I giorni Maya

Allacciatore di mondi Bianco - Magda Wimmer


 CIMIAllacciatore di mondi Bianco Numero: 6 Pronuncia: "kimi"Significato: colui che oltrepassa il mondo, morteEnergia: forza di compensazioneProprietà: rassegnazione, liberazione, morte, perdono, umiltà, affrancamento. nuovi sviluppi, compimento, vita reale, trasformazione Punto cardinale: nordColore: biancoElemento: AriaPianeta: Marte Chakra: Chakra della laringe Sfida: paura della morte, costrizione interiore ad un controllo continuo. lotta e resistenza, avvilimento, infelicità, irrigidimento su vecchi modelli.Armonia: accettare il cambiamento come una opportunità, scoprire la for­za liberatoria della mortalità, scoprire l'affrancamento e la morte come ponti gettati verso altri mondi. Significato del segno: la generazione di un essere vivente segna l'inizio del­la sua morte. La vita lo scaglia al di fuori della sua unità originaria e ha inizio la ricerca dell'unità nel mondo dei contrasti di spazio e di tempo. Solo nella morte si torna a vivere nell'unione totale. Mitologia: morte e vita sono un ciclo eterno nella creazione di mondi, di esseri viventi e di realtà nuovi. Tutto ciò che proviene ed è generato da Xi­balbà, gli inferi, deve anche farvi ritorno. Gli inferi sono la "matrice cosmi­ca" dei Maya, un luogo di dolcezza, di riposo e di recupero delle forze per una nuova vita. Divinità: Ahpuch, dio della morte a Xibalbà, gli inferi. Cimi è colui che oltrepassa il mondo e che è chiamato anche "Morte". La sua essenza è la dolcezza con cui egli libera tutto ciò che è tenuto fermo e che è controllato. Cimi è l'ambito di tutto ciò che non serve più alla vita. La vera passione, come quella scatenata per mezzo di Chicchan, richiede sacri­ficio; e sacrificio è il rassegnarsi a quella più grande libertà, che noi desi­gniamo anche come morte. La morte è l'abbandono di tutto ciò che è passa­to e la porta di ciò che è nuovo. Poiché l'abbandono è spesso associato a forti timori, Cimi incoraggia ad avviarsi verso ciò che sta innanzi a noi co­me la grande realtà sconosciuta. Cimi, pertanto, è in realtà latore di vita. Come in molte altre culture, anche presso i Maya Amore (Chicchan) e Mor­te (Cimi) sono a stretto contatto fra loro. Interpretazione del giorno Nei giorni del Cimi,  puoi trovarti in situazioni che ti mostrano quanto tu tenga ogni cosa sotto controllo per timore del cambiamento. Si tratta forse di persone che ti fanno capire di non voler più stare sotto il tuo controllo; o di avvenimenti in cui tu sei costretto a lasciare improvvisamente qualcuno o qualcosa (la professione...). Ma forse avverti anche in te stesso che è ne­cessario tornare ancora una volta ad affrancarsi da qualcosa di abituale o che è divenuto caro; oppure ti si offre oggi un'occasione, in virtù della qua­le puoi gettare lo sguardo nelle sfere più interiori della tua esistenza, rico­noscendo di aver vissuto troppo a lungo soltanto in superficie, nel mondo delle realtà materiali.  Interpretazione pereonale Cimi è caratterizzato dalla capacità di abbandonare i vecchi modelli per seguire, con una facilità che si accompagna ad una elevata coscienza di si­curezza, i diversi gradi del suo sviluppo. Quando, però, gli individui del Ci­mi perdono questa facilità, essi cadono spesso in preda alla rassegnazione, alla malinconia, fino alla depressione e vedono nella vita umana soltanto il lato tragico. Essi sono allora invasi dalla paura per ogni sorta di cambia­mento, si attaccano alle cose materiali e si irrigidiscono su modelli inani­mati. Fondamentalmente, gli individui del Cimi sono molto premurosi e compassionevoli. Il loro mirato impegno per il benessere della loro famiglia, e della comunità in cui vivono, può aiutarli a vincere il dolore della fu­gacità della vita. Gli interessi del Cimi appartengono molto spesso alla sfe­ra della filosofia, della religione e della spiritualità. Quando gli individui di questo segno riescono qui a far coincidere i loro interessi di lavoro con la loro visione della vita, si procurano allora, generalmente, un campo di azio­ne molto creativo, per il quale si assumono volentieri ed in gran misura la responsabilità. In tal modo, essi possono acquistare la necessaria fiducia per le relazioni di vita di una certa importanza e questo, a sua volta, permet­te loro di guardare a se stessi come attivi artefici della vita e non già come sue vittime. Stimoli - Che cosa mi affanna, quando sento parlare di morte, di abbandono, di rassegnazione?- Posso io considerare la morte (anche come simbolo della mia vita) come mezzo per una più completa liberazione?- La morte assume un aspetto positivo, se io la considero come una realtà proiettata oltre il mondo, come un qualcosa che unisce i mondi dentro di me (il mondo corporeo, mentale, emotivo, spirituale)?- In quali settori sono costretto a cedere, allo scopo di liberarmi dalle mu­ra che mi sono innalzato intorno, per timore di cambiamenti?- Queste mura sono forse la causa della mia tristezza?- Che cosa accade, quando le mura cadono? Morirò o si apriranno davanti a me nuovi orizzonti?