Creato da ilsimposio86 il 16/03/2009

Enoteca Vini Liquori

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Produrre vino: un sogno troppo ambizioso?

Produrre vino: un sogno troppo ambizioso?di Marco Baccaglio

Scrivo questo post mentre mi passano molti pensieri per la testa. Vivendo nel mondo della finanza e della borsa, sono in un momento un po’ particolare: tutto sembra andare a rotoli. E’ anche un momento in cui (oltre a perdere soldi in borsa) ci si ferma a pensare, si guardano le cose in prospettiva. In questo modo si riesce a comprendere come la maggior parte delle cose si devono muovere alla giusta velocita’, alla velocita’ della natura. Se un albero cresce troppo velocemente dovra’ poi fermarsi per consolidare le sue radici. Se un’azienda cresce troppo in fretta sara' costretta poi tornare qualche passo indietro, stabilizzarsi per riprendere forza per una nuova tappa del suo percorso di crescita. Guardando gli utili delle aziende nel lungo termine, su orizzonti di 10 o 20 anni si puo’ comprendere come, quando le strategie sono corrette, le “ondate” sono legate da una linea in leggera ma costante crescita. E comunque, la media delle aziende non crescera' sicuramente di piu' di quanto non faccia l'economia generale. Quando le cose vanno bene, negli anni di espansione economica, ci si dimentica di queste semplici regole e si pensa che la super-crescita sia senza fine. Ebbene, non lo e'.

Ci sono delle eccezioni, naturalmente. Warren Buffet, per esempio. O Leonardo Del Vecchio. Sono eccezioni. La “media” azienda non funziona in questo modo. Purtroppo o per fortuna, quindi ci si trova a confrontare la velocita’ di crescita normale con il proprio orizzonte di vita, con la propria aspirazione.
Proprio questo mi porta a pensare al sogno di guadagnarsi da vivere producendo vino. Partendo con 500mila euro (diciamo tutto quello che si possiede e un po’ di prestiti) e ipotizzando di mettere in piedi un’azienda vinicola, dove si puo’ arrivare? Non troppo lontano, purtroppo. Ipotizzando un ritorno sul capitale dopo le tasse del 6% e ipotizzando di reinvestire completamente gli utili ci si impiega 40 anni a decuplicare. La matematica e’ purtroppo crudele. E bisogna fare attenzione. Se si pretende di fare l’azienda vinicola “integrata”, cioe’ proprieta’ della terra/produzione/distribuzione potrebbe essere ancora piu’ difficile. Sono necessari capitali ingenti per comperare la terra e i ritorni su questo capitale sono forzatamente bassi. In cambio si riceve la protezione dall’inflazione (la terra si rivaluta) e una rendita dalla terra, sotto certi punti di vista perpetua. Per questo motivo, probabilmente, a beneficiare dello sforzo saranno gli eredi del “sognatore”. In Italia, su questo modello integrato ci sono aziende vinicole che consolidano tradizioni centenarie. Forse la piu’ importante e’ Antinori. Oggi Antinori e’ un’azienda invidiabile per il marchio e per le sue proprieta’, che gli consentono di produrre profitti molto ingenti.

Per questo, quando analizziamo le aziende vinicole, molto raramente ci troviamo di fronte al modello “integrato”. Chi vuole crescere velocemente non puo’ pensare alla vigna. Deve pensare direttamente al prodotto. La cultura della velocita’ non e’ un male della rivoluzione industriale: ha a che fare con la natura umana, con l’ambizione di fare crescere qualcosa il piu’ veloce possibile. E la pretesa di fare il produttore integrato potrebbe essere troppo costosa, salvo che non si abbiano veramente molti soldi da investire.

Facendo un parallelo, quasi nessuno tra i grandi produttori quotati in borsa possiede piu’ del 10-15% della vigna da cui produce i propri vini. Il ritorno sul capitale della terra e’ troppo basso per gli investitori della borsa, abituati a ritorni elevati in un periodo di tempo non troppo lungo. Sicuramente questo non e' il ritmo della terra, ma cosi’ e’: l’investimento nel mondo del vino va "adattato" al paradigma della Borsa valori dove l'ottimizzazione dell'impiego dei capitali (cioe' uguale usare meno soldi possibile con un ritorno piu' alto possibile) e la logica del ritorno dominano. Magari anche a discapito della sostenibilita' nel lungo periodo dell'attivita'..

C’e’ una speranza di vedere soddisfatta la propria ambizione? Puo' darsi. Se non si e' straricchi, bisogna essere o molto fortunati (cioe' scommettere sul "nuovo Domaine de la Romanee' Conti") oppure essere veramente molto, molto bravi. L’angolo economico anche oggi e’ riuscito a non pubblicare quasi nessun numero.

 
 
 

Terroir Vino, un lavoro di squadra

Terroir Vino, un lavoro di squadradi Filippo RoncoMappaArticolo georeferenziato

Sto lavorando ormai da alcuni mesi al meeting annuale di TigullioVino, ormai noto ai più con il nuovo nome di Terroir Vino dalla IV Edizione. E' diventata ormai la manifestazione attorno alla quale ruota il lavoro di tutto il sito durante la restante parte dell'anno. Per lo meno di quella parte del sito - la più sostanziosa e impegnativa - che si occupa di assaggiare e recensire con obiettività di giudizio, educazione e rispetto per il lavoro altrui, le numerose campionature di vini e di oli che ogni mese giungono in commissione. E' un lavoro costante, svolto con serietà e passione che coinvolge molte persone, sia all'assaggio che in redazione e che ritengo rivesta un servizio non solo nei confronti del lettore ma anche e soprattutto nei confronti del vignaiolo che per il nostro tramite decide di mettersi in gioco e confrontarsi. Sono tanti i vignaioli (soprattutto piccoli) che abbiamo contribuito a portare alla ribalta e anche quest'anno non mancheranno le sorprese oltre alle gradite riconferme.

L'appuntamento è per lunedì 15 giugno 2009 a Genova, nella prestigiosa cornice di Palazzo Duale, proprio nel centro della città. Un momento d'incontro tra il nostro sito, i lettori, le persone che ogni giorno ci regalano emozioni con i loro vini e tutto quel poliedrico e multiforme mondo che vive soprattutto online e che questa manifestazione è riuscita negli anni a catalizzare. Vi suggerisco però di tenervi liberi anche la domenica perché abbiamo in mente un'idea che farà da importante corollario alla manifestazione del lunedì (uomo/donna avvisato/a...)

La maggior parte delle aziende selezionate per questa Quinta Edizione sono state ormai invitate mentre stiamo cercando di ultimare rapidamente gli ultimi assaggi 2008/2009 in modo da poter modificare in extremis l'assetto della rosa aziende di quest'anno. Considerata la crescita graduale ma decisa della manifestazione e l'importanza che in termini di lavoro rappresenta per noi nell'arco di un intero anno di degustazioni, ho voluto ritagliare uno spazio apposito per presentarla al meglio anche al di fuori di TigullioVino: ne è così nato questo piccolo sito di servizio in tre lingue (italiano, inglese e francese) dal quale operatori commerciali, giornalisti e blogger possono già accreditarsi online.

Rammento alle aziende eventualmente interessate a partecipare al meeting che non è possibile partecipare se i vini non sono stati previamente assaggiati e che come prima cosa è bene inviare una campionatura vino e/o una campionatura olio (per le aziende olivicole) alla nostra commissione degustatrice che provvederà ad assaggiare i campioni, a recensirli online e a valutare infine l'ingresso nella rosa qualità che consente l'invito al meeting. Le aziende che non entrano in rosa e non vengono invitate possono rispedire una campionatura l'anno successivo per una nuova valutazione.

Qui trovate tutte le informazioni relative ai criteri di selezione che mi pare giusto sottolineare dal momento che è faticoso fare questo tipo di scelta qualitativa. Qualche giorno dopo il 14 marzo, data in cui chiuderemo le adesioni per l'edizione 2009, sarò finalmente in grado di potervi comunicare gli espositori di questa Quinta Edizione che saranno elencati in questa sezione del sito di Terroir Vino.


Ringrazio tutti i collaboratori di TigullioVino per il fantastico lavoro di squadra e senza i quali non potrei senz'altro ambire agli stessi risultati. Più in basso, un video di Alessandra Rossi dall'edizione precedente.

 
 
 

La pubblicità che segue le conversazioni

La pubblicità che segue le conversazionidi Filippo Ronco

Il panorama della pubblicità online in Italia non presenta grandissime novità dal punto di vista tecnico e dell'offerta commerciale ormai da qualche anno. Non sono il genio della lampada però ho dedicato gran parte degli ultimi mesi alla realizzazione di questo progetto ed ho il desiderio di trasferirvi il mio entusiasmo per quella che ritengo sia una concreta ventata di freschezza e novità rispetto ai numerosi servizi già noti. Il nome di questa novità è Vinix Tag Advertising (salve, VTA per gli amici), disponibile per il momento solo sull'appendice sociale di TigullioVino, Vinix. Si tratta di un "coso" (cercherò il più possibile di rifuggire la tentazione di utilizzare termini che dò erroneamente per scontati) che consente alle persone di progettarsi da sé una piccola (o grande, non ci sono particolari limiti) attività di promozione online in modo semplice e veloce e di distribuirla sulle pagine di vinix.


La pubblicità che segue le conversazioni

Fin qui, nulla di nuovo: si crea un annuncio pubblicitario e lo si fa comparire solo su quelle pagine che contengono parole attinenti all'annuncio. Lo fa già Google AdWords, non c'era bisogno mi scomodassi io, formica nell'universo mondo per replicarne il modello. In realtà la cosa è un tantino diversa, lascio ai più curiosi proseguire nella lettura. Mi piacerebbe chiamarla pubblicità semantica o info-pubblicità ma non vorrei essere tacciato per megalomane per cui mi accontento di chiamarla pubblicità che segue le conversazioni. Come ? Vediamo di capirlo insieme.


Come funziona


Ogni contenuto di vinix, sia esso una foto, un articolo, una degustazione di un vino, la recensione di un ristorante, un video, insomma tutto ciò che si pubblica su vinix, quando viene inserito viene associato a determinate parole che ne riassumono brevemente il contenuto. Per il momento non le chiamo di proposito né parole chiave o keywords né etichette o tags, per non complicare, vi spiegherò tra poco perché. Parole dicevo, molto simili a quelle che trovate in calce a questo stesso articolo. Come vedete si tratta di parole inserite da me che riprendono il contenuto di quel di cui si parla in questo contenuto.

Ora, la particolarità di Vinix Tag Advertising, semplice ma geniale se ci pensate, è che queste parole, che un inserzionista può comprare e alle quali può quindi ancorare il proprio annuncio, non sono il frutto di un'operazione meccanica fatta da macchine, motori o speciali algoritmi sulla base di sconosciuti parametri, bensì il risultato di un ragionamento compiuto da una persona umana. E' l'autore del contenuto (o gli admin di vinix) a decidere quali sono le parole o l'unione di parole che meglio identificano e sintetizzano l'effettivo contenuto della pagina.

In fase di creazione di un annuncio pubblicitario con questo sistema, l'inserzionista sceglierà le parole che più riterrà pertinenti per lui in relazione a quel che desidera far conoscere / promuovere in quel momento e il sistema non farà altro che seguire i ragionamenti degli autori / admin per ciascun contenuto andando ad abbinare l'annuncio a quei soli contenuti che sono stati associati proprio a queste parole.


Dalla teoria alla pratica

Facciamo qualche esempio. Cominciamo da quelli più semplici.
Se scrivo un articolo che parla di botritis o di sauternes, alla fine del mio articolo inserirò i tag "botritis", "sauternes", "vini dolci", "vini botritizzati", "vini da dessert", ecc. Chiunque avrà acquistato queste parole con Vinix Tag Advertising, vedrà abbinati i propri annunci pubblicitari solo ed esclusivamente a queste pagine.

Se voglio promuovere un ristorante di roma. Comprando "ristoranti roma" o semplicemente "roma", l'annuncio ruoterà solo ed esclusivamente su quelle pagine che contengono effettivamente contenuti correlati a queste parole. Lo stesso se desidero promuovere la Vernaccia di Oristano o le Strade del Vino, oppure i vini biologici o i vini naturali o biodinamici. Se vendo "nocciole", potrò abbinare il mio annuncio a tutte quelle pagine abbinate alle parole "nocciole" o "dolci" o "dolci fatti in casa" o "dessert", se offro servizi di consulenza di comunicazione, potrò abbinare i miei annunci solo alle pagine abbinate alle parole "comunicazione", "promozione online", "marketing", "visibilità aziende" e così via.

Ma il limite, lo intuite, con questo sistema è solo quello della bravura nello scegliere le parole o le serie di parole o concetti in relazione a ciò che desidero far sapere o promuovere. Se per qualche motivo voglio comparire solo dove ci sono polemiche, potrò acquistare "polemiche", "risse" e il mio annuncio verrà inserito nel bel mezzo di una rovente polemica. Se voglio che il mio annuncio compaia solo dove si parla di una determinata persona nota o di un'azienda, potrò acquistare il suo nome e comparirò solo su quelle pagine magari con annunci comparativi.

Davvero, non ci sono particolari limiti perchè ogni giorno vengono inserite e costantemente controllate, corrette o migliorate le parole abbinate ai contenuti. Un lavoro di cesello costante che consente di rendere tutto questo sistema sempre più potente e preciso.


Parole, keywords e tags

Fino ad ora ho volutamente parlato solo di parole genericamente intese. Cominciamo a chiamarle con il loro nome, tags, e a distinguerle dalle più note parole chiave o keywords. Certo la mia non è una distinzione ufficiale o valida in assoluto ma ve la propongo perché a me aiuta a capire e sottolineare il confine tra una parola ed un abbinamento che avviene meccanicamente (parola chiave) da una parola ed un abbinamento che viene associata per mezzo di un'attività di ragionamento umano che per quanto fallibile, sarà sempre migliore e più preciso rispetto a quanto potrebbe "pensare" una macchina, il tag.


Quindi...


Tutto ciò premesso, è logico che il match, l'abbinamento, tra annuncio info-pubblicitario dell'inserzionista e contenuto, è qui estremamente più evoluto perchè poggia su basi legate al ragionamento, alla semantica, all'imprescindibile attività di conoscenza e relazione umana e sociale. Sono io che quando scrivo un contenuto so e decido di cosa parla e "insegno" al sistema quali annunci pubblicitari potrà eventualmente abbinare. Sottile, certo, ma rivoluzionaria differenza tra il semplice abbinamento contestuale.


La socialità dell'annuncio


Ma non è tutto.
A questi annunci contestualizzati abbiamo altresì iniziato ad abbinare alcune funzioni sociali che chiaramente sfruttano la potenzialità di trovarsi all'interno di un social network e di essere veicolati da un suo abitante (gli inserzionisti devono essere iscritti a vinix per usare il sistema) verso altri abitanti tra cui la possibilità, per esempio, di aggiungere un inserzionista ai propri contatti. Perché no, se quel che mi propone un inserzionista è talmente pertinente con quel che stavo cercando, leggendo, facendo che a quel punto mi interessa approfondire ?

Non vi tedio oltre, sono già andato troppo lungo, per eventuali approfondimenti ci sono i commenti o potete testarlo di persona (potete provare senza acquistare nulla naturalmente)

 
 
 

Diamanti in carta straccia: 10 suggerimenti per affrontare un evento

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Diamanti in carta straccia: 10 suggerimenti per affrontare un eventodi Filippo Ronco
Ogni anno, dopo la chiusura di Terroir Vino, invio alle aziende una e-mail chiedendo come si siano trovati, quali siano stati i punti di forza e quali le cose da migliorare. Generalmente i riscontri sono di due tipi: l'entusiasta: "semplicemente fantastico, tienimi il posto per il prossimo anno";   il deluso: "si c'era molta gente, organizzazione perfetta ma non ho concluso nulla". Altri non rispondono perché magari non hanno tempo o voglia. Dal momento che non facciamo queste cose per puro divertimento - anche se pure questo aspetto è importante per la soddisfazione generale - ma soprattutto per cercare di far conoscere prodotti degni di nota a operatori e pubblico e fornire un servizio concreto alle aziende che presentiamo, credo che un piccolo "tutorial" su come migliorare le proprie performance durante la nostra manifestazione (ma i suggerimenti qui contenuti valgono ovviamente per qualsiasi altro evento) possa rivelarsi utile. Si perché, se hai curato ogni dettaglio al meglio, se ha partecipato un ampio e selezionato pubblico, se operatori e comunicatori non mancavano, insomma, se hai fatto tutto...
Pubblicato il 17 marzo 2009 in MarketingLetto 358 volteLeggi tutto[4] commenti

 

Be good !di Filippo Ronco
Nel rispondere ad un abitante di vinix con riferimento ad alcuni interrogativi che si poneva nell'affrontare la vendita online dei propri vini, ho colto l'occasione per approfondire un tema a me molto caro. Un concetto ovvio ai tempi della rete, anche se spesso sono proprio le cose più ovvie a passare inosservate. Meglio ribadire. La domanda era: "come posso acquisire la fiducia delle persone interessate al mio vino ?" (e bada, la risposta potrebbe essere la stessa per qualsiasi altro tipo di prodotto o servizio): meritandolo. Internet impone rapporti trasparenti, verità, questo penso sia un dato acquisito: se vuoi lavorare online, devi giocare a carte scoperte. Se vuoi guadagnare la fiducia delle persone o addirittura riuscire a vendergli il tuo prodotto / servizio questo spesso non è neppure sufficiente, occorre anche che il tuo prodotto sia buono o il tuo servizio sia di qualità, serva a qualcosa, sia "remarkable" per usare una parola cara al vocabolario di Seth Godin. Una regola non scritta ma terribilmente reale e spietata che non lascia spazio all'improvvisazione o alla mediocrità che vengono immediatamente...

 
 
 
 
 

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