Il Cardiopatico

Piccola Rivoluzione - atto I


Un giorno un uomo scherzò e disse: sono innamorato.. Attorno ci fù un fremito generale, come se quella parola fosse non solo inusuale, ma addirittura volgare.. l'uomo (che per inciso era anche molto basso e con una capigliatura folta e fulva) ignorò i diversi borbottii che si alzarono attorno a lui e decise di inventarsi altre volgarità..Disse: io sono un artista..    tanto nel mondo di oggi artista o non artista resti povero uguale -questo lo pensò- Se la parola "innamorato" aveva causato scompiglio la parola "artista" creò un vero e proprio coro neo-reazionario, e non perchè le due parole spesso sono inconciliabili (nel gergo sentimentale attuale dire "io sono un artista" equivale a dire "sono troppo complicato per te cara.. mi dispiace.. ti farei soffrire.. ed in ogni caso è colpa tua perchè non sei abbastanza capace di capirmi e farmi sentire un figo"). Ed intanto che il coro Neo-reazionario tuonava "ABIURA! ABIURA! ABIURA!" il piccolo uomo fulvo cominciò a prendere in considerazione l'idea di continuare a stuzzicare i vecchietti intorno a lui.. Il sillogismo d'altronde era chiaro: se il coro era neo-reazionario lui era un rivoluzionario.