di Massimiliano Ive
E’ lunga quella costa,
dove il ricordo sosta…
in attesa, nel cammino, di una risposta.
Ti tengo per mano,
anima da gabbiano,
ti accarezzo al suon del piano.
Sospiro leggero la solitudine,
nel respiro di salsedine
e gli occhi smarriscono la via,
nel guardar la foschia.
La tua voce è quel del mare,
mi guida ormai il grecale.
Osservo indietro solo il male
e nel gelo, lo spirito vuol svernare:
m’accorgo come è caldo il mare.
Fantasioso luccichio
di sfere di cristallo,
colorato desio.
Luce di un giorno d’inverno,
al tuo amore sverno.
Il cuor zampilla,
al getto di fontana,
non ti sento così lontana…
La mia vita nella buriana.
Scroscio di emozioni
e vive sensazioni.
E nel rumore della burrasca,
mi desta la risacca.
Oggi so come è profondo il male,
m’accorgo come è caldo il mare.
(Poesia di M.I.)
Spiegazione: La poesia in questione è un coacervo di emozioni, ricordi che vivono all’interno dell’animo umano e si mescolano o legano ad episodi della vita. La costa, non è altro che una lunga spiaggia, un percorso da seguire verso il mare. Lungo la battigia ti accorgi che la linea della costa è un solco molto lungo. Basti pensare alle rive della nostra città (Castel Volturno). Il cammino diviene più lungo, quando sei in attesa di una risposta: amore, lavoro, esame, ecc. Alcuni episodi della vita sono così sconvolgenti, che generano solitudine, imbarazzo e a volte riflettono rischi e ostacoli da affrontare. Pensi di osservare cose sbagliate, di prendere scelte errate e allora ti trovi nella foschia. Perdi il contatto con la realtà, con il mondo, restando solo. Ma è in quel momento che l’anima riflette. Ti senti un gabbiano. La tua vita continua, vivi emozioni che assapori, gusti. Provi e trasmetti queste sensazioni agli altri. Ti spinge in tale senso un vento che ti porta ad andare avanti verso il mare, che sa di salsedine (amaro come il sale). In questo l’esempio topico è il Mare Nostrum, vivo, mosso, agitato e reso vivo dal vento: il grecale (vento gelido dell’Est che ti spinge, ti guida ad andare verso questo immenso specchio d’acqua, verso occidente, dove tramonta il sole che rende il mare maestoso, bello e ricco di luce fantasiosa). Il mare è una valvola di sfogo dei tuoi pensieri. Il mare è similitudine, anche, di amore, calore offerto dalla donna amata. Lo spirito, in tale caso, vuole svernare, vuole lasciare al passato il gelido inverno degli episodi negativi della vita, tuffandosi nel calore che ti concede climaticamente il mare, che è simile a quello concesso dalla compagna della tua vita. In tale istante vivi l’emozione, stando vicino alla costa d’inverno, di svernare alla stessa maniera degli uccelli che nidificano in questo periodo nell’Oasi dei Variconi, dove l’aria del mare mitiga il freddo. Allora ti desti, il cuore zampilla come il getto d’acqua di una fontana. Ti rendi conto che il male del tuo passato, tramutatosi in burrasca, buriana, vento gelido, dura poco. Per così dire ha vita breve come i temporali di mare. Comunque tale negatività va affrontata nell’ottica che il mare amandoti, concedendoti calore, prima o poi rimarginerà col tempo le ferite della tua storia.
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