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LO SCEMPIO A FONTANA DI TREVI

Post n°24 pubblicato il 26 Settembre 2007 da NeverEndingBlue
 

Inviata per e-mail a: w.veltroni@comune.roma.it; v.piso@comune.roma.it ; m.garavaglia@comune.roma.it  

Caro Sindaco,
 
dire che sono rimasto allibito è dir poco!
 
Non so come si sia potuto sentire Lei, come Sindaco di una delle città piu' belle e piu' ricche di opere d'arte nel mondo, nell'assistere allo scempio che diversi romeni (guarda caso, degli stranieri !!! Poi uno dice che e' razzista...) fanno e continuano a fare presso la Fontana di Trevi, mentre i vigili e la polizia municipale rimangono a guardare, senza fare nulla.
 
Se se lo è perso, La invito ad andarselo a vedere:
http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=striscia&data=2007/09/25&id=5738&categoria=servizio&from=striscia

Mi sento umiliato nel vedere il desolante stato di attenzione che si presta attorno ad uno dei piu' bei monumenti della capitale.
 
Che figura ci facciamo, di fronte ai tanti turisti che vengono a farsi la foto e a visitare la nostra bella città?
 
Anche a loro dobbiamo purtroppo dare la stessa impressione e sensazione di 'abbandono a sè stessi', ed assistere impotenti mentre pochi si dilettano ad infrangere la legge proprio davanti chi dovrebbe vigilare?
 
La invito a passeggiare, da solo, o meglio ancora in compagnia di qualche suo amico straniero, che visita la città, e a recarsi presso la Fontana di Trevi, e poi mi dica, come ci si sente !
 
Diamo la possibilità ai vigili di esercitare il loro dovere, diamo loro pistole e manganelli, se serve davvero a far rispettare l'ordine !
 
La prego e La invito ad intervenire quanto prima, per evitare che si debba chiudere e transennare uno dei piu' bei monumenti di Roma, per colpa - come al solito accade - di pochi.
 
Gilberto Di Lorenzo
Cittadino Romano

 
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PREGHIERA DEL CANE RANDAGIO

Con passo vacillante
e con il corpo stremato
giungo alla fine dei miei giorni.
Forse stasera morirò
e da sotto questa quercia
con l’ultimo respiro che mi resta in
gola, vorrei ringraziare il Signore
per il pane che mi ha fatto trovare
nella spazzatura,
per l’acqua che ha fatto scendere
dal cielo per dissetarmi,
per i sacrati delle chiese
dove ho potuto ripararmi.

Si, Signore,
io sono uno di quelli
uno fra i tanti che non sa
cos’è il calore di una cuccia,
il sapore di un osso,
la carezza di un padrone.
Conosco solo il dolore dei calci sul
dorso, le sassate sulla fronte,
le gomme di quella macchina
che mi hanno spinto nel burrone.

Ricordo, poi quella mano, grande,
pesante, che ancora cucciolo mi
ha abbandonato nella strada,
dove vissi tutto il mio calvario.
Ho attraversato monti, boschi e paesi
nessuno mai, mi ha tenuto con sé,
nessuno, mai, mi ha dato un nome.
Dalla nascita ho sempre
portato il tuo, “ Cane.”

Signore, tante sono le cose che vorrei dirti;
ma….. il cuore ha rallentato il battito 
e il respiro s’affievola sempre più.
Perdonami! E ti supplico:
fa che la mano dell’uomo
non abbandoni più
un cucciolo nella strada.
E’ triste vivere da vagabondi,
è penoso essere soli,
ed essere soprattutto
semplicemente solo un cane.

Abbracciami almeno tu
         
in quest’attimo. Perché?
Perché anch'io ti appartengo

Tratto dal libro: "Voci di canili"
 Autrice: d.ssa Anna Mazziotti

 
 
 
 
 
 
 

IL PONTE DELL'ARCOBALENO

Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola va al ponte dell'arcobaleno. Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme. C'è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene. Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati.
Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro...
Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce.
Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più. Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.
 
Allora attraverserete,insieme , il Ponte dell'Arcobaleno.......

 
 
 
 
 

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