Epifanie

Breve incontro


Un film di David Lean. Con Trevor Howard, Celia Johnson - Titolo originale Brief Encounter. Drammatico, b/n durata 85 min. - Gran Bretagna 1945.
Sovente un film si atteggia a romanzo, a romanzone, e cade nel romanzaccio. Questo d'oggi non vuole essere altro che una novella tenue, delicata. È l'incontro di due quarantenni. Casuale, breve, e intenso. Lei una moglietta già stanca, lui un marito quasi rassegnato. Eppure, fra i due, di un tratto dimentichi delle prime rughe, dei figli, della casa, sboccia un subitaneo, ventenne idillio. È l'ultimo raggio di un sole pallido, al tramonto. E quando i due si troveranno di fronte all'istante che potrà poi trasformarsi in tossico, s'arretrano; lui se ne andrà, per sempre; e lei ritroverà nel marito una difesa, un'altra amarezza, e un rifugio.  Il film è accuratissimo, sensibilissimo, ha il coraggio di sfruttare la bravura e la fisica povertà della bruttina Celia Johnson, dello stempiato Trevor Howard. Ha episodi ottimamente scorciati, ed è esile, talvolta addirittura (ma apparentemente) anemico, come l'esangue e povera ultima giovinezza dei suoi due dimessi protagonisti. Chi sa gustare malinconie in grigio, accenni cauti e larvati, troverà in questo film molti istanti suadenti, accorati, in un'apparente monotonia ambientale che è però voluta; come tutti gli altri elementi del film che, sottovoce, finisce per scavare nel profondo. (1947)di Mario Gromo - Da Film visti. Dai Lumière al Cinerama, Edizioni di Bianco e Nero, Roma, 1957