Epifanie

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Messaggi del 16/07/2010

Coppie Cinematografiche

Post n°82 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Meryl Streep e Jeremy Irons



in La donna del tenente francese   

LINK: Meryl Streep 

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°83 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Gene Tierney e Don Ameche



in Il cielo può attendere 
di
Ernst Lubitsch
 
LINK: 
Gene Tierney

 
 
 

Michelle Pfeiffer

Post n°84 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 



LINK: Michelle Pfeiffer

 
 
 

Una casa per vivere ed essere felici...

Post n°85 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 



Parva sed apta mihi...

 
 
 

Star Hats

Post n°86 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Louise Brooks
(1906 - 1985)

 
 
 

La neve copre

Post n°87 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 



e... dimentica...

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°88 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Paul Newman e Joanne Woodward



Insieme da vedere in Missili in giardino di Leo McCarey e
in 
La lunga estate calda di Martin Ritt
entrambi del 1958.

 
 
 

Un piccolo principe

Post n°89 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 



"l'essenziale è invisibile agli occhi..."

 
 
 

Star Hats

Post n°90 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Faye Dunaway



qui in Chinatown di Roman Polanski

 
 
 

Star Hats

Post n°91 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Bette Davis



LINK: Bette Davis

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°92 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Drew Barrymore ed E.T.



in E.T. l'extra-terrestre di Steven Spielberg 

LINK:
Drew Barrymore

 
 
 

Centochiodi - di Ermanno Olmi - 2007

Post n°93 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 





Piantare un chiodo. Ovvero: «Rifiutare i modelli imposti, fare una scelta di campo e lasciarci alle spalle tutto ciò che ci soffoca e ci opprime». In una parola: dire basta. Con il suo scorrere solenne e indifferente, l'aria sospesa fra gli argini immensi, il Grande Fiume sembra il luogo meno adatto alle scelte drastiche. E invece è proprio qui, sugli argini del Po, nella piatta e luminosa campagna mantovana, che Ermanno Olmi è venuto a «piantare il chiodo». O, meglio, a farlo piantare al protagonista del suo nuovo film (intitolato appunto Cento chiodi), agli ultimi giorni di riprese. «Un professore universitario, bello, ricco e di successo - racconta Olmi - un bel giorno sente di non essere appagato». Eccolo allora, e non solo metaforicamente, «piantare il suo chiodo»: trafiggere cioè con dei lunghi ferri tutti gli antichi libri di filosofia che non sanno più nutrire il suo cuore, partire per l'antico rudere scoperto in riva al fiume e lì «ritrovare finalmente se stesso».
di Giacomo Vallati - Da L’Avvenire, 10 giugno 2005 


C'è una Chiesa che vuole occupare lo spazio pubblico per dirigere i cattolici e per definirne i comportamenti in politica.
Ad essa Ermanno Olmi non contrappone certo valori mondani, non contrappone, per dirla con le parole di Benedetto XVI e dei suoi cardinali, il relativismo, l'edonismo, il consumismo, il mondo così come è tanto è inutile opporsi alle grandi forze che lo dominano. Contrappone un'altra salvezza perché - dice il protagonista, un professore di filosofia delle religioni che lascia il suo mondo per stare con gli umili che abitano sulle rive del Po - «le religioni non hanno mai salvato nessuno» e guai a chi «nella vita ha amato più i libri degli uomini».
Cristo si è fatto uomo ed è sceso fra gli uomini. Cristo, non il Vangelo. Il Vangelo o meglio i Vangeli sono libri "su" Cristo. E non è neanche la Bibbia perché Dio del cristianesimo non è il Libro. Non è quell'Allah che coincide con il Corano. Insomma non è dottrina. Perché «i libri servono qualsiasi padrone e qualsiasi Dio». E' piuttosto una carezza, un caffè con un amico, un atto di amicizia, un bicchiere di vino bevuto in compagnia e in allegria. E l'amore che non rimane un valore , ma diventa "amare", modo di stare con gli altri. E si contrappone non al "male", ma al male che si fa.
Si potrebbe discutere a lungo di questa idea del sacro e di questa idea di Dio e di Cristo. Si potrebbe dire che Olmi privilegia quel Cristo filosofo e uomo amato, magari strumentalmente, da tanti laici. Oppure che c'è nel film una sacralità diffusa, un'immanenza che nega ogni idea trascendente di Dio e del mistero. Si potrebbe riconoscere il messaggio di quel Giovanni XXIII a cui Olmi ha dedicato un'altra sua struggente opera E venne un uomo. Si potrebbe definire Centochiodi l'opera che ripropone il messaggio del concilio Vaticano II e lo estremizza.
Il film si presta a molte, tante discussioni perché fa pensare e perché è pervaso da una passione indomabile. Ma fra tante letture vale la pena di sottolinearne una sotterranea, forse non prevista e non voluta, ma che emerge di fatto e caratterizza Centochiodi. C'è comunque un'altra Chiesa, una Chiesa che arriva a negare se stessa pur di privilegiare le donne e gli uomini, che in questi ultimi anni ha avuto difficoltà a parlare e a manifestarsi. C'è altro nell'intelligenza, nel cuore, e anche nella "dottrina" di chi crede. Certo questo è un tema ricorrente nella storia della Chiesa da Francesco e ha ispirato esperienze e teologi. Ma se oggi prevale la Chiesa che vuole governare lo Stato, ha diviso i credenti in nome dei «valori non negoziabili», ha parlato sui giornali, nei convegni oltre che sui pulpiti ecco arrivare con il film di Olmi l'idea di un'altra Chiesa, di un'altra fede. E per la prima volta non sulla difensiva, non con i mille distinguo dei "cattolici adulti", ma con la forza che viene dalla semplicità e dal rigore del messaggio, dalla provocazione estrema che può spaventare: la distruzione, la crocefissione dei libri.
La dottrina, la teologia, il libro, i libri sono diventati dominanti. Occorre distruggerli per ritrovarsi e ritrovare la fede? Forse non è proprio così. Ma quel messaggio mette in guardia da chi in nome della dottrina uccide la fede. Non vede le donne e gli uomini che vivono, amano e soffrono e che non possono essere lasciati soli.
di Ritanna Armeni - Da Liberazione, 30 marzo 2007

«Tutti i libri del mondo non valgono un caffè, una carezza». «Le religioni non hanno mai salvato il mondo». «Nel giorno del Giudizio, sarà Dio a dover rendere conto della sofferenza degli uomini». Magari sono queste idee ad aver bloccato a lungo Centochiodi di Ermanno Olmi, ad aver fatto sì che RAICinema rifiutasse il film a Festival, e neppure lo facesse vedere a chi chiedeva di vederlo. E' un film bellissimo. Olmi ha annunciato che a 76 anni, dopo aver diretto tanti lungometraggi, dopo quasi cinquant'anni di lavoro, non dirigerà più cinema narrativo. Questa è l'ultima volta. Farà documentari, regìe teatrali, ritratti, altro. Oppure farà nulla. O cambierà idea, speriamo.
Centochiodi è comunque un film d'addio, condensa il pensiero del regista, le cose da lui sempre amate. Il cinema autentico nell'inizio da thriller perfetto: il custode dell'Università al mattino scopre oltre il cancello della Biblioteca i libri preziosi sparsi sul pavimento aperti, inchiodati a terra, un crimine culturale incomprensibile alle prime indagini. Poi, la vita semplice; il giovane professore che si priva di ogni suo avere; il Po, straordinario flusso di vita rappresentante tutta la Natura con la sua bellezza; una figura femminile provvida, distributrice di cibo, di sguardi, di affetto; il battello luminoso, la zattera-traghetto, il motoscafo navigante sul fiume; la musica popolare, struggente come una preghiera: «Non ti scordar di me...». Infine, le idee di Olmi: la cultura che è inutile e altezzosa se è disumana; la divinità che vale soltanto se impersonata da Cristo-Uomo, portatore di generoso altruismo e d'amore.
Forse non è sbagliato identificare con Gesù il giovane professore che lascia tutto per vivere in povertà sul fiume, che viene creduto Cristo e racconta le parabole evangeliche, che viene arrestato, interrogato: ma anche senza una simile sovrapposizione il personaggio rimane amabile, venerabile, e la gente semplice che abita sulle sponde del Po lo aiuta a metter su casa, lo ammira, mentre la ragazza gli posa la testa sul petto. In ogni caso, Centochiodi è pervaso da un sentimento che lo rende molto, molto commovente; commuovono persino l'acqua gonfia del fiume, la faccia bella di Raz Degan protagonista. E, visivamente, Centochiodi è stupendo.
Dice Olmi: «Cosa significa sapere che stai facendo una cosa (un film) per l'ultima volta? La consapevolezza che l'ultimo atto riassume il senso di tutta la tua esistenza».
Di Lietta Tornabuoni - Da La Stampa, 30 marzo 2007

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°94 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Diane Keaton e Woody Allen
     

 
 


     
in 
Io e Annie del 1977
di
Woody Allen   

 
 
 

My Funny Valentine

Post n°95 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

di Richard Rodgers and Lorenz Hart

Behold the way our fine feathered friend,
His virtue doth parade
Thou knowest not, my dim-witted friend
The picture thou hast made
Thy vacant brow, and thy tousled hair
Conceal thy good intent
Thou noble upright truthful sincere,
And slightly dopey gent

You’re my funny valentine,
Sweet comic valentine,
You make me smile with my heart.
Your looks are laughable, un-photographable,
Yet, you’re my favorite work of art.

Is your figure less than greek?
Is your mouth a little weak?
When you open it to speak, are you smart?
But, don’t change a hair for me.
Not if you care for me.
Stay little valentine, stay!
Each day is valentine’s day

Is your figure less than greek?
Is your mouth a little weak?
When you open it to speak, are you smart?
But, don’t change a hair for me.
Not if you care for me.
Stay little valentine, stay!
Each day is valentine’s day

nella versione di Etta James:

e nella versione di Sarah Vaughan:

 
 
 

You Are The First, My Last, My Everything di Barry White

Post n°96 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 



We got it together didn't we
We definately got our thing together don't we baby
Isn't that nice
I mean really, when you really sit and think about it

Isn't it really, really nice
I could easily feel myself slipping more and more away to
That simple world of my own
Nobody but you and me
We got it together baby
My first, my last, my everything
And the answer, to all my dreams
You're my sun, my moon, my guiding star
My kind of wonderful, that's what you are
I Know there's only, only one like you
There's no way, they could have made two
You're, You're all im living for
Your love i'll keep for ever more
You're the first, you're the last, my everything
In you, I've found so many things
A love so new only you, could bring
Can't see you if you, You'll make me feel this way
You're like a first morning dew, on a brand new day
I see, so many ways that I, can love you
'Till the day i die...
You're my reality, yet im lost in a dream
you're the first, my last, my everything
{ instrumental }
I know there's only, only one like you
There's no way, they could have made two
Girl you're my reality, But i'm lost in a dream
You're the first, you're the last, my everything

 
 
 

Jacqueline Bisset

Post n°97 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 



 

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°98 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Jeanette MacDonald e Clark Gable
    

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°99 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Charlotte Rampling e Sean Connery   
  

in  Zardoz  
di John Boorman - 1973
LINK:
Charlotte Rampling

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°100 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Gary Cooper e Claudette Colbert

in L'ottava moglie di Barbablù  
di
Ernst Lubitsch
 
LINK:
Claudette Colbert

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°101 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Romy Schneider e Alain Delon     





Insieme in La piscina di Jacques Deray - 1969
LINK: Romy Schneider

 
 
 

Star Hats

Post n°102 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Hanna Schygulla     
     


LINK: Hanna Schygulla

 
 
 

Coppie Cinematografiche

Post n°103 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

Elizabeth Taylor e Richard Burton  





 
 


 

 
LINK: Elizabeth Taylor

 
 
 

Domande Risposte

Post n°104 pubblicato il 16 Luglio 2010 da a17540
 

La Lontananza - di Domenico Modugno



Se Stasera sono Qui - di Luigi Tenco - canta Mina



 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: a17540
Data di creazione: 14/06/2010
 

AREA PERSONALE

 
 

Epifania, dal greco
επιφάνεια,
epifaneia, che significa
manifestazione.

 

LEE WILEY - THE MAN I LOVE



 

Un’epifania è un momento
speciale in cui un qualsiasi
oggetto della vita comune,

una persona, un episodio
diventa "rivelatore"
del vero significato
della vita a chi
ne percepisce il valore
simbolico.

 

KATE HUDSON - CINEMA ITALIANO




 


Lo stream of consciousness
o flusso di coscienza
è espressione di  quell'area della mente umana che sta al di là della comunicazione e che non è controllata razionalmente né logicamente ordinata.
Applicato in ambito artistico permette di travalicare le consuete strutture sintattiche e arriva a toccare il fondo oscuro e inconfessato dell'animo umano. 

L’esempio più celebre e valido in ambito letterario è forse il monologo di Molly Bloom con cui si chiude l’Ulisse di James Joyce.
Lo scopo dell'artista in questo caso non è quello di insegnare ma di presentare la realtà in tutti i suoi aspetti nel modo più impersonale ed oggettivo possibile e di lasciare al lettore la possibilità di comprenderla attraverso la sua personale percezione.

 
 

IMMA-NU-EL

"Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emanuele" (Isaia)
Emanuele in ebraico è Imma-nu-El letteralmente "con noi Dio".
Il 6 gennaio la Chiesa commemora l'Epifania del Signore, ossia quando il Messia si è rivelato al mondo: quando "Dio è con noi".

 

BILLIE HOLIDAY - MY MAN



 

ELLA FITZGERALD - I LOVE PARIS



 

 

JUDY GARLAND - HAVE YOURSELF A MERRY LITTLE CHRI



 

JEAN ARTHUR CARY GRANT - ONLY ANGELS HAVE WINGS



 
 

 
 

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