Epifanie

Diamante, né smiraldo, né zafino - Giacomo da Lentini


Diamante, né smiraldo, né zafino,né vernul'altra gema preziosa,topazo, né giaquinto, né rubino,né l'aritropia, ch'è sì vertudiosa,né l'amatisto, né 'l carbonchio fino,lo qual è molto risprendente cosa,non àno tante belezze in dominoquant'à in sé la mia donna amorosa.E di vertute tutte l'autre avanza,e somigliante [ a stella è ] di sprendore,co la sua conta e gaia inamoranza,e più bell'e[ste] che rosa e che frore.Cristo le doni vita ed alegranza,e sì l'acresca in gran pregio ed onore.Jacopo da Lentini, conosciuto anche come Giacomo da Lentini (Lentini, 1210 circa – 1260 circa), è  considerato universalmente come l'ideatore del sonetto.