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« Gli Onorevoli ladroni | La vendetta dell'albero » |
Non ci rendiamo conto che questo pianeta,
è la sola casa che l'Umanità ha a sua disposizione.
Ancora la scienza, non ha trovato il modo di
viaggiare nell'iperspazio per scoprire e raggiungere,
un altro pianeta adatto alla vita. Noi la stiamo
distruggendo, avvelenando, senza renderci conto,
che ci facciamo del male. Dovremmo rispettarla,
curarla, amarla, come amiamo noi stessi.
E' lei, la terra, che con il suo ecosistema, ci
permette di vivere, come il buon Dio ha
voluto nella Sua meravigliosa creazione,
donarci tutto ciò.
L'Homo sapiens
Quanno er bon Dio nella Sua creazzione
nun vojo esse iriverente né blasfemo,
nella Sua meravijosa costruzzione
Ha sbajato de brutto a creà l'omo.
J'ha dato l'assomijanza e tutto er bello
la linfa vitale J'ha trasfuso nelle vene,
J'ha messo in moto er core cor cervello
credenno veramente de fa' bene.
Nella creazzione quarcosa j'è sfuggito
forze perché cià messo troppo amore,
Adamo ed Eva nun l'hanno rispettato
er male già arbergava drento ar core.
Così Dio s'è reso conto dello sbajo e
l'ingrati dar Paradiso furuno cacciati,
costretti a vagare allo sbarajo
marchiati dar peccato condannati.
'sto monno luccicante de bellezza
è diventato pe' mano dell'umanità,
un pianeta de veleni e de monnezza
pieno de odio, senza amore né pietà.
Cristo l'avemo messo sulla croce,
l'amore der Dio Padre professava,
penzava a torto de fa' vive tutti 'n pace
e mentre Lui moriva a tutti perdonava.
Pe' questo vojo bene all'animali
creati puri e senza avidità
da sempre so' rimasti tali e quali
ar contrario de 'sta pazza Umanità.
Enrico er Seccaccio
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