Il Cardiopatico

Ti amo... parte seconda


Passano 17 ore e 3 quarti. E tu mi vieni a prendere all'ospedale. Mi hai anche portato dei vestiti puliti di una certa eleganza, come a voler dimostrare che anch'io posso avere uno stile. "Vestiti, e sbrigati" Mi sussurri. "Come si dice? Per fav...." "Vestiti e sbrigati" Sussurri di nuovo non muovendo di nulla il tono precedente. "Va bene, va bene" Chiudo il curioso scambio di battute. Mi vesto. Mi sbrigo. Come da te ordinato, e sono pronto per uscire. Passo davanti il Check in, o come diavolo si chiama, e l'infermiera ti ferma. "signore il suo amico deve firmare la dimissione" dice "devi firmare la dimissione" dici "devo firmare la dimissione" dico Firmo la dimissione. "Arrivederci" dico "Arrivederci" dice l'infermiera, a te. "Arrivederci" dici Usciamo dal pronto soccorso, fuori l'aria è fresca, con quel leggero tanfo tipico solo della nostra città. E tu non parli, neanche mi guardi, sembri fisso in un pensiero sottile. quanto sai essere sottile a volte! Saliamo in macchina. La tua. Motore, un bel rumore, ingrani la marcia. prima seconda terza quarta quinta. 145 all'ora, per piacere. in breve ci ritroviamo su una statale. Continui a non parlare, e a non guardarmi. sempre lo stesso pensiero sottile. non parli, ma respiri affannosamente come a voler dire qualcosa. ma non lo dici. "dimmi" dico "Devo lasciare Marianna, e devo uccidere Paola" La tua voce risuona lontana e familiare. "E se le uccidessi entrambe?" Anche la mia voce risuona lontana e familiare, solo un poco più acuta. "beh, sarebbe un notevole spreco di tempo, di energie, e di tette" ribatti "devo darti atto di essere un ottimo economo" so anche essere spiritoso a volte. Ma non rispondi, continui a non parlare, sempre affannosamente. e accelleri: 160 all'ora. Ormai siamo arrivati sul grande raccordo anulare, quello di roma, quello a forma di anello. per questo credo si chiami "Anulare", non dal dito. Anche se probabilmente il fatto che il quarto dito partendo dal pollice della mano sia proprio quello a cui si dona l'anello del matrimonio centra qualcosina con il suo nome. "prima scherzavi, vero?" domandi interrompendo i miei pensieri "quando dicevo che sei un ottimo economo? No" Sbuffi "no, quando hai detto che dovrei ucciderle entrambe" "Ah, no" rispondo non troppo cosciente di quel che dico, solamente volendo tagliare il discorso per giungere ad una conclusione del mio filosofeggiamento sul quarto dito partendo dal pollice della mano. "Bene" dici, e non parli più fino a casa.