Epifanie

Jane


Jane Fonda
"La grande differenza tra il teatro e la vita? Nella vita non si può ripetere. Bisogna dare il meglio la prima volta. Non voglio morire senza sapere chi sono. Durante l’agonia di mio padre ho trascorso molte ore accanto a lui, in silenzio, sperando in un suo gesto, una sua parola. Che non arrivò mai. Se fossi stata al suo posto, in quel momento avrei provato rimorso. “Perché non ho mai detto alla mia Jane quanto la amo?”Io non ho paura della morte: ma non voglio andarmene senza aver avuto il tempo di affrontare i rimorsi e di fare il possibile per rimediare. La vita è il viaggio, non la meta. Il mio viaggio è stato pieno di improvvisi cambi di direzione."
"Lee Strasberg, il famoso regista teatrale, era un uomo asciutto, senza fronzoli, che non amava i convenevoli. I miei modi affettati non gli piacquero. Ma mi accettò ugualmente alle sue lezioni. Tempo dopo gli avrei chiesto il perché: “Ho visto qualcosa nei tuoi occhi”. Avevo conosciuto sua figlia sulla spiaggia, ed era stata lei a suggerirmi di propormi a suo padre, il maestro del Metodo dell’Actor Studio’s. Tra i suoi allievi, James Dean, Paul Newman, Al Pacino… Io non volevo fare l’attrice. Ma l’autunno di avvicinava a grandi passi."
"Trovare qualcuno che finanziasse il mio film Sul lago dorato non fu facile. La stessa Katharine Hepburn non credeva che alla gente potesse interessare la storia di due vecchi. La realizzazione fu una corsa contro il tempo: doveva essere girato d’estate, quell’estate, perché mio padre era in condizioni di salute molto precarie. Ma quando il progetto partì, fu una magia. Nessuno dei miei film ha raggiunto così il pubblico. Forse perché molti genitori e figli hanno un rapporto problematico. Katharine vinse l’Oscar come miglior attrice. E quando Sissy Spacek annunciò che il miglior attore era Henry Fonda, fu il momento più felice della mia vita. Ritirai io il premio e corsi subito da mio padre, per portargli la statuetta. Era sulla sedia a rotelle, vicino al letto. Sul viso gli lessi la gioia. Ma tutto ciò che disse fu:” Sono molto felice per Kate”.Cinque mesi dopo morì."
estratti da «Confidenze» (Mondadori), 26 ottobre 2005