Emile

Pensiero n.102


Photo by LAURA MAKABRESKU Malgrado la sofferenza, la delusione, i dubbi, l'inquetudine , nonostante la voglia di uscirne...in me non smette di affermarsi l'amore come il più alto dei valori. Sento i più svariati argomenti per svilire, sminuire e cancellare l'amore....Considero il discredito nei confronti dell'amore una specie di morale oscurantistica, il credo del piacere perenne (voglio-prendo-uso-cambio) a cui tento di opporre resistenza- .A tutto "quello che non va " nell'amore, schiero in opposizione tutto ciò che in esso vale. Questa ostinazione è la mia protesta per l'amore: in mezzo al coro delle ragioni per per non amare si leva una voce che sovrasta le altre e dura più a lungo: è la voce delle buone ragioni per amare diversamente: la voce dell'intolleranteLa vita pone ogni esperienza di fronte a due alternative: riuscire o fallire, vincere o perdere. Io abbraccio un'altra teoria: paradossalmente sono felice e infelice allo stesso tempo , per me la riuscita o il fallimento hanno solamente una valenza labile, effimera. Questo non impedisce alle mie gioie e ai mei dolori di essere violenti. Quello che , caparbiamente, mi anima, non è mai razionalizzato, non mi pongo nessuna finalità, vivo secondo il fato, accetto e affermo al di fuori del vero o del falso, fuori da tutto quello che è stato un successo o un fallimento. Mi viene detto che questo amore non da i suoi frutti, ma come si può calcolare ciò che fruttifica? Lascio ogni tragica incombenza, abbandono ragionevoli dubbi, e doverosi scrupoli tesa verso un compito all'apparenza inutile: il dovere amoroso. Con riservatezza faccio delle pazzie, unica testimone della mia follia. L'amore scatena in me l'energia che costituisce il motore di tutte le mie azioni, ma il suo senso è uno scopo impalpabile, la coscienza della mia stessa forza, tutto il reattivo delle mie giornate ne viene sconvolto . Sono sola con la mia energia, tesa unicamente alla mia filosofia.