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L'arpa Birmana

Post n°2683 pubblicato il 06 Maggio 2011 da a17540
 

(Biruma no tategoto)
di Kon Ichikawa. Con Tatsuya Mihashi. 1956



Film che si può assimilare ad una forma sonata musicale.
Esposizione: la fine della guerra e il canto di pace, la strage
sul colle del triangolo, la prigionia;
Sviluppo: il viaggio (in flash back) e l’illuminazione
di Mizushima. 
Ripresa: la ricerca dei commilitoni e il ritrovamento,
l’addio ed il 
ritorno a casa. 
Si potrebbe definire un musical di guerra, contro
la guerra.
I momenti musicali sono immanenti 
all’azione del film e ne costituiscono i passaggi salienti.
Il percorso spirituale di un uomo che cerca se stesso 
e quello di un gruppo di amici che, in preda al rimorso 
per averlo lasciato solo, cercano lui.
Il film non indulge 
al patetismo; gli orrori della
guerra sono mostrati senza 
inutili compiacimenti;
anche la scelta di Mizushima di 
non tornare con loro 
per poter seppellire i morti non provoca sentimenti 
di pietà; anzi fa discutere; perché occuparsi dei morti in 
Birmania anziché dei vivi che attendono nella patria 
distrutta?
Per portare la pietà là dove c’era stata tanta 
crudeltà è la non facile risposta.
Accanto a qualche difetto 
come una certa prolissità
e ripetività nella terza parte, 
molti sono i pregi
di questo film: le inquadrature, il taglio 
delle scene, l’uso della luce e delle ombre, la profondità 
di campo, le figure fuori centro o schiacciate nei 
panorami.
La tecnica di regia è quella di un maestro 
quale è Kon Ichikawa.
Alcune scene sono di eccezionale 
bellezza.
Alcune citazioni: la scena degli inglesi che 
avanzano cantando accompagnati dall’arpa di Mizushima 
è strepitosa;  il cammino di Mizushima verso Mudon; 
i ragazzi birmani che danno da mangiare al falso bonzo; 
il funerale del soldato ignoto giapponese; i birmani che 
seppelliscono i morti giapponesi vicino al lago; le riprese 
a Rangun; la lettura della lettera sul ponte della nave 
e le immagini del mare che scorrono sulle parole di 
Mizushima “ho superato i monti e guadato i fiumi come 
la guerra li aveva superati e guadati in un urlo insano; 
ho visto l'erba bruciata, i campi riarsi; perché tanta 
distruzione è caduta sul mondo? e la luce mi illuminò 
i pensieri; nessun pensiero umano può dare risposta 
a una domanda disumana; potevo solo portare la 
pietà dove era esistita la crudeltà”
Commento di  verdoux.

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INFO


Un blog di: a17540
Data di creazione: 14/06/2010
 

AREA PERSONALE

 
 

Epifania, dal greco
επιφάνεια,
epifaneia, che significa
manifestazione.

 

LEE WILEY - THE MAN I LOVE



 

Un’epifania è un momento
speciale in cui un qualsiasi
oggetto della vita comune,

una persona, un episodio
diventa "rivelatore"
del vero significato
della vita a chi
ne percepisce il valore
simbolico.

 

KATE HUDSON - CINEMA ITALIANO




 


Lo stream of consciousness
o flusso di coscienza
è espressione di  quell'area della mente umana che sta al di là della comunicazione e che non è controllata razionalmente né logicamente ordinata.
Applicato in ambito artistico permette di travalicare le consuete strutture sintattiche e arriva a toccare il fondo oscuro e inconfessato dell'animo umano. 

L’esempio più celebre e valido in ambito letterario è forse il monologo di Molly Bloom con cui si chiude l’Ulisse di James Joyce.
Lo scopo dell'artista in questo caso non è quello di insegnare ma di presentare la realtà in tutti i suoi aspetti nel modo più impersonale ed oggettivo possibile e di lasciare al lettore la possibilità di comprenderla attraverso la sua personale percezione.

 
 

IMMA-NU-EL

"Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emanuele" (Isaia)
Emanuele in ebraico è Imma-nu-El letteralmente "con noi Dio".
Il 6 gennaio la Chiesa commemora l'Epifania del Signore, ossia quando il Messia si è rivelato al mondo: quando "Dio è con noi".

 

BILLIE HOLIDAY - MY MAN



 

ELLA FITZGERALD - I LOVE PARIS



 

 

JUDY GARLAND - HAVE YOURSELF A MERRY LITTLE CHRI



 

JEAN ARTHUR CARY GRANT - ONLY ANGELS HAVE WINGS



 
 

 
 

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