Creato da ilsimposio86 il 16/03/2009

Enoteca Vini Liquori

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Champagne Cristal 2002 - Roederer Louis - OFFERTONA A SOLI 149 EURO!!

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Questo fantastico gioiello è rimasto ancora oggi fedele al valore che l´ha ispirato nel lontano 1876, quando Luis Roederer lo creò appositamente come dono per lo Zar Alessandro II di Russia. All´esame visivo non può che essere cristallino. La spuma è ricca con bollicine finissime e interminabili. Le sensazioni olfattive sono ampie, intense che ricordano la crosta di pane caldo, la frutta secca, il miele, il cioccolato e delicate sensazioni speziate. Al palato è ricco, soddisfacente con una concentrazione e lunghezza entusiasmanti.

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SCOPRI L'ITALIA DEL VINO!

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Da qui parte il viaggio alla scoperta dell’Italia enologica, navigare è molto semplice, basta cliccare con il mouse sulle regioni italiane, ti guideremo alla scoperta di vini di cui probabilmente non immaginavi neanche l’esistenza!

L’avresti mai detto che l’enologia italiana ha quasi 3000 anni?! Invece è proprio così. Infatti la coltivazione della vite si diffonde in Italia nel secondo millennio avanti Cristo grazie ai contatti con popoli cretesi, fenici e greci. Ma è con la civiltà romana che la produzione del vino diventa una vera e propria arte. Tanto che i romani assegnano a uno delle loro divinità, il dio Bacco, la funzione di protettore della vite. Baccanali vengono chiamate le feste in onore di Bacco, che raggiungono un tale livello di dissolutezza da essere soppresse con decreto nel 186 avanti Cristo. 

L’uva viene pigiata con i piedi nel “calcatorium” oppure torchiata nel “turcularium”, il mosto così ottenuto viene versato nei “dolia”, grandi anfore di terracotta dove fermenta dando origine al vino. Una delle prime classificazioni dei vini la troviamo all’interno del trattato romano “Naturalis Historia”, dove Plinio il Vecchio distingue tra circa ottanta vini di alta qualità , destinati alla nobiltà, ed un centinaio di vini di media e bassa qualità destinati per lo più alla plebe.

Nei banchetti romani la mescita delle bevande segue un rituale preciso ed il vino viene servito con l’aggiunta di acqua, a volte di mare, ed aromatizzato con miele e spezie dal cosiddetto “arbiter”, identificabile con la figura del moderno sommelier! E’ all’epoca dei romani che l’Italia è universalmente conosciuta come “Enotria”, la terra del vino. Sono i romani, con l’espandersi del proprio impero, ad introdurre la coltivazione della vite in Francia, paese dove in tempi più recenti il vino diventa fattore di orgoglio nazionale.

Con la caduta dell’impero romano inizia un epoca buia non soltanto per il genere umano ma anche per l’arte del vino, il medioevo, che porta carestie, pestilenze e distruzioni. E’ soltanto grazie alla Chiesa cristiana che la vite non torna allo stato selvatico: infatti l’esigenza di utilizzare il vino durante la messa mantiene in vita la produzione dello stesso. Con il passaggio al nuovo millennio e l’avvento delle Repubbliche Marinare Italiane rifioriscono i commerci e tra i beni scambiati il vino occupa nuovamente una posizione di rilievo.

Tra il 1500 ed il 1700 assumono notorietà vini particolari, come l’Albana in Romagna, i vini di Montalcino e San Gimignano in Toscana, l’Aleatico nel Lazio, l’Ellenico in Campania, il Mamertino in Sicilia, alcuni dei quali mantengono inalterata la fama fino ai giorni nostri. E’ del 1716 il primo decreto che definisce le regole per la produzione di un vino: quello emesso da Cosimo III de’ Medici per il Chianti in Toscana.

Bisogna attendere la fine del secolo per i primi esempi di produzione industrializzata: uno dei primi ad utilizzare tecniche moderne di produzione è l’inglese John Woodhouse con il vino Marsala in Sicilia. Purtroppo è anche questo il periodo in cui si diffonde una malattia della vite proveniente dall’America che cambierà drasticamente il volto della viticoltura italiana e di altri paesi: la fillossera. Questo flagello in pochi anni distrugge completamente i vigneti autoctoni italiani che devono essere reimpiantati innestandoli su portainnesti americani. Dopo i reimpianti la produzione vinicola italiana si concentra soprattutto sulla quantità trascurando in parte la qualità.

E’ soltanto dopo la seconda guerra mondiale con l’avvento delle leggi sulla Denominazione di Origine Controllata (D.O.C. e D.O.C.G.) che la viticolturaitaliana torna a rifiorire concentrandosi su una produzione di qualità che dà origine a vini apprezzati dagli appassionati ed esperti di tutto il mondo. Nascono in questo periodo piccoli produttori che dedicano una attenzione quasi maniacale al territorio, alla qualità ed alle tecniche tradizionali di produzione. Oggigiorno il panorama enologico italiano è costellato da centinaia di produttori che riescono a dare alla luce vini di assoluta eccellenza, ma la cui fama spesso non valica i confini della regione dove hanno origine.

 
 
 

Morellino di Scansano

tipo :Rosso
regione :Toscana
zona :Scansano
denominazione o vitigno :Morellino di Scansano D.O.C.
produttore :Panchetti
uvaggio :Sangiovese 100%
anno :2006
gradazione :13
bottiglia :Bordolese
contenuto :75,0 cl


Descrizione
Le uve vengono raccolte manualmente nel rispetto delle differenti maturazioni fenoliche e zuccherine, segue poi una fermentazione alcolica in acciaio. Successivamente resta in affinamento in barrique. In ultimo riposa in bottiglia per qualche mese. Il colore è rosso con riflessi violacei. Presenta aromi di frutto nero, al palato ha impatto morbido, con tannini giovani ma dolci, si espande in bocca succoso per chiudere con una nota austera di buona lunghezza.



Il produttore
L’azienda agricola di Paolo Panchetti è situata nel cuore della maremma a pochi chilometri dall’incantevole Golfo di Talamone. Questo strategico territorio lungo la costa, caratterizzato dall’influenza del mare e del clima mite con la giusta ventilazione che lo contraddistingue, permette una grande insolazione adatta ad una maturazione ottimale delle uve favorendo il grande accumulo finale di sostanze zuccherine e dei precursori aromatici. Un’area a lungo trascurata che, grazie alla lungimiranza di alcuni piccoli produttori, come Panchetti, si sta imponendo all’attenzione della grande vitienologia toscana. L’azienda agricola si estende su di una superficie di 12 ettari, completamente vitati, ad una altitudine media di 60 metri sul livello del mare. La cantina è moderna e assolutamente tecnologica dotata di ogni strumento utile all’adeguata fermentazione delle uve. Una suggestiva barricaia è la preziosa dimora di affinamento dei vini aziendali. Un’azienda giovane, un grande territorio, la sensibilità nel mantenere vive le tradizioni nel coltivare vigneti per ricavarne un nettare che sprigiona voglia di crescere ma soprattutto di emergere nel grande campionario dei vini italiani.



L'abbinamento
Ottimo con primi piatti robusti, formaggi a pasta dura e grigliate di carne.



La conservazione
In ambiente fresco e con un giusto grado di umidità, al buio, mantenendo le bottiglie coricate.



Il servizio
Va servito a 18 gradi centigradi. Il bicchiere ottimale è il calice di cristallo trasparente, liscio e incolore.



 
 
 

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