The Birds – 1963 di Alfred Hitchcock. Con Jessica Tandy, Rod Taylor, Suzanne Pleshette, Tippi Hedren
Un meccanismo perfetto. Ogni gesto, ogni parola, ogni movimento di camera è l’unico e il migliore possibile. Ogni volta che rivedo questo film, mi sembra ancora più bello, più profondo della volta precedente. Il finale aperto, che la prima volta può lasciare interdetti, è un vero colpo di genio che rende possibili le infinite chiavi interpretative elaborate dallo spettatore. Perché gli uccelli improvvisamente attaccano gli uomini? E’ colpa di Dio, degli uomini, della natura? E’ il giorno del giudizio? A Bodega Bay, villaggio di pescatori sulla costa del Pacifico non troppo lontano da San Francisco, qualcosa è successo e a pagarne le conseguenze sono gli sfortunati abitanti. O forse la colpa è di Melanie Daniels (Tippi Hedren) e della coppia di pappagalli "inseparabili" da lei acquistati come regalo per il compleanno di Cathy, la sorellina dell’avvocato Mitch Brenner (Rod Taylor) che lei desidera rivedere? Qual è invece la colpa della dolce e sfortunata Annie Hayworth (Suzanne Pleshette), maestra della scuola locale? Gli uccelli arrivano dal cielo, si raggruppano e attaccano gli occhi delle loro vittime senza apparente motivo e senza distinzione. Dall’incontro tra Melanie e Rod nel negozio di animali a San Francisco al finale fuori dall'uscio di casa con migliaia di uccelli, appollaiati ovunque, che li osservano immobili e minacciosi la pellicola è un susseguirsi di quadri concepiti in maniera magistrale. Hitchcock segue le azioni e lascia che a parlare sia la successione degli accadimenti. Questa Tippi Hedren e la Kim Novak de La donna che visse due volte (Vertigo) sono totalmente al servizio del regista e della storia e a differenza delle amate Ingrid Bergman e Grace Kelly, non aggiungono, regalandoci due pellicole che sono puro Hitch. di a17540
Epifania, dal greco επιφάνεια, epifaneia, che significa manifestazione.
LEE WILEY - THE MAN I LOVE
Un’epifania è un momento speciale in cui un qualsiasi oggetto della vita comune, una persona, un episodio diventa "rivelatore" del vero significato della vita a chi ne percepisce il valore simbolico.
KATE HUDSON - CINEMA ITALIANO
Lo stream of consciousness o flusso di coscienza è espressione di quell'area della mente umana che sta al di là della comunicazione e che non è controllata razionalmente né logicamente ordinata. Applicato in ambito artistico permette di travalicare le consuete strutture sintattiche e arriva a toccare il fondo oscuro e inconfessato dell'animo umano. L’esempio più celebre e valido in ambito letterario è forse il monologo di Molly Bloom con cui si chiude l’Ulisse di James Joyce. Lo scopo dell'artista in questo caso non è quello di insegnare ma di presentare la realtà in tutti i suoi aspetti nel modo più impersonale ed oggettivo possibile e di lasciare al lettore la possibilità di comprenderla attraverso la sua personale percezione.
IMMA-NU-EL
"Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emanuele" (Isaia) Emanuele in ebraico è Imma-nu-El letteralmente "con noi Dio". Il 6 gennaio la Chiesa commemora l'Epifania del Signore, ossia quando il Messia si è rivelato al mondo: quando "Dio è con noi".