controcorrente

Pig Pen


Guardando la televisione sono costretto a subire la pubblicità, che, a mio parere, salvo rare eccezioni, è ripetitiva, banale e poco intelligente. Nel gran calderone dei messaggi inviati, mi ha colpito l’ossessivo invito alla pulizia, non inteso nel rispetto delle elementari norme igieniche, bensì nella ricerca spasmodica della assoluta asepsi. Il povero pargoletto, di ritorno a casa dai giochi pomeridiani, è ridotto ad un ammasso di sporcizia indescrivibile, come se fosse caduto in un pozzo nero. Le sue mani brulicano di batteri e parassiti, la sua testa è infestata dai pidocchi. E cosa ti fa il pargoletto appena rientrato a casa: con una elegante scivolata si fionda sul pavimento lasciando una traccia indelebile di sporco nella casa intonsa ed immacolata. Al paragone il Pig Pen dei Peanuts, ricettacolo di ogni sporcizia, su cui ricadeva e si depositava la polvere del mondo, era un dilettante. Entra a questo punto in gioco il detersivo in oggetto, che non solo pulisce, ma igienizza, sterilizza la casa neanche fosse una sala operatoria. Questo tipo di messaggio si ripete su altri aspetti della vita quotidiana con il risultato che i bambini di città vincono alla grande sui bambini di campagna per allergie, riniti, occhi gonfi, pruriti, attacchi asmatici. Quelli di campagna a contatto con la terra, i prodotti agricoli, il bestiame fanno lavorare intensamente il loro sistema immunitario così tanto da non fargli inventare nemici inesistenti come molte malattie allergiche. Ciò non vuol dire demonizzare l’igiene, ma evitare gli eccessi . Virus e batteri, soprattutto in tenera età,  sono un ottimo campo di allenamento per il sistema immunitario che sarà pronto, quando andranno all’asilo a difenderli dai veri nemici. Sembra che per una volta la scienza dia ragione alla loro avversione per il sapone.