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Post n°41 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da EnricoErSeccaccio
Quando viene a mancare qualcuno che si ama, è come se si staccasse una piastrella che compone il mosaico della nostra vita. Il due Novembre ricorrerà la commemorazione dei defunti, riemergerà in noi: dolore, rimpianto, nostalgie, per le persone che sono state parte della nostra esistenza, riaffioreranno ricordi cari che serbiamo nello scrigno dei nostri cuori. Dedico questi modesti versi, ai defunti, nella speranza che abbiano trovato la pace, in un modo migliore. Il sottile diaframma che ci divide, un giorno si aprirà, e ci ritroveremo stretti in un eterno abbraccio, sotto un fresco e splendente mattino di eterna primavera. Due Novembre Il tiepido sole gioca con la nebbia mattutina lanciando dardi fra le gocce, aprendosi una breccia, per baciare la terra umida di brina. Le querce mormorano, nell'aria frizzantina si sente nelle verdi frasche, il richiamo di una Capinera. I dolci Cipressi, ondeggiano lievi, sospinti dal sospiro del vento, mentre, lontano nella valle, spande note gravi la campana del convento. Già, il sole si nasconde timoroso dietro una nuvola carica di lacrime, una donna bacia il bianco marmo, nel volto traspare dolore un viso provato, malinconico. E' la primavera dei defunti, per loro germogliano vermigli fiori e tristi crisantemi, che come un manto pietoso, si depongono sulle tombe. Una pace eterna regna nel piccolo cimitero, un dolore che traspare, stagna nei cuori di chi vive, come marea sotto l'influsso della luna, esso ingigantisce spinto dai ricordi. Dormi innocente bambino, come fiore in mezzo alla tempesta, fosti reciso da mano crudele dal seno materno. Dormi amata sposa di albe lucenti, ora mi perdo nel tuo ricordo, come prima mi perdevo nei tuoi occhi e nei dolci momenti. Dormite anime care, non più angosciate dai mali terreni, ci separa il fragile diaframma della vita che appassisce piano, piano, e allora... ci prenderemo per mano. Il cielo assume il colore della perla, e il pianto degli Angeli, cade sulla fresca terra. Un ultimo bacio, un lieve tremore, in quella tomba è sepolto anche un po' del mio cuore. Enrico er Seccaccio |
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