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OGGI

Nella brevità del giorno  . regna una soffusa regola  . quella dei vasi vuoti  . del riverbero  . dei piatti vuoti  . un'assenza circonda  . il confine che da solo  . urla e respira me stesso. . in un giorno breve. 
 

L'uomo

Sono solo  . e in quest'atto demando . fedeltà almeno  . alle sottili, ebeti . commissure del pavimento  . che m'indicano . dell'imprecisione:  . non merito ascolto  . così poco è trascorso . e non c'è niente d'ascoltare  . se non lo strappo . attraverso le imposte. . Ancora linee - parallele  . sull'entità astratta…
 

 Da Tuorlo..

Se Qualcuno ha voglia di lasciare un commento!!!!!!!!!!!!!!! Amico, sincero, spiritoso, grintoso. Il messaggio deve assomigliare a Vasco. Un saluto amico da tuorlorame.
 

Post N° 191

DONNA Nel tuo esserci l'incanto dell'essere,La vita, tua storia,segnata dal desiderio d'esseresemplicemente donna!Nel tuo corpo ti porti,come nessun altro,il segreto della vita!Nella tua storiala macchia dell'indifferenza,della discriminazione, dell'oppressione…in te l'amore più bello,la bellezza più trasparente,l'affetto più puroche mi fa uomo!Eliomar Ribeiro de Souza
 

Machado

Dalla soglia di un sogno mi chiamarono…Era la buona voce, amata voce.- Dimmi: verrai con me a vedere l’anima?…Una carezza mi raggiunse il cuore.- Sempre con te… Ed avanzai nel sognoper una lunga, spoglia galleria;sentii sfiorarmi la sua veste purae il palpito soave della mano amica.
 

Stella

Stella, mia unica stellaNella povertà della notte Sola,Per me, solo, rifulgi;Ma per me, stellaChe mai non finirai d'illuminare,Un tempo ti è concesso troppo breve,Mi elargisci una luceChe la disperazione in meNon fa che acuire 
 

Per un'amica

mi guardi,fissonegli occhicerchi di parlarmi,deboleal cuoremi porgi la manopiccolama forteio te la stringopiù forteti dico "ti voglio bene"ti giri verso la finestrasospirie non mi guardi più...per sempre nel mio cuore
 

Primo giorno

Lenzuola bianche in un armadioLenzuola rosse in un lettoUn figlio in una madreLa madre nei doloriIl padre davanti alla stanzaLa stanza nella casaLa casa nella cittàLa città nella notteLa morte in un gridoE il figlio nella vita.Jacques Prévert
 

Potessero le mie mani sfogliare

Potessero le mie mani sfogliarePronunzio il tuo nomenelle notti scure,quando sorgono gli astriper bere dalla lunae dormono le fraschedelle macchie occulte.E mi sento vuotodi musica e passione.Orologio pazzo che suonaantiche ore morte.Pronunzio il tuo nomein questa notte scura,e il tuo nome risuonapiù lontano che mai.Più lontano di tutte le stellee più dolente della dolce pioggia.T'amerò…
 

Ll'Ammore

Ll'Ammore è comme fosse nu malannoca, all'intrasatta, schioppa dint'o'coresenza n'avvertimento, senza affanno,e te pò ffà murì senza dulore.Totò
 

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