Alessandro Fantini

PRELUDIO - FOSFENE DEGLI ABISSI -


E' sempre più forte, straziante, insopportabile. Davanti alle mie rimostranze Gram-vres conserva il suo fare dimesso e conciliante, quasi che il mio sia il semplice assillo di un novizio. Ma presto finirà. Per una conoscenza oscura e remota, sono certo che questo tormento si esaurirà quando avrà percorso fino alla fine l'iperbole del silenzio. Sul polso le arterie affiorano dalla pelle come dorsi di scolopendre. I lavacri di ieri sera non sono stati di grande aiuto. Il sibilo si abbatte ad ondate contro i timpani. Quanto invidio Vadelk! Da eoni immemorabili riposa nel suo bozzolo di soda, asciutto e brillante come una gemma di feldspato. La sapienza minerale è la sola immutabile.