Hic optime manebimus

Shah Mat


Shah mat è un'espressione in lingua persiana: significa "il re è morto". Da quella deriva "scacco matto" nel gioco degli scacchi. Non mi piace particolarmente come hobby. Ricordo partite da bambino del tutto inutili con mio padre, iniziate solo per compiacerlo, così come probabilmente faceva lui. Non è neppure un gioco di particolare intelligenza, sebbene molta gente lo ritenga tale. In realtà i grandi campioni ("i maestri") erano e sono dotati di un'eccezionale memoria: ricordano ogni partita svolta dai loro predecessori e vi si adeguano. Ad uno schema ben ricostruito ed eseguito, consegue necessariamente una vittoria. Il compianto Bobby Fisher, forse il più noto maestro di scacchi della storia, si dice conoscesse almeno 20.000 partite a memoria: per quello dominava ogni altro avversario. Capita però che ogni tanto, sempre più raramente per vero, qualcuno si discosti dalla monotonia di una precedente partita e, un pò come accade nella vita reale, inventi qualcosa di nuovo, qualcosa di Unico : una "variante", cui darà il proprio nome. Le varianti sono pericolosissime: possono condurre a risultati straordinari, ma possono anche gettarti sull'orlo del baratro. In quest'ultimo caso, sarebbe ...Shah Mat.