattro tredicenni si sono scatenati: tre rapine nel giro di mezz'ora. Otto mesi fa, in gennaio, in piazza Vanvitelli un automobilista ha pagato a caro prezzo l'aver premuto il clacson per superare il bivacco di una dozzina di adolescenti. Tirato fuori e picchiato. Risultato: tre costole fratturate, una vertebra incrinata, milza spappolata e, in seguito, asportata.

È arancia meccanica in stile napoletano. Violenza pura. Il salto di qualità è ogni fine settimana, quando le 'bravate' dei boys e delle girls aumentano a dismisura. Salgono sugli autobus e prendono in ostaggio i passeggeri, coprendoli di sputi e schiaffi. Come è successo in maggio sul C 31 diretto a Posillipo e Bagnoli. Una quindicina di teppisti si sono anche qualificati: "Siamo quelli di Masseria Cardone", tenendo a precisare l'area di degrado da dove provenivano e minacciando: "E non ci provocate". Vanno dappertutto. Si presentano a blocchi di dozzine, girano anche in centro, piazza Plebiscito piazza Sannazzaro, piazza san Pasquale. Se va bene, qualcuno ci rimette solo il cellulare. Se va male, chi si ribella si ritrova con la testa spaccata. I turisti che si avventurano sul bus a due piazze del 'city sightseeing' possono vedersi tirare addosso qualche pietra.

L'ultima moda d'agosto è il tuffo dall'aliscafo. Non hanno più di tredici-quattordici anni e il loro obiettivo sono i mezzi che da Mergellina sono diretti a Ischia e Capri. Quando la nave sta per attraccare, si lanciano in acqua da una pedana, obbligandola a pericolose manovre. Di più. Alcuni di loro corrono all'impazzata verso la tolda e subito dopo si gettano in mare dall'alto, sette-otto metri di adrenalina. In tre occasioni sono stati individuati dalla polizia che li ha bloccati dopo l'ennesima esibizione. Identificati e consegnati alle famiglie, tutte di pregiudicati. E poi il nuovo brivido dei tredicenni: alla guida di piccoli bolidi a due ruote, che guizzano fino a 70 chilometri all'ora, scorrazzano sui marciapiedi terrorizzando i passanti. Sono le minimoto cinesi, l'ultimo grido per i figli, anche appena decenni, dei criminali, che percorrono in lungo e in largo via Toledo o corso Vittorio Emanuele. Non temono la galera: hanno meno di 14 anni e quindi non sono punibili. Commenta Antonio De Iesu, vicequestore vicario: "Tutto questo crea insicurezza sociale. Non è il singolo scugnizzo a preoccupare, ma il branco, l'affiliazione all'interno del gruppo".

Napoli affonda. Napoli sta morendo. Con l'eterno problema dei rifiuti e con un primato tutto italiano per il napoletano: passa 140 minuti al giorno alla guida della sua automobile in mezzo a un traffico impossibile. Gli uomini della camorra continuano a imperversare. Chiedendo il pizzo ai negozi e ammazzando. Tra un intervallo e l'altro si ammazzano anche tra loro, per la conquista del territorio. Ma, specialmente d'estate, entrano in scena i piccoli delinquenti, pronti a spaccar vetrine con mazze da baseball o a scippare turisti: sabato 10 settembre un austriaco, cercando di impedire che a sua moglie venisse strappato dal polso un Rolex d'oro, si è ritrovato con la testa spaccata. Niente sembra cambiare. Anzi, la città pare tornare indietro verso quel passato orribile che sembrava cancellato con la rinascita dei primi anni Novanta. Oggi la disoccupazione resta a livelli da record e i progetti di riqualificazione che avevano alimentato tante speranze segnano il passo. La camorra appare meno forte, indebolita dai contrasti interni come la faida che da Scampia ha devastato le periferie orientali. In compenso il moltiplicarsi della criminalità minore avvelena il tessuto sociale, non risparmiando nemmeno le scuole, oggetto di raid per rubare attrezzature informatiche, videoregistratori e persino infissi, come è successo a San Giovanni a Teduccio. E nemmeno le strade che erano state vetrina del rinascimento napoleano sono al riparo da scippi e rapine.

Di fronte a questa situazione crescente di degrado mancano risposte forti. Al punto da spingere in passato il prefetto Renato Profili a commentare in modo sconsolato: "La città è assuefatta alla violenza". Suscitando così la reazione del sindaco Rosa Russo Iervolino, secondo cui si tratta non di "indifferenza, ma di paura".

E ora la recrudescenza del disagio giovanile, di ragazzi che hanno alle spalle penose storie familiari, di disoccupati a oltranza, o di padri che entrano o escono dal carcere. Un quadro preoccupante. Con colpe ben definite, secondo Amato Lamberti, ex assessore alla Normalità durante la prima giunta degli anni '90 di Antonio Bassolino, ed ex presidente della Provincia, oggi tornato a insegnare all'Università di Napoli 'Sociologia della devianza e della criminalità': "Manca il governo della vita quotidiana. Non c'è la capacità di imporre le regole. Per una serie di ragioni. Il sovraffollamento: 10-15 mila persone, con punte di 17 mila, per chilometro quadrato. Nessun posto per le auto. Pessima manutenzione degli edifici. Case fatiscenti. In più 450 mila famiglie sotto la soglia della povertà in Campania (cioè sotto 7 mila euro all'anno), più di Lombardia, Piemonte, Liguria e Triveneto messe insieme. In più la difficoltà dei ceti popolari di entrare in un mercato del lavoro asfittico. In questa situazione mi meraviglia che ci siano così pochi delinquenti".

Ogni anno, tra Napoli e provincia, ben 7-8 mila studenti lasciano le scuole superiori dopo il primo anno, pronti a essere arruolati dai clan criminali. C'è da portare a Milano o al Nord-est borsoni contenenti cd clonati o capi di griffe contraffatti? La tariffa è di 200 euro a viaggio: 800 al mese, un guadagno sicuro. Eppure si potrebbe tentare di recuperare questi giovani allo sbando. Ne parla Raffaele Porta, assessore all'Educazione della giunta Iervolino: "La parola d'ordine è 'bonifica sociale'. Si tratta di puntare su centri di aggregazione regionale, assistenti sociali e, sopratutto, sulla scuola della seconda opportunità. Cioè creare un'attività scolastica con metodi diversi da quelli tradizionali, ma che attraggano lo studente che si è perso per strada: ad esempio, con insegnamenti di informatica, teatro, cinema, musica".

Fin qui i programmi di chi ha in mano la gestione politica della città. Ma, sulla strada, per estirpare la microcriminalità, ci vogliono sistemi più rapidi. Il questore Oscar Fioriolli, a Napoli da pochi mesi, punta su pattuglie miste di polizia e vigili urbani. Sono quelle che si vedono all'opera in questi giorni in alcuni luoghi strategici della città: da quando, da poche settimane, è scoppiata la 'guerra dei motorini'. Tutto per la legge entrata in vigore negli ultimi giorni di agosto. Chi, al volante di una moto non porta il casco o guida un ciclomotore da 50 cc con una seconda persona a bordo, deve consegnare il mezzo e non se lo vedrà più restituire. Finora, nei primi 20 giorni, Napoli ha battuto il record italiano: 700 sequestri. Con scene di disperazione di chi si è visto portar via il proprio motorino. Perché? Ma perché lo scooter è uno strumento di 'lavoro', l'ideale per lo scippo, che si può fare solo in due: uno guida e l'altro strappa le borsette. Del resto sono le cifre a parlare da sole: solo a Napoli vengono elevate 250 mila contravvenzioni all'anno per i motociclisti.

La legge sui motorini porta la firma del senatore di An Luigi Bobbio, già pm a Napoli, che oggi difende il suo provvedimento da chi, ad esempio, il ministro dei Trasporti Pietro Lunardi, vorrebbe trasformarla, perché troppo punitiva. Certo, è una norma studiata apposta per Napoli e ha tutto il sapore della 'tolleranza zero'. È la spia di una situazione che potrebbe aprire le porte a un ulteriore giro di vite. A Napoli se ne discute da tempo: è ora di abbassare la soglia di punibilità a 14 anni. Il che, come è arcinoto, permette alla camorra di utilizzare giovanissimi, al di sotto di questa età, come corrieri della droga. A proporlo è addirittura Stefano Trapani, presidente del Tribunale dei minorenni: "Il concetto di imputabilità deve essere aggiornato. Il ragazzo vuole essere giudicato come se fosse un adulto, perché nell'adulto si specchia e in lui vede un esempio da imitare. Per questo ritengo che si possa istituire una classe di responsabilità anche per giovani di 12-14 anni, per reati come borseggi o scippi. Magari prevedendo pene ridotte rispetto alla fascia superiore, che va dai 15 ai 18 anni. Inoltre bisognerebbe prevedere delle pene anche per i genitori dei minori. Sono colpevoli perché non seguono come dovrebbero i loro raggazzi".

Intanto al Vomero c'è un personaggio che vigila sul quartiere dove è nato e dove è anche stato presidente di circoscrizione. Si chiama Gennaro Capodanno e ogni giorno segnala e denuncia alle autorità e ai giornali qualunque irregolarità. Lui c'è sempre, anche al sabato, quando i vomeresi fuggono di fronte all'avanzata dei terribili teenager di Scampia.

L'espresso

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Commenti al Post:
massimoxsempre
massimoxsempre il 22/09/05 alle 14:24 via WEB
Ti ringrazio per aver pubblicato l'articolo. Questo era il mio scopo, arrivare a più persone possibili. Un saluto, Massimo
(Rispondi)
Medusa_dgl
Medusa_dgl il 23/09/05 alle 12:30 via WEB
Come napoletana, ho visto di persona, nonché ho sentito da parenti e amici le avventure di queste bande in azione. La cosa mi fa rabbia, mi fa tristezza, sia per i componenti dei "branchi" che vivono all'insegna di valori del tutto distorti, sia per gli altri cittadini come me e per Napoli in generale, che si trova a essere bersaglio sia delle aggresisoni materiali sia di quelle dei media...
(Rispondi)
 
lodilu
lodilu il 24/09/05 alle 17:28 via WEB
...come cittadina"per bene" ti posso capire ma ti sei mai chiesta perchè si è venuta a creare questa situazione, perchè Napoli ha raggiunto un così alto livello di degrado generale? forse perchè lo stato (...se potessi scriverlo con una minuscola più minuscola lo farei...)invece di affrontare il problema ha preferito scappare...?
(Rispondi)
annmari
annmari il 27/09/05 alle 08:30 via WEB
La paura ci ha sempre creato una galera dalla quale non siamo capaci di uscire il nostro modo di guardare la vita cercando sempre di aggiustare quanto ci veniva dato...forse solo quando ci renderemo conto che lo stato siamo noi e non un essere sovrannaturale, solo allora ...forse riusciremmo pure a muovere qualche passo verso la libertà... La città il suo interland le sue provincie sono un tutt'uno un degrado generale che non credo si possa iare solo a mancanza dello stato ma anche e soprattutto al nostro modo di pensare e di agire... GRazie per queso spazio...e complimenti.
(Rispondi)
gecapoda
gecapoda il 01/10/05 alle 00:10 via WEB
Innanzitutto voglio complimentarmi per questo spazio con il suo creatore. "Emergenza Napoli", in positivo, come proposta per migliorare ciò che non va. Finalmente i napoletani, a differenza di chi ci amministra che come lo struzzo continua a negare l'evidenza, affermando che tutto va bene, prendono coscienza di una realtà e propongono soluzioni a volte ssemplici e banali per cominciare la lenta ma necessaria risalità. Finalmente siamo uniti in un progetto, salvare la nostra bella ma sfortunata città dal degrado sociale ed economico nel quale versa. Consentitemi, in questo vedo anche premiato quell'impegno che da 25 anni a questa parte porto avanti, anche come educatore.Adesso siamo tanti a combattere per una giusta causa e questo m'incoraggia a proseguire. Grazie. Gennaro Capodanno Presidente comitato Valori collinari - Napoli gennaro.capodanno@tin.it http://www.vivivomero.it/forum/sms_toc.htm
(Rispondi)
SQUALOMIX
SQUALOMIX il 26/12/05 alle 11:40 via WEB
ottima pensata quella di far pubblicare a tutti questo annuncio
(Rispondi)
 
SQUALOMIX
SQUALOMIX il 26/12/05 alle 11:41 via WEB
ti do pienamente ragione
(Rispondi)
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