Il Cardiopatico

Piccola Rivoluzione - atto II


Ormai il piccolo uomo fulvo era stato etichettato come rivoluzionario dell’area anarco-insurrezionalista (versione 2.0).. e andava in giro dicendo a mezza bocca parole quali odio, amore, musica, chitarra, donna.. ed ad ogni parola ogni vecchietta che era nella vicinanze aveva un sussulto di schifo.. ed ad ogni sussulto il piccolo uomo fulvo cominciava a provare un po’ di dispiacere: in fondo non aveva scelto lui di essere un rivoluzionario; proprio come non aveva scelto di essere innamorato e di essere un artista. Si dispiaceva di quello schifo che involontariamente provocava.. si dispiaceva in un qualche modo di non essere accettato.. si dispiaceva di non poter fare a meno di dire quelle parole.. si dispiaceva..Sola.. una domanda..  aveva preso piede nella sua testolina folta di capelli: perché non poteva fare a meno di dire quelle parole? perché non poteva fare a meno di “autodeterminarsi”.. di “autodescriversi”?Perché non poteva vivere e basta? Vivere senza parlare.. sarebbe bello.. pensava